Il Congresso non sa cosa accade nella PA?

Il Congresso non sa cosa accade nella PA?

Il 4 ottobre u.s. Repubblica Futura ha presentato un’interrogazione per ottenere chiarimenti in merito ad eventuali finanziamenti pubblici concessi alla testata online rinvenibile al dominio “giornalesm.com”.

L’articolo 29 della legge che disciplina il diritto dell’informazione e dei media stabilisce che Segreterie di Stato, Enti Pubblici, UO della Pubblica Amministrazione, enti e società pubbliche o controllate dall’Eccellentissima Camera, per campagne di promozione a carattere territoriale, sono tenuti ad utilizzare le risorse finanziarie stanziate prevalentemente su testate e pubblicazioni regolarmente registrate ai sensi della presente legge.

In questo senso, è stato chiesto al Governo se fossero stati utilizzati finanziamenti pubblici, da parte degli Enti di cui sopra, per acquistare spazi pubblicitari sul sito web rinvenibile al dominio “giornalesm.com”.

La risposta ai quesiti presentati è stata redatta dal Segretario di Stato con delega all’Informazione, Federico Pedini Amati, in modo lapidario, con risposte tipo: “la presente Segreteria non ne è a conoscenza” o “alla presente Segreteria non risulta”, tenuta insieme dall’evasività.

Alla luce di ciò, o la Segreteria di Stato non è veramente a conoscenza dell’esistenza di società partecipate che acquistino abitualmente degli spazi pubblicitari su tale sito, e questo è un dato veramente preoccupante in relazione alla contezza che ha il Congresso di Stato di quanto accade nella PA e nelle società partecipate, oppure il Segretario ha pensato che una risposta “muro” e non accurata potesse bastare per rispondere alle domande che Repubblica Futura ha legittimamente posto al Segretario.

La questione da grottesca è diventata paradossale quando sono state chieste spiegazioni al Segretario, durante la seduta consiliare di lunedì scorso. Spiegazioni ovviamente non pervenute, nonostante sia stato fatto notare che fosse sufficiente accedere al sito giornale.sm per trovare, proprio il giorno stesso del recapito della risposta, dei banner pubblicitari di una società partecipata interamente dall’Eccellentissima Camera e quella della stagione teatrale sammarinese.

Ad oggi, ci troviamo ancora a chiedere una risposta seria e che mostri rispetto non solo verso il nostro gruppo consiliare, ma verso l’istituto dell’interrogazione parlamentare, strumento di grande importanza nell’ambito dell’informazione e della trasparenza verso i cittadini, e non una risposta “muro” che renda priva di significato l’attività di controllo dell’opposizione.

Auspichiamo, pertanto, che il Segretario voglia far abbattere (anche) questo muro.

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