Sulla questione del sindaco revisore Delvecchio – illegittimamente estromesso per mesi dal proprio ruolo in seno al Collegio dei Sindaci dell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici ed in questi giorni definitivamente epurato tramite una legge “contra personam” – il Segretario di Stato Stefano Canti, promotore della medesima legge per colpire chi durante le riunioni del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda – da lui indebitamente presiedute – non si allineava ai suoi diktat, continua nel processo di mistificazione della realtà col risultato di reiterare la menzogna dinnanzi ai sammarinesi.
Il Segretario Canti, nel goffo tentativo di rimediare alla miserrima figura fatta in aula consiliare durante la seconda lettura della “legge Delvecchio” nel momento in cui, sbugiardato dalle opposizioni, tentava un taglia e cuci dei verbali del Collegio dei Sindaci Revisori al fine di alterare la realtà degli accadimenti, esce con un comunicato continuando a sostenere che l’estromissione del sindaco Delvecchio sia stata decisa dallo stesso Collegio e non già, come nella realtà dei fatti, da quel Consiglio di Amministrazione dell’AASLP frutto dello Spoils System introdotto da questa maggioranza e, a quanto parrebbe, prono al Segretario che la rappresenta.
Per far questo Canti cita il verbale del Collegio Sindacale che avrebbe stabilito la decadenza di Delvecchio “qualora” l’interpretazione informalmente fornita dagli uffici (in merito ai requisiti per l’iscrizione all’ordine professionale dei Sindaci Revisori) fosse stata confermata. Ma “qualora” significa “se”: se l’interpretazione verbale fornita fosse stata confermata, l’estromissione sarebbe stata legittima. Peccato che l’Avvocatura dello Stato e la Segreteria Istituzionale, con un parere scritto, abbiano invece attestato la permanenza dei requisiti di idoneità del sindaco Delvecchio per il mantenimento del ruolo di Sindaco Revisore e questo in virtù della legislazione che regolamentava l’Azienda per i Lavori Pubblici.
È evidente a tutti, tranne allo stesso Canti, che la formula dubitativa contenuta nel verbale dei Sindaci Revisori non potesse costituire motivo di esclusione. Esclusione che invece è stata sancita illegittimamente con delibera dal Consiglio di Amministrazione dell’AASLP prima ancora che i pareri formali (scritti) richiesti all’Avvocatura fossero formulati. Così l’organismo vigilato ha estromesso di fatto un membro dell’organismo vigilante!
Ma il Segretario Canti aveva già sostenuto il falso durante una puntata della trasmissione televisiva “Palazzo Pubblico”, prendendosela appunto con i Sindaci dell’Azienda. Gli stessi Sindaci che, dopo le bugie del Segretario in aula consiliare, si sono sentiti in obbligo di ristabilire la verità con un loro comunicato, stigmatizzando il comportamento di Canti che ha citato parti del verbale in modo parziale e decontestualizzato al fine di addossare al Collegio tutte le colpe.
Non credano i sammarinesi che le mani della politica sugli organismi di controllo delle Aziende di Stato sia un tema tecnico o marginale: si tratta della tutela del pubblico interesse nei luoghi ove vengono decisi appalti, incarichi, manutenzioni ed opere, e dove la distorsione della ricerca del consenso, o peggio, può trovare facile attecchimento.
È la terza volta quindi che il Segretario di Stato mente su questo tema ai sammarinesi (in Tv, in Consiglio e in un comunicato). Non è tollerabile che le più alte istituzioni si rendano responsabili di tali comportamenti tradendo la fiducia che la cittadinanza, e l’aula consiliare per essa, ripone nei loro confronti. Peraltro nel momento in cui si adottano codici etici per i consiglieri a seguito delle “porchettate” e di alcune altre “meraviglie” di cui certa classe politica si è resa protagonista in questi ultimi due anni.
Sarebbe interessante chiedersi perché Canti dica le bugie su questo tema: quali siano i motivi, al di là dei falsi e postumi attestati di stima verso Delvecchio, che lo hanno spinto ad epurare un sindaco di AASLP, prima attraverso un comportamento da ducetto e poi tramite una legge dello Stato; e, in secondo luogo, perché il CdA di AASLP si sia reso responsabile di un atto gravissimo come l’illegittimo allontanamento del sindaco revisore.
Questi motivi sono rintracciabili nell’accesso documentale degli atti e con il materiale già nella disponibilità delle opposizioni a seguito dell’audizione dei vertici dell’AASLP in Commissione IV. L’intenzione di Repubblica Futura è quella di andare fino in fondo sulla vicenda.