Quando Pedini Amati viene criticato per le scelte di cui è responsabile o per i suoi interventi pubblici maldestri che non hanno precedenti nella storia dei governi del nostro Paese, vorrebbe dare risposte immediate che, tuttavia, non riesce proprio a mettere insieme. Per questo ricorre a Berti che gli scrive i comunicati a nome di Noi per la Repubblica.
L’ultimo, comparso nella giornata di oggi, è il solito sproloquio che addebita a Repubblica Futura (che Berti continua a chiamare Ap anche se il governo di adesso.sm, contro cui se la prende, era partecipato da RF) una serie di fattacci che, come al solito, non vengono descritti se non con la generica accusa che saremmo responsabili di un “vulnus istituzionale senza precedenti”.
Che NPR pensi ai vulnus di cui è responsabile, come il colpo di spugna sul processo Mazzini (e gli affluenti del Mazzini) i cui imputati – alcuni difesi, guarda il caso, proprio dall’avv. Berti – l’hanno fatta franca nonostante siano stati presi con il malloppo in casa ed oggi sono le menti dietro qualche sprovveduto (e meno sprovveduto) consigliere e membro di governo di Noi per la Repubblica. RF non ha, né ha mai avuto nelle sue fila, politici rinviati a giudizio o condannati in primo grado. Non ha nemmeno, a differenza di NPR, debitori nei confronti di banche i cui nominativi non vengono resi noti nonostante gli specchietti per le allodole come i codici etici per Consiglieri e Congressisti, che rimangono lettera morta perché gli impresentabili devono continuare a far parte di questa maggioranza e di questo governo.
Che NPR pensi ai conflitti di interesse di cui è portatore qualche suo consigliere, beneficiato di consulenze che griderebbero vendetta in un qualunque paese normale; si occupi del clientelismo che caratterizza il mucchione governo-maggioranza (vedi il lungo elenco di delibere di Congresso in favore di molti “benedetti dalla sorte” i cui nomi e cognomi sono puntualmente citati o la miriade di falsi concorsi nella PA dove i vincitori si conoscono sempre in anticipo); rivolga l’attenzione ai debiti contratti dal suo governo e, contestualmente, alle spese pazze per i super consulenti – che costano decine di migliaia di euro – del nuovo ospedale, dell’ISS in generale, per l’assistenza all’Avvocatura dello Stato nelle parti civili di alcuni processi, o per collaborazioni di cui è difficile capire l’utilità come quella stipulata di recente con il Politecnico di Milano. Rifletta, NPR, sui festini in arrivo (quello organizzato per celebrare l’AASLP) e sui festini passati (quello del primo aprile di qualche tempo fa, Berti lo ha dimenticato?), oppure agli schizofrenici comportamenti legati al caro bollette.
Questi sono solo alcuni risultati sui quali i politici di Noi per la Repubblica dovrebbero puntare la lente di ingrandimento (non lo faranno perché vorrebbe dire mettere alla gogna anche loro stessi) invece di occuparsi della difesa di un Segretario di Stato “indigeno” e imbarazzante e da qui spaziare in praterie mai percorse da Repubblica Futura. Che continuerà a fare opposizione denunciando le malefatte ma anche i comportamenti censurabili, qualunquisti, ridicoli e comici di qualche esponente – più o meno illustre – di governo.