Leggiamo con crasso e incontenibile divertimento il breve comunicato stampa dal titolo “il Segretario Pedini Amati replica a Repubblica Futura”. Evidentemente vergato in persona dal prode ministro visti i vari “errorini” di senso e di sintassi sparsi qua e là, errorini che siamo sempre disposti a perdonargli per la sua innata simpatia.
In realtà il titolo è già uno scoop: Pedini Amati risponde, cosa cui non ci ha abituato da tempo. Di solito davanti a domande un po’ scomode o anche banalissime, o peggio, a critiche, ancorchè misurate, Pedini Amati sbotta, insulta, impreca, fa rumori strani con la bocca e gesticola vistosamente (vedasi la celeberrima conferenza stampa soprannominata “bubububu”).
Questa volta invece risponde(rebbe). Eh si’, perché infatti di risposta non c’è traccia. Il nostro eroe ci ha messo due interpellanze ed un comma comunicazioni ad ammettere, a suo modo, di essere stato lui il Segretario di Stato che d’imperio, senza pratiche, autorizzazioni degli uffici, studi di fattibilità e documenti legati alla sicurezza, avrebbe ordinato e preteso l’abbattimento di un manufatto (un anfiteatro) fuori dalla scuola della figlia. Lui può!
Poi ci ha messo altre due interrogazioni a rispondere alle nostre domande sul sito Giornale.sm, che: “la testata di fatto non esiste” (sic.!), salvo poi dover ammettere – cosa non detta nella prima interrogazione – che alcuni enti o uffici dello Stato hanno pagato spazi pubblicitari sul sito in questione.
Gira il mondo, il nostro eroe, ora in aereo, ora in cinquecento (visto l’annuncio di una nuova sfida), quasi sempre a spese dei Sammarinesi. Celebre resterà l’ultima trasferta con la quale avrebbe dovuto “conquistare” il Giappone, ed invece si è impantanato in una Caporetto: saltato l’incontro con il Ministro Giapponese, Pedini Amati ha pensato bene di comunicarlo via social, pubblicando pure la missiva del ministro stesso, forse pensando: tanto a San Marino non ci crederebbe nessuno se mi limitassi a dirlo io, tanto vale dimostrare ai Giapponesi che non conosco nemmeno il minimo del bon-ton istituzionale, che imporrebbe di tenere per se’ le corrispondenze tra ministri, tanto più quando riguardano fatti personali.
Intanto gli alberghi chiudono, il turismo sta diventando sempre più mordi e fuggi e non c’è traccia di investimenti in infrastrutture che possano rilanciarlo o di contributi per aiutare la riqualificazione delle attività dell’accoglienza e del commercio. Niente di niente.
L’impresa più eroica, però, il campione nostrano l’ha quasi coronata tentando di creare ad hoc i requisiti per far nominare il padre presidente dell’Azienda dei Servizi. Ha preteso che fossero disseminati ovunque emendamenti per cambiare direttamente o per delega lo statuto di AASS – come ammesso limpidamente dal collega Ciacci in Commissione Finanze – poi, accortosi che la sua stessa maggioranza gli aveva fatto una imboscata degna delle Tigri di Mompracen, ha dovuto fare retromarcia. Peccato, una nuova sconfitta! Ora resta da vedere se alla prossima interrogazione vorrà rispondere o se correrà di nuovo dall’amico di Giornale.sm per cercare di spargere qualche altra menzogna su RF, evidentemente da solo non regge il confronto.
Siamo anche in attesa di scoprire – abbiamo richiesto anche questo con interrogazione – se sono vere le spese pazze che Pedini Amati avrebbe sostenuto in vari risoranti della Repubblica e del circondario, tutte chiaramente pagate da Pantalone, o se sia vero che nell’anno della campagna elettorale sia stato necessario rimpinguare qualche capitolo di spesa della sua Segreteria (magari per trasferte ed ospitalità? Vedremo…)
Stia sereno Pedini Amati, non ce l’abbiamo con lei, anzi, ci pare quasi comico. Certo fatichiamo a vedere un apporto che lei possa dare al Paese ed al Governo. Infine, anche noi le diamo un consiglio: si guardi un po’ più intorno, nella sua maggioranza e nel Governo. A parte i duelli furibondi con il Segretario Fabbri, dia una occhiata anche nel suo partito – con il quale peraltro vorremmo continuare un confronto civile e fattivo, nel rispetto dei ruoli – in cui più di un consigliere, anche parlando con noi, l’ha definita “indifendibile”, “inadeguato” e con altri termini che non vogliamo riportare. Insomma, si goda i suoi viaggi e cerchi almeno di fare meno danni possibili, il resto si sistemerà con il tempo e l’oblio.