Appello al voto, di Carlo Franciosi

Appello al voto, di Carlo Franciosi

Partecipare alle elezioni è un dovere prima che un diritto di ogni cittadino.

La grave perdita di credibilità dell’attuale mondo politico non giustifica l’astensione. Anzi, deve stimolare l’impegno di tutti a un maggiore coinvolgimento responsabile.

“L’uomo è un animale politico” non è un semplice slogan antropologico, ma è la solenne affermazione dell’enorme connotazione che distingue il genere umano raziocinante dal pur ammirevole mondo animale caratterizzato dall’istintualità.

La politica correttamente intesa è l’entità che razionalizza e regola i rapporti sociali, quindi non può essere di per se stessa una “cosa sporca” come in certe fasi viene sbrigativamente definita dall’opinione corrente, o quanto meno un orpello inutile o ingombrante.

Sono i politici che spesso la portano alla sua degenerazione per carenza culturale, per smania di potere, per eccessivi interessi personali.

Allora è più corretto definirli pericolosi ciarlatani, e come tali vanno resi innocui.

Non è che prendendone le distanze e ignorando l’impegno civile, gli si faccia un dispetto. Anzi, più il popolo si astiene e si allontana, e meglio possono continuare a coltivare i loro loschi obiettivi.

Bisogna invece intensificare l’analisi critica e assumere i comportamenti necessari per cambiare le situazioni.

Tutta questa barbosa premessa per dire che adesso abbiamo un sistema democratico, per quanto imperfetto, che ci permette di cambiare le cose senza bisogno di ricorrere alle rivoluzioni cruente come in passato, o in presenza di regimi dittatoriali.

Il segreto di una seria democrazia è l’alternanza al potere, nel senso che quando un sistema politico ha governato per troppo tempo e con risultati deleteri, lo si sostituisce.

Questa soluzione è utile, o meglio indispensabile, non solo per il Paese, per il suo rilancio etico e amministrativo, per la sua ripresa economica e occupazionale, per il suo rientro a testa alta nel mondo civile; ma lo è anche per quelle forze che hanno comandato troppo a lungo e che trarrebbero giovamento da un salutare bagno di opposizione per un opportuno esame di coscienza, per liberarsi dell’arroganza del potere, per aggiornare i progetti e in definitiva riacquistare la credibilità perduta.

E’ chiaro che mi riferisco al sistema di potere democristiano e dei vari socialismi affiliati, i quali hanno coniato il curioso assioma che senza la DC non si governa.

Ma con chi me la dovrei prendere?

Con le compagini che hanno cercato di contrastare quel regime, talvolta dall’opposizione, talvolta in collaborazione di governo, ottenendo scarsi risultati o peggio l’accusa di connivenza?

Con alcuni movimenti civici che si accontentano della protesta sterile, e a volte fanno il gioco dei padroni?

O con la maggioranza dei Sammarinesi che nonostante la crisi, nonostante i pronunciamenti gravissimi e l’opera di pulizia portata avanti dalla Magistratura, nonostante l’evidenza dei fatti e delle responsabilità, hanno votato e (solo in parte, si spera) voteranno ancora per quel sistema?

Ora c’è la possibilità di cambiare.

Alcune componenti politiche hanno realizzato la coalizione Adesso.sm promossa da Repubblica Futura da Civico10 e da Sinistra Socialista Democratica, tre liste formate da giovani appassionati e preparati, da adulti con sufficiente esperienza politica e di governo e da anziani di lungo corso, ma con la mente ancora abbastanza lucida.

Questa coalizione si propone come compagine di governo, forte di un chiaro e realistico programma diffuso in tutte le famiglie, che consigliamo di leggere attentamente prima del voto del 20 Novembre.

Ma l’obiettivo è anche quello di operare insieme con spirito di servizio per riportare la Politica alla sua nobile funzione di animatrice della vita democratica e di garante nel complesso rapporto fra Cittadini e Stato, e per favorire la rinascita morale e materiale della nostra Repubblica, come ho già affermato nel dare la mia disponibilità a candidarmi nella lista di Repubblica Futura.

 

San Marino, 16 novembre 2016

Carlo Franciosi

Articolo precedente
Quasi al termine della campagna elettorale… il punto di Roberto Giorgetti
Articolo successivo
NPL, istruzione, associazionismo: l’intervista a Nicola Renzi

keyboard_arrow_up