“L’ufficio delle cose perdute”

“L’ufficio delle cose perdute”

“L’ufficio delle cose perdute” è il titolo di un famoso brano di Gino Paoli che potrebbe essere preso a prestito per l’attività del governo balneare in questo scorcio assolato di legislatura.
Nell’ufficio delle cose perdute i nostri eroi sono alla ricerca di riforme smarrite o dimenticate, come quella sul lavoro. A fine 2022 era la pietra miliare per la tenuta del governo (con Rete in fermento), poi abbiamo visto come è andata a finire. La norma fa acqua da tutte le parti, le distorsioni sono evidenti come il tema del lavoro ai pensionati sottoposto ad un iper-prelievo economico quasi a livello di uno stipendio; o la cancellazione della solidarietà familiare nelle srl, poco importa se il soggetto interessato magari neanche lavora e quell’aiuto poteva essere fondamentale per l’attività societaria.
Oppure gli accordi in materia di sanità. Un grande baccano per collaborazioni firmate con regioni del meridione, mai – o non ancora – rese operative. Dimenticate in qualche cassetto della segreteria ospedaliera.
Nell’ufficio delle cose perdute c’è anche la sostenibilità ambientale. Il Segretario di Stato con delega alle “rotatorie & api” cerca un piano nazionale nel cestino delle cartacce. Quale sia il piano, è un mistero confinato nella sua testa.
Lo sviluppo è un altro dei temi dispersi. Sparita Rete, il partito dei NO secondo i suoi ex alleati, ora tutti nel governo puntano a questo obiettivo. Amazon è il progetto game changer con cui Righi intenderebbe fare il pieno di consensi alle elezioni. Ancora non si è capito cosa vuole fare, quanto costa, chi paga, come impatta sulla legge relativa alla privacy o sulle società sammarinesi già operative nel settore. Un suggerimento: attenzione agli alleati di coalizione e governo. Quando si vuole innovare portando a San Marino multinazionali nel settore high tech, ci sono i NO a prescindere e magari un esposto in Tribunale per preparare qualche polpetta avvelenata per la campagna elettorale. Vicende già viste.
Ultimo oggetto nell’ufficio delle cose perdute è il DES, il santo Graal per lo sviluppo di questa legislatura (a parte le residenze per i ciclisti cecchini). Repubblica Futura da sempre sostiene la necessità di un progetto Paese per attirare investimenti esteri, sostenere l’economia, rilanciare il settore finanziario, avere entrate fiscali nuove e non solo dai residenti.
Le recenti prese di posizione dei sindacati e i malumori crescenti della classe imprenditoriale dovrebbero rappresentare un monito. Condivisione più ampia possibile sul tema e basi solide per portare a San Marino nuove e importanti entrate fiscali su cui reggere il nostro malandato bilancio, oltre alla compatibilità con il processo di associazione con la UE. Nella corrente legislatura abbiamo già assistito al gioco al massacro e alla fretta di mettere le bandierine fra alleati di governo: ciò che ha affossato progetti e vanificato la bontà di alcune idee.
Nell’ufficio delle cose perdute, più che trovate last minute ad uso elettorale, sarebbe opportuno per il governo balneare selezionare temi sostenibili sui quali ricercare una condivisione generale, ponte necessario per la prossima legislatura che sia finalmente di svolta e proceda a un risanamento del bilancio pubblico che non gravi sui cittadini e sulle imprese.
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