Continua, nonostante quanto sta avvenendo nel mondo, il totale immobilismo del Governo sulle tematiche legate al caro vita.
Il tema sta, oramai, diventando uno dei principali nell’agenda economica di tutti i paesi del mondo e noi non facciamo eccezione.
L’Istat, a Gennaio, ha stimato una inflazione a quasi il 5% su base annua, e segnalava che “l’ulteriore e marcata accelerazione dell’inflazione su base annua è dovuta prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +29,1% di dicembre a +38,6%), in particolare a quelli della componente regolamentata (da +41,9% a +94,6%), e in misura minore ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +22,0% a +22,9%), dei Beni alimentari non lavorati (da +3,6% a +5,3%).”. E la brutta notizia è che questi dati non tengono ancora conto della guerra in Ucraina e dei suoi effetti…
Il prezzo a cui è arrivato il carburante lo vediamo tutti i giorni alla pompa, un boom che raramente si era visto con la benzina che viaggia verso gli 1,8€/litro.
Il Governo cosa sta facendo su questi temi? Niente! Mentre l’Italia stanzia risorse per calmierare il costo degli aumenti dell’energia e di altre componenti che incidono sulla vita quotidiana delle persone, il nostro Governo parla di giustizia e si preoccupa di ridisegnare gli assetti del Tribunale
Siamo molto preoccupati per l’inerzia dei nostri decisori politici su temi che, già oggi ma soprattutto nei prossimi mesi, incideranno direttamente nelle tasche dei cittadini. Ed ovviamente anche delle imprese, che soffrono allo stesso modo questi rincari che incidono direttamente sui loro costi di produzione.
Il pensiero che il Governo abbia destinato solo 4 milioni di euro, sui 340 milioni di euro di indebitamento, a politiche per il sostegno all’economia (ed alle famiglie) ci deprime e ci conferma come l’Esecutivo non abbia idea di quali siano le priorità di questo periodo storico. Che non sono certo quelle di continuare ad avere buchi di bilancio di decine di milioni di euro per continuare a spendere e spandere per viaggi, consulenze, eventi, ecc…ma anzi essere molto rigorosi sulle spese e saper destinate le risorse ad utilizzi “utili” (investimenti, infrastrutture e mantenimento della capacità di consumo delle persone).
Ribadiamo la proposta di creare un fondo per calmierare gli effetti dell’incremento delle tariffe energetiche, per lo meno per la parte più debole della popolazione. Il potenziamento della scontistica Smac Card legata ai carburanti può essere implementata in questa fase, contribuendo anche a tenere alti i consumi in territorio. Per quanto riguarda l’economia, può essere utile permettere il reinvestimento degli utili delle imprese anche per progetti legati ad una maggiore autonomia energetica dell’impresa stessa, anche se questi interventi godessero già di altri incentivi.
Ma sono solo 3 proposte, tante altre ne potrebbero essere suggerite ed elaborate. Ma bisogna agire in fretta, con un piano preciso ed un pacchetto di interventi. Su cui, purtroppo, ci pare che il Governo non abbia una minima idea e sia totalmente inerte.
E questo rappresenta un enorme problema per tutti.