In questa strana estate politico-climatica, qualunque osservatore un po’ accorto non può non notare come si stia parlando di tutto, tranne che delle cose serie. Alleanze, conteggio di numeri, progetti faraonici assai lontani dall’essere anche solo iniziati, congiure, indagini italiane su un Segretario di Stato archiviate, denuncia di complotti politici e imboscate. Sia chiaro, sulla vicenda Pedini Amati sarà certamente il caso di tornare e sondare fino in fondo il j’accuse mosso dal Segretario di Stato, con serietà.
Il silenzio però è scoppiato sul tema dei temi: la governance di Banca Centrale. Un Consiglio Direttivo martoriato, che ha visto le dimissioni anticipate di ben due dei suoi cinque membri (sei con il Presidente) – prima Giacomo Volpinari, poi Antonella Mularoni – peraltro con motivazioni assai allarmanti. Ora ciò che resta del CD di BCSM è evidentemente impossibilitato ad operare, essendo al momento composto di due membri sammarinesi e due italiani non residenti a San Marino. L’art. 10 comma 1 dello statuto di BCSM stabilisce infatti che “La maggioranza dei componenti del Consiglio Direttivo dovrà essere composta da cittadini sammarinesi o residenti.” Qualcuno dice qualcosa? Il Consiglio Direttivo continua a riunirsi e deliberare? Poi c’è la questione delle nomine. Nell’aprile scorso il Consiglio Grande e Generale ha nominato un esponente di cittadinanza italiana quale membro del Consiglio Direttivo di BCSM ed in seguito – si noti bene! – ha riconfermato la signora Tomasetti quale Presidente, peraltro con meno voti del primo (già questo la dice lunga su quanto il Consiglio abbia apprezzato il suo operato, a fronte di oltre 50 voti su cui doveva contare, visto l’endorsement pure di parte dell’opposizione e la sola contrarietà manifesta di RF, i voti totalizzati dalla Tomasetti sono stati appena 32!). Ebbene: perché al primo è stato impedito di entrare in CD e la seconda è stata riconfermata Presidente? Abbiamo ascoltato spiegazioni che non ci convincono per nulla. E certamente andremo fino in fondo su questa questione con tutti i mezzi consentiti.
Peraltro il silenzio ancora più assordante è sulle epiche avventure cui ormai la Presidentessa ci ha abituati. Dopo aver parlato (o detto di aver parlato) con i Servizi Segreti italiani, con la Commissione Antimafia italiana; dopo aver detto tutto ed il contrario di tutto nella sua deposizione in Tribunale, si è scoperto che non disdegnava neppure di parlare con la Guardia di Finanza italiana. Ed i documenti che lo attestano sono depositati in Tribunale.
La cosa più singolare è che la maggioranza schiacciante dei sammarinesi e moltissimi tra i Consiglieri di maggioranza sono scioccati da questi atteggiamenti ed hanno – in privato – parole assai poche lusinghiere sull’interessata. Allora la domanda sorge spontanea: perché non succede nulla? Ci sono cose che non sappiamo, che i cittadini non devono sapere?
Il tutto mentre voci insistenti parlano di vendite e cambiamenti di proprietà dei principali istituti di credito sammarinesi. In questo quadro la Banca Centrale è monca, il suo CD non può operare e la sua rappresentanza legale è totalmente squalificata.
Speriamo vivamente che si possa aprire un dibattito serio sulla Banca Centrale, sul suo statuto, sulle figure che la devono gestire (che devono essere almeno serie, se non capaci) e sul futuro di quel che resta del nostro sistema bancario e finanziario, sulla sua tenuta e sul suo quanto mai auspicato sviluppo.
Allarme in Banca Centrale
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