É degno di nota come questa legislatura si sia inaugurata all’insegna della totale divisione all’interno della maggioranza – si vedano le nomine strategiche delle aziende e di rtv non fatte – e della totale incapacità del governo di agire, ad esempio lasciando impantanato l’assestamento di bilancio fino alla prossima sessione. Ancora più degne di nota però sono alcune posizioni di commentatori o meglio supporter di qualche Segretario di Stato. Il caso più esplicito è quello di Ciacci. Evidentemente indispettito dal ruolo di controllo esercitato dall’opposizione, il leader maximo di Libera con la sua vulcanica foga ha scatenato una, per la verità abbastanza miserabile, macchina del fango contro RF, peraltro ampiamente annunciata via whatsapp. Siccome Ciacci fa finta di non capire, gli spieghiamo in modo semplice qual è il nocciolo della questione. Non siamo alle bagatelle tra amici del tipo “Hai detto una bugia”, “No l’hai detta tu”, siamo alla interpretazione di una legge, quella sulle incompatibilità dei membri del Consiglio Grande e Generale e del Congresso di Stato, che ha solo un obiettivo: evitare ogni tipo di conflitto di interesse. Quindi, chi se ne importa se Ciacci si è dimesso da presidente del Timbro! Lo ha fatto? Bene! Nulla più del suo dovere! Il tema è se si sia fatto prontamente sostituire, convocando un’apposita assemblea a tal fine. Diversamente la legge non avrebbe alcun senso, in quanto seguendo il ragionamento di Ciacci tutto sarebbe a posto con le sue dimissioni e dunque lo stesso potrebbe restare, per l’intera legislatura, Amministratore Unico della cooperativa culturale Il Timbro. Infatti fino alla sua sostituzione il legale rappresentante della società cooperativa rimarrebbe Ciacci. Secondo Ciacci basta dare le dimissioni, restando magari per l’intera legislatura iscritto nei pubblici registri come Amministratore Unico e legale rappresentante di una società, cooperativa o meno, per essere a posto con la legge? A maggior ragione, secondo Ciacci questo va bene se la cooperativa in questione riceve contributi dallo Stato? Per Ciacci evidentemente sì, se non ha battuto ciglio (limitandosi ad astenersi) quando nella prima seduta del Congresso di Stato nella nuova composizione, il 23 luglio, all’indomani del suo insediamento come Segretario di Stato, lo stesso Congresso ha adottato una delibera per dare al Timbro 6.500 euro. Ci auguriamo ovviamente che nel frattempo (da metà settembre ad oggi) il Segretario Ciacci sia stato sostituito quale Amministratore Unico e legale rappresentante della cooperativa culturale Il Timbro. Altrochè bugiardi quelli di RF! Il tema è più che mai sul tavolo e tanto Ciacci, quanto Bevitori, del quale si sono perse le tracce e che alla data odierna risulta tuttora Amministratore Unico della società Titan Real Estate SpA, dovrebbero spiegare ai cittadini se questi sono comportamenti normali. Cittadini, magari membri di associazioni culturali, che sanno bene quanto sia difficile operare e organizzare eventi, quando alcuni fortunati hanno il sostegno dello Stato, deciso discrezionalmente dal Congresso di Stato, altri invece no.
Segretari di stato e supporter
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