Accordo di associazione UE: cosa pensa Banca Centrale?

Accordo di associazione UE: cosa pensa Banca Centrale?

Banca Centrale cosa pensa delle considerazioni emerse sulla stampa e relative al ritardo nella firma dell’accordo di associazione con l’Unione europea? E’ vero che ci sono criticità con Banca d’Italia in merito alle prospettive della vigilanza bancaria sammarinese?
In tanti nel settore finanziario si fanno questa domanda e la risposta è un silenzio di tomba che non fa ben pensare.
Ci sarà un riferimento – chiesto da un ordine del giorno – nelle Commissioni Permanenti Esteri e Finanze, ma ad oggi nessun commento pubblico è stato fatto dall’autorità di vigilanza del settore finanziario.
Repubblica Futura fa questo rilievo poiché sarebbe stato normale che Banca Centrale intervenisse a chiarire un po’ di cose visto il ruolo che ricopre.
Ma siamo a San Marino, nell’era in cui – a parte qualche ospitata in convegni costruiti su misura – Banca Centrale è in modalità silenziosa: presente sempre in Tribunale con stuoli di avvocati, con un consiglio direttivo monco, con una presidente abusiva, sempre difesa da un noto sito web estero, sito al quale la stessa – lo ricordiamo – rilascio’ la prima intervista.
Per il resto o si fanno interrogazioni con la speranza di avere qualche risposta, oppure si attendono in silenzio gli eventi.
E’ normale? A nostro giudizio no e non abbiamo paura a dirlo pubblicamente – anche se chi parla di Banca Centrale a San Marino è messo all’indice da chi comanda veramente in Repubblica.
Non entriamo nel merito di una riforma dell’ente, di una autonomia reale e da perfezionare di AIF perché saremmo sicuramente additati come eretici e destinati alla pubblica gogna dal solito sito estero e dal suo commentatore di Mercatino Conca.
Non è dato sapere se ci sono idee sul tema degli accorpamenti bancari, quali le prospettive di Cassa di Risparmio e della banca di proprietà in Croazia, se le forti innovazioni tecnologiche in atto nel settore finanziario avranno sviluppi a San Marino in termini di sistemi di pagamento e servizi competitivi per una maggiore efficienza ed economia a favore di imprese e cittadini.
E’ più facile leggere qualche commento di un governatore delle banche centrali europee o del capo della BCE che apprendere il pensiero della capessa di via del Voltone, a parte magnificare risultati che non esistono.
Repubblica Futura ritiene che vada fatto uno slancio in avanti in termini di interazioni fra istituzioni e cittadini e soprattutto si dia avvio a una fase nuova dell’Ente.
Davanti alla Repubblica ci sono sfide importanti che non si vincono con messaggi whatsapp da Roma o colonizzando il Tribunale. Alla Repubblica serve una Banca Centrale che produca risultati, esca dal cliché degli ultimi anni e lasci ad altri l’accertamento delle responsabilità e agli storici l’onere di descrivere cosa è accaduto nel settore finanziario negli ultimi trenta anni.

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