Su L’Informazione di venerdì scorso è uscito un interessante articolo dell’economista Roberto Mario Billi in merito agli NPL (Non Performing Loans) e alla situazione del sistema bancario sammarinese. Con l’autorizzazione dell’autore e del quotidiano, riportiamo qui l’intero articolo.
“Chi ostacola la diagnosi degli Npl vuole insabbiare tutto”
Solo con un asset quality review onesto e standard si possono bloccare i veri furbetti della finanza nostrana.
L’economista sammarinese che vive e lavora a Stoccolma, Roberto Mario Billi, in alcuni post su Facebook ha chiarito come sia necessario un asset quality review serio che non insabbi la reale situazione del sistema bancario e finanziario sammarinese.
Roberto Mario Billi è economista e ricercatore senior con esperienza ventennale nelle banche centrali, tra cui la Banca Centrale Svedese, Riserva Federale americana, Banca Centrale Europea, Istituto di Credito Sammarinese (ora Banca Centrale di San Marino).
Nonostante la necessità di fare emergere il quadro chiaro degli Npl, i non performing loans o crediti deteriorati, contro tale linea, che è quella dei nuovi vertici di Bcsm, si sono schierati inspiegabilmente diversi esponenti di forze politiche, attaccando strenuamente, tra l’altro, l’ultimo articolo del Corriere della Sera che, ad un esame obiettivo, a San Marino non avrebbe dovuto che fare piacere, soprattutto nella parte in cui afferma: “Sulla Rocca, in Europa e a Washington il punto fermo è che gli istituti di San Marino restano liquidi e pienamente operativi, ora e in futuro. Non si permetterà che la loro stabilità venga messa in dubbio”.
Il pezzo del Corriere richiama la linea dei vertici attuali di Bcsm, parlando di rapporti con Banca mondiale, Fondo Monetario, Bce e Bankitalia. Quindi parla della ricognizione sui crediti deteriorati, i cosiddetti Npl, appunto.
Di fatto si sostiene che prima di somministrare qualsiasi cura è necessaria una diagnosi.
“Chi ostacola la “diagnosi” degli Npl – commenta Roberto Mario Billi – vuole insabbiare tutto a tutti i costi. Se ci si riesce, la certezza è che il sistema salterà. Se invece si fa chiarezza totale i problemi si risolveranno senza dubbio”, spiega Billi. C’è tuttavia chi sostiene che la prudenza nello “scoprire” i problemi del sistema bancario sammarinese servirebbe a preservarlo da speculatori esterni.
“Nascondere i problemi del sistema bancario per preservarlo da predatori esterni? – commenta Roberto Mario Billi – Non è così. Nessuno da fuori può comprare neanche uno spillo di tutto ciò senza che ci sia il benestare di Bcsm e del Governo. Pertanto insabbiare farebbe solo comodo a una parte politica, non certo al Paese.
Un asset quality review onesto a standard mostrerà una situazione forse peggiore di quanto ipotizzato, ma la verità è che solo con una “diagnosi” corretta si possono bloccare i veri furbetti della finanza nostrana”.