Il Segretario alla Propaganda Stefano Canti è tanto al fondo del barile che, incapace di rispondere all’ultimo comunicato di RF sull’uso strumentale della “sperimentazione” nelle rotatorie stradali, chiama in soccorso le truppe cammellate. Ed ecco la Direttrice dell’AASLP ing. Giuliana Barulli che interviene “in relazione alle richieste di chiarimento pervenute sull’avanzamento dei lavori della rotatoria dei Tavolucci”. Avremo modo di appurare chi abbia richiesto questi chiarimenti: se infatti la Direttrice avesse ricevuto tale richiesta per formale via amministrativa risulterebbe irrituale che la risposta sia stata fornita a mezzo stampa. Se la risposta fosse invece riferita a RF, è bene chiarire che nessuno ha posto domande (tantomeno all’AASLP) e che sono stati semplicemente esposti – in un comunicato – dati di fatto. Ma la Direttrice, che interviene impropriamente (di sua iniziativa?) nel dibattito politico, lo fa con il metodo del Segretario Canti: quello, se non della menzogna, della mezza verità. Ed allora afferma che “il cantiere della rotatoria dei Tavolucci non è sperimentale ed è soggetto a concessione edilizia” e che i lavori proseguono come da programma. Peccato che l’inizio lavori riferito alla concessione in oggetto risalga al gennaio 2023, come riportato anche sul cartello di cantiere, mentre i lavori alla rotatoria dei Tavolucci siano partiti quattro mesi prima, nel settembre 2022! I lavori sono stati avviati in regime di sperimentalità, su delibera del Congresso di Stato n. 26 del 6 giugno 2022 e, evidentemente, le carte sono state sistemate a seguire. Forse per “sanare” l’effetto interventista di Canti? Ironia della sorte il cartello di cantiere ancora riporta la data del 30 maggio scorso come fine del periodo sperimentale. Cioè una rotatoria sperimentata con esito positivo sebbene mai aperta al traffico, dato che i lavori erano ancora in corso. Navigazione a vista, altro che tutto secondo i programmi! Tutto ciò conferma quanto denunciato da RF: lavori avviati con l’espediente della sperimentazione, così da poterli incominciare secondo le esigenze della propaganda in barba ad ogni sana programmazione, e regolarizzazione dell’opera, con esito positivo di una sperimentazione mai avvenuta, addirittura mentre la si realizza. Non male per chi, come Stefano Canti inveiva dai banchi dell’opposizione contro la presunta irregolarità di ogni lavoro avviato dallo scorso Governo!
Circa la rotatoria di Domagnano c’è invece da chiedersi perché lo schema preliminare contenuto nel libro dei sogni del Segretario al Territorio, quello che lui chiamava “Piano operativo degli interventi strutturali strategici” – da quattro anni sul tavolo senza esito – non sia stato perseguito: forse una rotonda circolare, come era prevista anche dalle precedenti Segreterie, avrebbe comportato programmazione, mediazione con le proprietà oggetto di eventuale esproprio e considerazione di opere aggiuntive che il Segretario alla Propaganda non è assolutamente in grado di gestire? O forse una pianta non vale una vita, come ebbe a dire sugli abbattimenti di alberi per la rotatoria dei Tavolucci, ma un eventuale esproprio sì?
E allora, con l’acqua alla gola e le elezioni alle porte, il via alla rotonda “sperimentale”. Ma anche questa opera, ci dice la Direttrice, sarà certamente concessionata entro settembre. Di nuovo a conferma che i lavori partono con l’espediente della sperimentazione in barba alle autorizzazioni, e poi, a prescindere dagli esiti della finta sperimentazione ed eventualmente anche durante l’esecuzione dei lavori (come per i Tavolucci!), si procede “a far tornare le carte”.
Segnaliamo infine che, mentre per certe opere la sperimentazione non dura il tempo del cantiere, per altre tale periodo continua indefinitamente: è il caso della rotatoria di strada Cardio a Galazzano, realizzata ormai da anni ed ancora in regime di “sperimentazione”, con presidi provvisori ed ormai precari.
L’approssimazione di “Rotondolo” non ha confini. E dire che basterebbe così poco per fare le cose per bene e per valorizzare il lavoro di tanti tecnici della pubblica amministrazione, che, quelli sì, meritano tutta la nostra stima di cittadini.