Repubblica Futura dà atto con soddisfazione del clima diverso registrato in aula consiliare nella seconda settimana della sessione consiliare di ottobre.
Con un approccio disteso e collaborativo si è lavorato alla ratifica di alcuni decreti delegati
particolarmente importanti, sui quali RF ritiene di aver portato un contributo significativo.
In questo comunicato parleremo di due decreti delegati, il decreto n. 109/2024 che ha modificato la legge n. 97/2008 sulla prevenzione e la repressione della violenza contro le donne e di genere, ed il decreto delegato n. 126/2024, finalizzato alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
Grazie anche alla disponibilità data dal neo-Segretario alla Giustizia ad incontrare le forze di opposizione prima dell’inizio dei lavori consiliari ed all’apertura all’accoglimento delle proposte
da queste eventualmente avanzate, molti degli emendamenti elaborati da RF sono stati accolti.
Il primo decreto, che contiene disposizioni nella direzione di un più incisivo contrasto alla violenza contro le donne e alla tutela dei minori, ha visto fra l’altro l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di molestie sessuali, come raccomandato dal GREVIO, il gruppo di esperti del Consiglio d’Europa che si occupa del contrasto alla violenza contro le donne. Salutiamo con favore l’introduzione di questo reato, che grazie anche ad un nostro emendamento è stato modificato in senso migliorativo e di maggior tutela delle vittime. Tuttavia, non possiamo non biasimare l’insistenza nel voler mantenere fra le pene comminabili la riprensione giudiziale,
ovvero un mero ammonimento rivolto al condannato dal giudice in pubblica udienza, che da decenni non viene più prevista per alcun nuovo reato, che è rimasta applicabile nell’ordinamento a sole due fattispecie di reato, di rilievo modesto, e che si è invece voluta prevedere per il reato di molestie sessuali. Tutti i nostri sforzi per modificare tale tipologia di pena sono andati delusi in ragione della contrarietà di alcuni Consiglieri di maggioranza ed il nostro emendamento finalizzato a rimuoverla dal testo ha visto un solo voto favorevole da parte dei Consiglieri di maggioranza. Ci spiace molto che sia andata persa questa importante occasione per dare il senso inequivocabile della gravità dei comportamenti che violano la libertà sessuale e la dignità delle persone, che non
sono in alcun modo accettabili e che vanno efficacemente puniti. Inoltre, ci spiace che nella fattispecie degli atti persecutori, che riteniamo molto grave, si sia voluta mantenere la querela obbligatoria da parte della vittima, quando sappiamo quanto sia difficile in talune circostanze che la vittima si senta davvero libera e sia effettivamente nelle condizioni di farlo. Governo e maggioranza non hanno accettato di togliere la querela di parte come elemento sine qua non neppure nel caso in cui tali reati si verifichino sui luoghi di lavoro, nonostante le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali ed in contrasto con raccomandazioni provenienti dalle
organizzazioni internazionali.
Quanto al secondo decreto delegato, che ha introdotto nel nostro ordinamento norme per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, RF ha lavorato affinché si cogliesse l’occasione per prevenire e contrastare anche il fenomeno del bullismo in generale, di modo che i minori siano tutelati integralmente rispetto a condotte che non abbiamo timore di definire inqualificabili, che sono purtroppo diffuse in tutti i paesi, che spesso segnano l’intera vita dei
giovani che ne vengono afflitti e che talvolta portano a conseguenze irreparabili per le vittime.
Siamo lieti che da parte del Governo, della maggioranza e degli altri partiti di opposizione vi sia stata la disponibilità ad accogliere tutti i nostri emendamenti. Per parte nostra siamo convinti di aver reso un buon servizio alla fascia più giovane della nostra popolazione.