Passano i giorni ma nulla si muove sul fronte bollette.
Il Governo, evidentemente, è soddisfatto del fatto che – dopo le ultime decisioni – i sammarinesi pagheranno le bollette del gas a maggio, anziché a marzo, e non ha messo in campo altri interventi reali; solo un Decreto per permettere di rateizzare le bollette per 6 mesi, bontà sua.
Ma i problemi sono ancora tutti aperti e giova ribadirli, come facciamo oramai da settembre (primi a sottolineare queste questioni).
ASSENZA DI INTERVENTI DI SOSTEGNO
Il primo è immediato: mancano gli interventi di sostegno alle famiglie per il pagamento delle bollette. Le tariffe del gas relative ai mesi invernali sono aumentate del 70% rispetto alle corrispondenti tariffe dell’anno scorso: anche se le bollette si inizieranno a pagare a maggio anziché a marzo, il salasso sarà notevole e alcune famiglie potrebbero essere in difficoltà grossa nel farvi fronte.
Lo stesso vale per l’energia elettrica, che fino a gennaio compreso è stata fatturata con tariffa (il famoso PUN) molto più alta rispetto all’anno scorso.
La proposta, evidenziata da Repubblica Futura da mesi, è quella di prevedere forme di bonus/sconti o di crediti d’imposta per il pagamento delle bollette, da destinare alle famiglie a basso reddito e riuscire a premiare in particolare quelle che hanno ridotto i consumi rispetto all’anno scorso.
Il Governo, nonostante le sollecitazioni, non ha ancora fatto nulla.
IL SISTEMA DI TARIFFAZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA PREMIA CHI CONSUMA DI PIU’
Il secondo problema, sempre immediato, riguarda l’energia elettrica. Il sistema che è stato congegnato è andato a favorire chi consuma di più: infatti, l’eliminazione del sistema basato sugli scaglioni ha “appiattito” la struttura tariffaria e generato quindi rispetto all’anno scorso grossi aumenti di tariffa per le fasce di consumo più basse e significative riduzioni per le fasce di consumo più alte. La cosa non ha senso, evidentemente, perché solitamente chi consuma di più sono le fasce più abbienti della popolazione e perché è la riduzione dei consumi che andrebbe favorita e incentivata.
La proposta, evidenziata anch’essa da mesi da Repubblica Futura, è di modificare la struttura tariffaria dell’energia elettrica e ricreare un sistema a scaglioni che tuteli chi consuma meno ed è meno abbiente, chiedendo un maggiore contributo a chi può permetterselo.
SCAGLIONI NON BASATI SUI COMPONENTI DEL NUCLEO FAMILIARE
Terzo problema, ancora una volta immediato. Gli scaglioni tariffari dell’energia elettrica sono strutturati come “valore secco”, non tengono conto dei componenti del nucleo familiare. 200kw di consumo mensile per una famiglia di due persone sono una cosa mentre per una famiglia di sei persone sono un’altra (perché chiaramente una famiglia di sei persone ha consumi più elevati) e il sistema tariffario dovrebbe tenerne conto. Oggi non lo fa.
La proposta fatta da Repubblica Futura è quella di strutturare gli scaglioni di consumo in base ai componenti il nucleo familiare. Al momento è stata bocciata.
TARIFFE VARIABILI SENZA ALCUNA PROTEZIONE DALLE FLUTTUAZIONI
Infine il quarto problema, più di prospettiva ma potenzialmente di enorme portata. Essendo stato scioccamente venduto il contratto Swap sul gas che ci tutelava dalle fluttuazioni di prezzo e fissava il prezzo stesso a 47 centesimi di euro al metro cubo, le famiglie sammarinesi sono ora completamente esposte alle fluttuazioni del prezzo del gas (per l’energia elettrica era già così, non essendoci mai stato uno strumento a copertura).
Dal 1° Aprile, infatti, anche per il gas è stata decisa la tariffa variabile: tutto bene ora che i prezzi sono bassi, ma se torneranno a crescere (magari il prossimo inverno) come faremo?
Occorre attrezzarsi per riacquistare prima possibile uno strumento di copertura, non si può rimanere esposti a rischi così elevati.
Il Governo intende agire su questi temi o continua il suo sonno?
Repubblica Futura – aderente all’Alleanza dei Liberali e dei Democratici Europei