Operazione Chiarezza

Operazione Chiarezza

Proprio un anno fa, al culmine del terremoto giudiziario che aveva travolto i piani alti della politica e più in generale della società sammarinese, avevo parlato di crisi di regime tirando in causa il sistema di potere democristiano e dei vari socialismi affiliati.

Avevo anche auspicato che finalmente ognuno assumesse le proprie responsabilità per dare inizio a una fase di transizione e di rifondazione etico-politica della Repubblica.

Ma la DC, con le sue indubbie capacità di adeguarsi alle circostanze, anche le più incresciose, ha improvvisato la soluzione di buttarla sui capri espiatori ed ha studiato la furbata, che io ho subito definito faccia tosta, di costituirsi parte civile nei relativi processi, cioè parte lesa dalle malefatte dei suoi caporioni. Come se gli altri non avessero goduto (o fossero inconsapevoli) dei consensi elettorali, dello strapotere, del diluvio di denaro procurati col clientelismo, il voto di scambio e l’allegra finanza.

Coalizione “San Marino prima di tutto”

Ha inoltre inscenato un improbabile “rinnovamento” che proprio non esiste nel DNA di quel partito. I devoti “socialismi” vari e i “Sammarinesi” anonimi si sono immediatamente accodati e hanno realizzato la coalizione “San Marino prima di tutto”. La prova dell’allergia al ravvedimento è la sollecita battaglia scatenata dalla DC contro i vertici della Banca Centrale S.M. per l’azione intrapresa di revisione dell’elenco dei crediti deteriorati o inesigibili del nostro sistema bancario, in modo da poter presentare le carte in regola nei delicati rapporti con Banca Centrale Europea.

Ma di cosa ha paura la DC? Forse di scoperchiare troppe magagne a carico degli amici o degli amici degli amici? Per fortuna il tentativo di convocare una seduta straordinaria del Consiglio G.G. (già ampiamente scaduto) non è passato.

I compari socialisti, a loro volta, grazie all’intervento mascherato dei soliti manovratori che da tempo ne guidano le vicende anche se ufficialmente sono in disgrazia, hanno determinato una ulteriore scissione nella nuova compagine “Sinistra Socialista Democratica” creata in primavera dal PSD per sottrarsi alla soggezione verso la DC ed aprire il dialogo con tutte le componenti riformiste e progressiste interessate.

Coalizione “adesso.sm”

Dal proficuo confronto è nata la coalizione denominata “adesso.sm” con l’adesione appunto di Sinistra Socialista Democratica, del Movimento Civico 10 e di “Repubblica Futura”, compagine che è frutto della convergenza fra Alleanza Popolare e Unione Per la Repubblica, non tanto come una sommatoria, ma come formazione proiettata verso il rinnovamento della politica anche attraverso lo studio e la redazione di un programma dettagliato e realistico concordato con i partners, per il rilancio economico e occupazionale della Repubblica. Di questa coalizione e di Repubblica Futura, che è la nostra nuova casa, parleremo più diffusamente in un prossimo intervento.

Coalizione “Democrazia in Movimento”

Il Movimento RETE al contrario si è chiamato fuori insistendo con veti pretestuosi verso chi aveva in passato collaborato al governo con la DC; la sua strategia di intercettare il voto di protesta indiscriminata abbastanza diffusa nella cittadinanza, gli ha impedito di valutare il rischio di fare il gioco proprio di quel sistema di potere che vorrebbe rovesciare. Come già è successo con la faccenda del conflitto con i vertici di Banca Centrale cui ho accennato più sopra.

In definitiva RETE ha costituito la terza coalizione, denominata “Democrazia in Movimento” col Movimento Democratico San Marino Insieme.

Così, con l’aggiunta di due liste minoritarie definite “Rinascita Democratica Sammarinese” e “Lista delle Persone Libere” si completa il quadro delle forze in campo (in tutto 11, con 3 coalizioni e 2 liste singole), tanto per… non confondere le idee.

Ora ai Sammarinesi restano 15 giorni per approfondire la loro analisi e per orientare le proprie scelte. Attenti a non prendere le cose con leggerezza.

E’ bene votare.

E’ davvero in gioco il futuro della Repubblica.

San Marino, 3 novembre 2016

Carlo Franciosi

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