Leggendo la delibera del Congresso di Stato n. 12 del 4 aprile 2022: “programmazione Grandi Mostre di cui all’articolo 29 della Legge 22 dicembre 2021 n. 207”, l’interrogativo è legittimo. Scorrendo il programma pluriennale 2022 – 2024 approvato dal Congresso di Stato, si scopre con piacere che in Repubblica saranno esposte opere di artisti importanti come Andy Warhol, Michelangelo, Goya, Batoni, Caravaggio. Identificata la sede di queste esposizioni, il Palazzo SUMS che lo Stato ristrutturerà e affitterà da sé stesso alias Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino.
Un’operazione culturale pluriennale del cui costo non si fa menzione in delibera (ristrutturazione locali, affitto, organizzazione mostre, personale), né è chiaro quale sia il progetto secondo cui si sia sviluppata. C’è dietro un soggetto privato estero? Si collabora con qualche istituzione estera?
Da chi sono arrivate “le proposte pervenute per la realizzazione di eventi espositivi che rispondano ai requisiti di cui al citato articolo 29 della Legge n.207/2021”? Chi le ha valutate? C’è un comitato arte e cultura nel Congresso di Stato?
Facciamo queste domande perché per un’operazione culturale così ambiziosa, con potenziali ricadute turistiche, è stato completamente escluso l’ufficio pubblico che ha l’incarico di gestire l’offerta culturale e i musei nella Repubblica.
Gli istituti culturali infatti sono citati nella delibera del governo solo per reperire il personale quattro mesi prima di ogni evento. E il resto? Gli istituti culturali saranno smantellati per appaltare a soggetti esterni l’organizzazione di mostre e eventi? Spulciando nelle delibere del governo, pubblicate sempre in ritardo, si legge nella n. 32 del 23 agosto 2021 che “è in corso una revisione organizzativa interna alla UO Istituti Culturali per dotare la stessa UO di maggiore efficienza e migliore capacità di rispondere alle sollecitazioni poste in campo dall’incremento dell’offerta all’utenza di prodotti e servizi culturali, anche a valenza turistica”.
La maggiore efficienza per il governo è usare la UO Istituti Culturali per il lavoro interinale?
Inoltre, mentre il governo è di fatto tornato alla politica dei terribili anni novanta con le maxi mostre, i musei pubblici in alcuni casi cadono a pezzi, in altri – e ci riferiamo al Museo di Stato – avrebbero necessità di interventi importanti per adeguare la struttura e rilanciare l’offerta culturale nazionale. In effetti l’impressione è che si tenda a investire soldi – tanti considerando che siamo indebitati fino ai capelli – dimenticando il patrimonio culturale nazionale e lasciando da parte la produzione artistica in territorio. In questo, la Galleria Nazionale appare come un piccolo isolotto affogato nel mare senza spazi per potere crescere e avulsa dalle esposizioni d’arte contemporanea organizzate dal governo.
Repubblica Futura, considerando che nella maggioranza ci sono forze politiche che in passato hanno fatto della cultura una bandiera, riterrebbe opportuno aprire una riflessione poiché il rischio reale è continuare il lento declino dell’offerta culturale pubblica, frammentando le risorse, diminuendo gli stanziamenti, trascurando la manutenzione, non sviluppando progetti innovativi, facendo ammuffire il piano per il sito UNESCO.
Che ne è stato per esempio del progetto per riqualificare e aprire le cisterne sviluppato dall’Ufficio Progettazione? Perché gli interventi alle Torri continuano a passo di lumaca e prestigiose sedi istituzionali nonché luoghi di cultura cadono a pezzi?
Tante domande a cui per avere risposta Repubblica Futura ha presentato l’interpellanza che segue.
In relazione alle delibere del Congresso di Stato n. 12 del 4 aprile 2022 “Programmazione Grandi Mostre di cui all’articolo 29 della Legge 22 dicembre 2021 n.207” e n. 32 del 23 agosto 2021, si interpella il Congresso di Stato per conoscere:
1 quali sono i soggetti che organizzeranno le mostre indicate nella pianificazione;
2 se sono stati indetti bandi pubblici per reperire tali proposte;
3 se la UO Istituti Culturali ha partecipato alla selezione e in che termini (si chiede documentazione scritta);
4 se membri del Congresso di Stato hanno già firmato accordi per l’organizzazione delle mostre indicate in delibera. In caso affermativo si chiede con quale mandato;
5 se esiste un piano economico triennale per la programmazione con uscite e entrate (si chiede documentazione scritta) e costo complessivo degli eventi considerando anche le risorse messe a disposizione dell’Amministrazione;
6 se società partecipate dello Stato saranno sponsor o partner degli eventi e in che misura (si chiede evidenza scritta con delibere degli organi di gestione degli enti);
7 se la UO Istituti Culturali ha predisposto un piano triennale di esposizioni nelle sedi pubbliche che gestisce;
8 se il Congresso di Stato o gli uffici competenti del Dipartimento Territorio hanno definito per il triennio 2022 2024 un piano di intervento per la manutenzione e l’ammodernamento delle sedi museali pubbliche (si chiede evidenza scritta) stanziando delle risorse economiche considerando anche interventi per mettere in sicurezza il patrimonio artistico da eventuali calamità naturali;
9 il piano di revisione organizzativa della UO Istituti Culturali menzionato nella Delibera del Congresso di Stato n. 32 del 23 agosto 2021;
10 dove è collocato il deposito con i beni artistici dello Stato e quali sono i beni in esso conservati (si chiede evidenza scritta).
Infine si chiede di conoscere quali siano le linee programmatiche e politiche del Congresso di Stato in materia culturale in riferimento alla politica museale e se, a seguito della Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo organizzata a San Marino nel 2021, il governo intenda promuovere eventi di questo genere nel campo dell’arte contemporanea.
Si richiede risposta scritta.