La cartolarizzazione NPL è stato un argomento di acceso confronto nell’ultima seduta del Consiglio Grande e Generale e nella Commissione Finanze.
Ricordiamo che si tratta di un progetto del valore di centinaia di milioni di euro (di cui poco più di 100 è la somma che si ipotizza potrà rientrare alle banche come liquidità), su cui lo Stato – e quindi tutti noi cittadini – metterà una garanzia, si ipotizza, di circa 90 milioni di euro, anche se non vi è un vero limite a questa garanzia e tutto dipenderà dai valori e dai tempi di recupero degli NPL.
Riteniamo ragionevole l’emendamento introdotto per istituire un comitato di sorveglianza, capire come sarà gestito il progetto e rendicontare i costi. Ad oggi, infatti, la maggioranza si è semplicemente fidata dei numeri forniti dai promotori del progetto e li ha fatti propri fornendo la garanzia. Riconosciamo che questo inserimento è stato possibile grazie in particolare alla volontà di vari consiglieri di maggioranza che si sono spesi per questa battaglia, fondamentale anche se tardiva.
Siamo rimasti stupiti dalla posizione dell’Associazione Bancaria Sammarinese rispetto al richiamo alla coerenza e rammarico sul dibattito in Consiglio Grande e Generale. Sorpresi dal sussulto di vita di una associazione sparita – o comunque da tempo silente – di fronte ai grandi temi che interessano il settore finanziario sammarinese (tassi di interesse, accesso al credito, innovazione dei processi tecnologici); silente rispetto al contratto nazionale scaduto per centinaia di dipendenti con voci di tagli a personale e stipendi, in controtendenza rispetto all’Italia in cui ABI ha chiuso il contratto nazionale con aumenti. Nessuna parola sul tema fusioni (evidenziato più volte dal Fondo Monetario Internazionale), sulla liceità dell’attuale Consiglio Direttivo di BCSM rispetto alla legge (ricordiamo che anche le banche sono socie di BCSM), sul futuro del settore rispetto alle dinamiche economiche nazionali.
L’unico problema sono gli NPL, con la politica chiamata a farsi carico anche delle dinamiche tecniche di un progetto che alla fine potrà costare decine di milioni di euro pagati dai cittadini.
Il bello è proprio questo: un’associazione che sale in cattedra per bacchettare la politica quando il suo aderente più grande è di proprietà dello Stato (Cassa di Risparmio) con un Direttore proveniente dall’epoca storica in cui si generarono gli NPL e protagonista lui stesso della formazione di buona parte di essi!!
L’impressione avuta anche in Commissione Finanze è che di fronte a un tavolo riccamente imbandito di milioni di euro, qualcuno stia perdendo la pazienza.
Repubblica Futura, forza politica già nella black list di qualche banchiere di Stato, non ha timore a rispedire al mittente le critiche e a invocare più rispetto per le istituzioni e per i cittadini che alla fine pagano i conti dei vari disastri bancari.
Repubblica Futura attende di capire quanto costerà il progetto NPL e quanto pagheranno i cittadini direttamente o indirettamente come perdite rispetto alla banca di proprietà dello Stato.
Questo è il grande tema su cui abbiamo registrato convergenze anche fra alcuni colleghi della maggioranza.
Repubblica Futura
membro dell’Associazione dei Liberali e Democratici Europei (ALDE)