“Gli aumenti percentuali deliberati possono impattare in maniera significativa sulle famiglie meno abbienti, già provate da un lungo periodo di difficoltà dovuto alla pandemia, all’emergenza energetica ed all’inflazione particolarmente significativa in questo periodo. L’Autorità demanda e chiede agli organi politici e istituzionali di trovare forme di individuazione di queste situazioni, e di valutare misure di intervento a salvaguardia delle stesse.”
Queste sono le considerazioni finali dell’Autorità per l’energia nella delibera in cui ha fissato il prezzo del gas a poco più di 1 euro al metro cubo. In pratica una famiglia di 4 persone, abitazione 75 mq, caldaia a condensazione senza impianto fotovoltaico, spenderà più o meno nel 2023 1.600 euro all’anno solo per il gas. A cui aggiungere energia elettrica, acqua, tassa RSU per un conto finale che oscillerà fra i 2.500-3.000 euro sperando che il PUN (prezzo di mercato dell’energia elettrica) sia clemente.
Una sceneggiata durata settimane il cui epilogo è stata anche un errata corrige, troppo difficile fare tutto bene una volta sola.
Repubblica Futura esprime sconcerto per le modalità, e per la confusione che governo, Autorità e CdA di AASS hanno fatto su un tema che impatta sulle nostre tasche.
in tanta confusione l’unico dato positivo ci pare quello che gli organi tecnici dell’AASS dimostrino impegno e competenza in un momento difficile anche a causa della incapacità politica.
Ci pare poco incisiva la posizione dell’Autorità e siamo certi che il Segretario di Stato per le bollette attaccherà l’Autorità oltre a Repubblica Futura rea di dire verità scomode.
RF torna a chiedere un intervento incisivo della maggioranza o ciò che ne resta.
Nel bilancio 2023 servono soldi, risorse vere per mitigare l’impatto del caro bollette su famiglie e imprese con atti concreti, condivisi, trasparenti. Abbiate il coraggio di aprire un tavolo di confronto vero in cui tutte le componenti della società possano collaborare a predisporre un piano di emergenza.
RF propone di nuovo di attivare la ricarica SMAC per le bollette. L’utente civile – la famiglia per capirci – paga e una somma è accredita sulla carta. Per le aziende utilizzare la monofase per stabilire importi più bassi per mitigare il costo delle bollette.
Interventi semplici da attuare per il 2023 con piattaforme già conosciute dai cittadini per dare un segnale concreto al Paese.
A ciò aggiungiamo un ulteriore appello alla maggioranza: reset totale su Autorità e CdA AASS, quanto accaduto – compreso il buco di 100 milioni nel bilancio AASS 2022 – impone atti forti, trasparenti e discontinuità.
Repubblica Futura chiede uno scatto di responsabilità rispetto alle inquietudini dei cittadini e anche di alcuni esponenti della maggioranza sempre più a disagio rispetto al Segretario di Stato delle bollette.
Siamo alla vigilia delle sessioni in cui sarà disegnato il bilancio dello Stato 2023, ragionevolmente l’ultimo panettone mangiato da questa maggioranza. C’è tempo e possibilità per agire. Fermate le bocce e abbiate il coraggio di fare qualcosa per il Paese.
Le chiacchiere stanno a zero di fronte al gas a 1 euro al mq e al PUN.