Arrivano i primi freddi e riparte il caos sulle bollette dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici.
Inizia il solito balletto dell’Autorità – che continua a sfornare delibere cervellotiche – il cui solo atto di trasparenza è una oscura pubblicazione sul proprio sito ignorando ogni buona pratica di comunicazione verso i cittadini; sta per cominciare la danza sul bilancio AASS le cui dinamiche interne, attivi, perdite, investimenti, sembrano legate al gioco del Monopoli.
Una situazione incandescente e potenzialmente esplosiva che si gioca con i vertici del settore scaduti da tempo.
Il mandato del Presidente AASS è scaduto il 27 agosto 2023; quello del Presidente dell’Autorità è pure scaduto il 27 agosto 2023. E non sono i soli.
Queste sono le persone che stanno gestendo bilanci, variazioni tariffarie di servizi pubblici, e non si capisce con quale autonomia amministrativa e decisionale rispetto al governo.
Così come alcuni oscuri segreti del bilancio AASS continueranno a essere nascosti per non fare scoppiare la “bomba azienda” in una fase pre-elettorale in cui l’argomento rischierebbe di fare passare notti insonni a DC e Rete.
Repubblica Futura continua a raccogliere proteste e segnalazioni da parte dei cittadini su quanto sta accadendo all’Azienda, una volta fiore all’occhiello dell’Amministrazione.
L’infornata di dipendenti unita alla prassi consolidata del ricorso alle ditte esterne per i lavori più banali, sono la cifra di un ente ormai in drammatico ritardo dal punto di vista tecnologico.
Settori chiave lasciati in stato di abbandono, mobilità elettrica non pervenuta, mattatoio sospeso e in preda a problemi giudiziari. Per non parlare del settore Telecomunicazioni, ibernato in attesa di tempi migliori e dell’innesco della bomba pre-elettorale per colpire, secondo qualche stratega politico-giudiziario, Libera e Repubblica Futura.
In più la situazione dell’Igiene Urbana. Dopo la gestione Canti-Barulli, un disastro di quattro anni, è sceso in campo Teodoro Lonfernini per lanciare l’operazione decoro. Si è accorto anche lui che la mondezza occupa strade e centri storici, con le isole ecologiche rimaste solo nelle trasmissioni tv e nelle promesse elettorali di Canti, l’omino delle rotatorie.
Del resto, non si dice più nulla. La sostenibilità ambientale o l’Agenda 2030 sono sparite dai programmi AASS e l’innovazione tecnologica per la telelettura, la si intravede solo nelle delibere di spesa.
Il bilancio nella gestione dell’Azienda – con l’approssimarsi degli ultimi mesi di legislatura – è gravemente compromesso dopo che per anni ha portato soldi allo Stato e reso servizi efficienti anche quando altre realtà pubbliche erano in sofferenza.
Ma di questo, governo e la maggioranza non vogliono parlare perché per essi è un piccolo Vietnam da tenere alla larga dal ricordo e dalla percezione collettiva. Sono riusciti nella magia di scontentare dipendenti, utenti e rendere felice solo qualche selezionata impresa grazie alle politiche tariffarie del 2022.
Repubblica Futura torna a chiedere chiarezza, trasparenza e condivisione per la gestione di questo Ente. Servono progetti innovativi, trasparenti, servizi efficienti ai cittadini, settori nuovi da sviluppare poiché l’Azienda non può essere lasciata allo sbando.
Non vogliamo credere alle voci diffuse rispetto alla segreta volontà di depotenziamento, per poi consentirne la cessione a soggetti esteri.
AASS è un asset strategico, pubblico, sammarinese, che deve tornare ad esprimere valori positivi e non produrre solo attacchi di bile ai destinatari delle bollette che non arrivano o arrivano sbagliate o con importi eccessivamente elevati.
Questo è un altro colossale fallimento del governo e della maggioranza del quale dovrà dare conto ai cittadini, con l’aggravante di essere guidato da figure di vertice scadute e attaccate alla poltrona con la colla.