La Presidente di Banca Centrale – quella con la schiena dritta – festeggia la grande vittoria in Tribunale che risarcisce delle sofferenze che avrebbe patito. Ma quali sofferenze?
Dopo il ballo del qua qua di John Travolta a Sanremo, questo è il secondo accadimento più bizzarro della settimana.
In tanti si sarebbero aspettati parole di scusa nei confronti di Carlo Filippini e Antonio Fabbri, assolti nel processo relativo alle denunce di Catia Tomasetti. Scusa per avere promosso un’azione penale inutile; scusa per avere attentato alla libertà di stampa; scusa per avere speso tempo e impiegato denaro pubblico per perseguire due giornalisti che hanno svolto il proprio lavoro in modo legittimo ed operano in una testata registrata e attiva secondo le leggi della Repubblica.
Ma, nonostante l’assoluzione, è partita – come avevamo previsto – la potenza di fuoco del Presidente di BCSM: avvocati scatenati e ricerca spasmodica di spazio, tanto spazio, nella TV di Stato, uno spazio che, come abbiamo constatato, un partito politico non deve avere se parla della Presidente di BCSM: qualcuno vorrebbe il silenzio sulla sentenza che riguarda il giornale Informazione, silenzio su soldi e tempo buttati dalla finestra in un procedimento penale nato solo per un capriccio di un soggetto che in questo momento è la personalità più influente della Repubblica di San Marino.
Ci sarebbe piaciuto vedere lo stesso impegno profuso da BCSM nelle aule di tribunale (e soldi spesi) indirizzato a sottoscrivere il memorandum con Banca d’Italia, a nominare il Direttore Generale di BCSM (incarico rimasto “FF” per anni), ad attuare riforme strutturali e dare una dignità ai dipendenti del settore bancario che invece devono scendere in piazza per difendere i propri diritti. Chissà se BCSM – all’interno della quale, lo rimarchiamo, vi sono importanti professionalità che andrebbero valorizzate – si rende conto di quanto sta accadendo nel settore bancario e della difficoltà a trovare una quadra per il rinnovo contrattuale di tutti gli addetti del comparto.
Più che vivere di auto celebrazioni, riteniamo che chi ha responsabilità in istituti della nostra Repubblica debba pensare al Paese, ai suoi cittadini e a come collaborare lealmente con le istituzioni, in modo professionale ed evitando faziosità, comportamenti discutibili e ingerenze nella vita politica di uno Stato in cui non si risiede né si è cittadini.
Repubblica Futura, un movimento politico che rappresenta cittadini sammarinesi e siamo certi ne rappresenterà ancora di più nella prossima legislatura, non vive per schiacciare chi dissente, ma lavora per proporre soluzioni concrete ai problemi che ci complicano la vita.
Ma ci rendiamo conto che per qualcuno è meglio indirizzare risorse nel settore legale, ci sono i processi da promuovere e seguire e chissà, magari fra una sentenza, un ricorso, un’istanza o una testimonianza e l’altra, che ci scappi di “scapuzzo” anche la firma del memorandum con Banca d’Italia (se si riceve il WhatsApp giusto).
Non vogliamo neppure immaginare il danno reputazionale enorme che sarebbe derivato alla Repubblica da una condanna di una testata giornalistica solo per aver fatto il proprio mestiere (e speriamo che tutti si siano accorti che questa preoccupazione non era e non è solo di quei cattivoni di RF, basti vedere le prese di posizione di Consulta per l’informazione, Usgi e vari giornalisti liberi).
Ci sono tante cose che non tornano e Repubblica Futura presenterà nei prossimi giorni un’interrogazione al Congresso di Stato per chiarire fatti, collegati a Banca Centrale, che riteniamo debbano essere portati all’attenzione di tutti.
Repubblica Futura
membro dell’Associazione dei Democrativi e Liberali Europei (ALDE)