Il Consiglio Grande e Generale,
a) preso atto della recente conferenza stampa del Segretario di Stato con delega all’Aass Teodoro Lonfernini, e dei vertici della stessa Aass, in cui, come riportato da San Marino Rtv, l’Azienda dei Servizi ha annunciato la richiesta di:
i. aumentare le tariffe per il gas del 104% per uso domestico, e del 120% per uso industriale e altri utilizzi, ma comunque, a loro dire, “rispetto alle medie italiane le tariffe saranno inferiori del 22% e del 30% su mercato libero”;
ii. aumentare le tariffe dell’energia (immaginiamo, elettrica) del 136% (meno 57% rispetto all’Italia e zona euro, meno 30% sul mercato libero);
iii. richiedere il passaggio dalla tariffa fissa e quella variabile, legata all’andamento dei prezzi, a causa del mercato impazzito;
b) analizzate le dichiarazioni “a corredo” della conferenza stampa stessa, tra le quali (come riportate da Rtv):
i. “aziende e cittadini sammarinesi hanno pagato meno della metà del costo reale, di cui si è fatta carico l’Azienda dei servizi, grazie anche alle operatività sul mercato, ma non ci mette al sicuro per prossimo anno” (Direttore Aass, Raoul Chiaruzzi);
ii. “si prospetta un inverno difficile meglio affrontarlo con comportamenti dei singoli nell’ottica del risparmio” (Segretario di Stato Teodoro Lonfernini);
iii. “se il gas c’è San Marino lo avrà. Se il gas non c’è, il problema è di altra natura” (Segretario di Stato Teodoro Lonfernini);
iv. “Ora dobbiamo siglare un contratto per le forniture e tutti quanti si sono tirati indietro. In questo momento non c’è nessuno che ci garantisce il gas per il prossimo anno, per cui si siamo accreditati come operatori che acquistano sul mercato. Una nuova sfida ma porta a sconvolgimenti finanziari, con accordi di pagamento diversi” (Presidente Aass, Francesco Raffaeli);
c) considerato quanto da tempo reso noto dai responsabili politici, e di Aass (ma mai ufficialmente reso noto nelle competenti sedi) secondo cui Aass avrebbe firmato un “contratto finanziario” che consentirebbe un approvigionamento del gas a prezzi prefissati (ben più bassi di quelli di mercato) e per un certo numero di anni (si dice 6);
d) valutato che questo contratto finanziario, di cui non si conoscono le caratteristiche di fondo, era stato dipinto (anche al Fondo Monetario) come uno strumento capace di garantire il gas a prezzi competitivi, con l’unica condizione che il gas fosse disponibile al fornitore con cui tale strumento finanziario era stato acquistato;
e) analizzata l’evidente contraddizione, almeno in base alle (scarse) conoscenze disponibili per la stragrande maggioranza della popolazione (noi compresi), fra la premessa di cui sopra (punto d) e le dichiarazioni del Presidente Aass di cui alla premessa b) punto iv;
f) considerato che non si sono mai avute notizie precise circa l’approvigionamento dell’ energia elettrica, i suoi prezzi e le sue tempistiche;
g) preso atto dell’importo massiccio degli adeguamenti richiesti da Aass, che si sommano a richieste già precedentemente formulate (alcune delle quali già approvate dall’Autorità per l’Energia);
impegna
il Presidente della Commissione consiliare Finanze bilancio e programmazione; artigianato; industria; commercio; turismo; servizi; trasporti e telecomunicazioni; lavoro e cooperazione a convocare, entro la prima settimana del mese di Novembre, una apposita riunione della Commissione stessa, per effettuare una audizione alla presenza del Segretario di Stato con delega all’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi, dei vertici della stessa Azienda (almeno Presidente e Direttore) e di ogni altra figura tecnica che possa rivelarsi utile, al fine almeno di:
1. rendere noto il contratto finanziario firmato per l’acquisto del gas;
2. spiegare le modalità di approvigionamento di gas ed energia elettrica, ed i prezzi a cui questi possono avvenire nei prossimi anni;
3. esplicitare l’impatto sul bilancio dell’Aass della differenza esistente fra prezzi di acquisto e prezzi di vendita di gas ed energia elettrica, prima e dopo gli adeguamenti proposti, e se siano previsti/necessari ulteriori adeguamenti;
4. rendere noti i piani di risparmio, anche emergenziali, predisposti dalle autorità in caso di carenza di forniture;
5. delineare le misure a sostegno delle famiglie sammarinesi, specie quelle a più basso reddito, per far fronte agli aumenti preventivati.