L’infaticabile Direttore della DGFP, con Circolare prot. n. 69253 del 19 luglio 2022, ha inviato a tutti i dipendenti pubblici un questionario volto ad indagare lo stato di benessere psico-fisico degli stessi all’interno della PA.
In verità, alla luce di quanto da noi denunciato negli ultimi due anni e mezzo, i mali della PA sono aumentati esponenzialmente, dunque, il questionario, semmai, doveva essere impostato al contrario, saggiando, cioè, il livello di malessere dei dipendenti.
Cosa, infatti, potranno rispondere i dipendenti a domande (Sezione A) quali la soggezione ad atti di demansionamento, isolamento e molestie, quando numerosi sono i casi che hanno visto dipendenti e dirigenti a vere e proprie condotte persecutorie direttamente dalle più alte sfere direzionali dalla PA?
Cosa potranno rispondere i dipendenti alle domande (Sezione B) circa eventuali discriminazioni quando è sotto gli occhi di tutti che il mancato gradimento politico ha portato in diversi casi alla costante umiliazione del malcapitato dipendente o dirigente?
Cosa potranno rispondere i dipendenti alle domande (Sezione C) circa l’equità nell’Ufficio nell’assegnazione di ruoli e carichi di lavoro, considerando che i Dirigenti non sono stati coinvolti nell’elaborazione del Secondo Fabbisogno e che i Capi Dipartimento possono spostare i dipendenti a propria discrezione?
Cosa potranno rispondere i dipendenti circa le opportunità di crescita professionale (Sezioni D – E), visto che non sono stati organizzati corsi di formazione in nessun ambito specifico, l’avanzamento di carriera è sempre più discrezionale (vedi il caso delle c.d. Posizioni Organizzative) e che gli spostamenti da un Ufficio all’altro vengono decisi dall’alto bloccando o, comunque, compromettendo il percorso di specializzazione del singolo dipendente?
Cosa potranno rispondere i dipendenti sui rapporti con i colleghi (Sezione F), quando per primi il Segretario agli Interni ed il Direttore della DGFP non hanno mai saputo dialogare in maniera costruttiva con gli stessi, infondendo una cultura divisiva che, in molti casi, ha spinto persone qualificate ad abbandonare la PA o, comunque, a perdere ogni entusiasmo lavorativo, dato lo stato di malessere raggiunto?
Cosa potranno rispondere i dipendenti circa il contesto lavorativo (Sezione G), visto che i Dirigenti sono impossibilitati ad organizzare nel modo migliore gli Uffici, alla faccia dell’autonomia che la legge attribuisce loro, dati gli interventi invasivi della onnipresente DGFP e dei Decreti in materia di mobilità del personale?
Cosa potranno rispondere i dipendenti sul proprio Dirigente (Sezione H), che dovrebbe saper motivarli, quando lui per primo è perseguitato dall’obbligo di attuare i fantasiosi obiettivi partoriti dalla DGFP, non ha né i mezzi né il potere di organizzare il lavoro per fare stare meglio i propri sottoposti e, quindi, non può avere lui per primo quella motivazione che dovrebbe trasmettere al resto dell’Ufficio?
Cosa potranno rispondere i dipendenti sul senso di appartenenza alla PA (Sezione I), visto che, alla luce di quanto sopra esposto, il sentimento comune è quello di volere lasciare l’Amministrazione?
Cosa potranno rispondere i dipendenti sull’immagine del proprio Ufficio (Sezione L), visto che l’attuale Amministrazione, per come è diretta dall’alto, non rappresenta minimamente la sua base, che è composta da persone serie, capaci e competenti e che cerca di fornire il miglior servizio all’utenza nonostante la massa di norme e circolari partorite dalla DGFP?
Cosa potranno rispondere i dipendenti sulla valutazione delle prestazioni lavorative (Sezione M), dato l’estremo arbitrio e discrezionalità che hanno caratterizzato la valutazione degli stessi, con i conseguenti avanzamenti di carriere e demansionamenti costantemente condizionati dal gradimento politico? Cosa potranno dire i dipendenti di fronte ai continui entra ed esci dalle stanze di Segreterie e Dipartimenti di alcune persone che, indipendentemente dalle loro capacità (tutte da verificare), vengono incessantemente proposte (e nominate) per incarichi di Segretario particolare e/o Capo di Dipartimento, mentre dipendenti che legittimamente da anni implorano uno spostamento sono lasciati inascoltati spingendoli, in alcuni casi, a prendere l’aspettativa?
Cosa, infine, potranno rispondere i dipendenti sull’equità del proprio Dirigente (Sezioni N-O), che è costretto ad operare con le mani legate dai vari lacci e lacciuoli esposti sopra ma, soprattutto, cosa potranno dire i Dirigenti dell’attuale Direttore della DGFP il cui atteggiamento autoritario, dirigistico, autoreferenziale è la fonte del malessere che attualmente si vive nella Pubblica Amministrazione?
IL BENESSERE ORGANIZZATIVO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO ELABORATO DALLA DGFP
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