Emmanuel Gasperoni sull’istanza per l’avvio di un iter di procreazione medicalmente assistita

Emmanuel Gasperoni sull’istanza per l’avvio di un iter di procreazione medicalmente assistita

Emmanuel Gasperoni, News

Tra le numerose Istanze d’Arengo in esame durante questa sessione consiliare, c’è quella che chiedere l’attivazione di un iter di procreazione medicalmente assistita in collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale della Repubblica Italiana.

Ecco l’intervento del nostro Emmanuel Gasperoni e la dichiarazione di voto di Repubblica Futura.


 

REPUBBLICA FUTURA interviene con piacere in merito al tema messo in luce dalla istanza d’Arengo su cui stiamo dibattendo.

Questo poiché l’infertilitá/sterilità di coppia, negli ultimi decenni, sta assumendo ed ha assunto proporzioni socialmente rilevanti. E dunque ha raggiunto adeguata dignità per partecipare di diritto in argomento di welfare, tema caro alla coalizione cui appartengo, già come impegno programmatico prima, e oggi come volontà di messa in pratica.

Cercando di non deragliare dal tema in esame, tuttavia è necessario riferire, anche ai fini di ciò che si dirà in seguito, circa definizioni e cause di infertilità e sterilità che rendono la problematica in costante aumento.

Una coppia che dopo un anno di rapporti regolari e non protetti non riesce a concepire viene in genere considerata infertile. L’OMS però, siccome una non trascurabile percentuale di coppie riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi, sta valutando di portare tale limite, arbitrariamente posto, a 24 mesi

La sterilità appartiene alle coppie che restano non fertili anche dopo un iter diagnostico e terapeutico esauriente. Quando la sterilità è una condizione permanente non resta che rivolgersi alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Complessivamente, l’infertilità riguarda circa il 15% delle coppie. 

Le stime scientifiche disponibili ci dicono:

  • che l’indice di fecondità (cioè la possibilità di concepire per ciclo) di giovani coppie si attesta attorno al 25%,
  • che il 19% di nuove coppie potrà avere problemi riproduttivi dopo due anni,
  • E che di queste nuove coppie, il 4% risulterà sterile e il resto subfecondec Come dire: occorrerà loro molto più tempo per riuscire a procreare, dovendo rivolgersi di necessità alla PMA (Procreazione Medicalmente  Assistita) e talora ben oltre i due tentativi o anche oltre i due cicli completi, come correttamente scritto  nell’istanza.

 I dati raccolti dal Registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assisita sono i seguenti:

  • infertilità maschile: 29,3%
  • infertilità femminile: 37,1%
  • infertilità maschile e femminile: 17,6%

I fenomeni responsabili sono complessi, e sommariamente riguardano tra le altre cose lo stile di vita, la ricerca del primo figlio in età tardiva, l’abuso di alcool, il fumo, le condizioni lavorative, l’inquinamento. È noto anche come l’alimentazione impatti in maniera rappresentativa nel problema. L’assunzione sempre più su larga scala di cibo industriale (prevalentemente carne e derivati genericamente addizionata di ormoni sessuali nel corso delle filiere di allevamento) ha portato, negli ultimi decenni ad una progressiva riduzione dell’età del primo menarca (che coincide con l’inizio dell’età fertile della donna), in MEDIA attualmente 12 anni: tale dato stride con l’aumento invece dell’età media del primo figlio, aumentando per ragioni sociali e lavorative le madri ultra trentenni o quarantenni. Il risultato netto è una diminuzione della finestra di età fertile nella donna. Contestualmente per analoghi motivi alimentari anche  l’infertilitá maschile è aumentata.

Quindi il tema dell’istanza è sicuramente attuale e di notevole interesse per Repubblica Futura, che intende, e si impegna già da ora, ad approfondire l’argomento.

Pur essendo consapevoli che, allo stato attuale, la Procreazione Medicalmente Assistita finisca per essere un bene di lusso per pochi, dunque in certo senso, discriminatorio, ci appare tuttavia riduttivo e limitante confinare il dibattito alla sola remunerazione del rimborso economico. Si rischierebbe di sottostimare e non onorare al meglio questa problematica cara ai nostri concittadini firmatari.

 Di cui ben conosciamo l’onore da sostenere:

  • onere economico (diverse coppie di sammarinesi hanno già speso ingenti somme di denaro, ben oltre quelle soggette a rimborso);
  • ma anche – altrettanto gravoso e frustante – onere dell’impatto psicologico, legato all’intero percorso, sulla donna e sulla coppia.

L’istanza d’Arengo come tale, pertanto, deve essere respinta, poiché sono richiesti più tempo e approfondimenti per lo studio di un percorso dedicato, previa valutazione dell’impatto economico che avrebbe per la Repubblica di San Marino, circa la creazione di un centro di PMA in Repubblica, nonché per la valutazione di eventuali accordi col SSN italiano. 

Teniamo peraltro in debito conto che non si partirà da zero: sono difatti già in essere non solo i rimborsi dei due primi cicli come esposto dall’istanza, ma anche la totale gratuità di tutti i farmaci, ormonali, di nicchia e superspecialistici, e dunque esosi, propedeutici all’intervento di impianto degli ovociti fecondati.

Repubblica Futura rimane sensibile alla problematica focalizzata dall’istanza, e si impegna sin da ora a portarla avanti senza sottovalutarla.

L’intento ultimo ed unico è di rendere la PMA un diritto e non un bene di lusso per chi ne abbia necessità, e di fornire pieno sostegno (medico, assistenziale, economico ma anche psicologico e logistico) ad ogni coppia che si trovi a dovere/volere intraprendere questo complicato percorso, 

Percorso in cui uno stato civile, come la Repubblica di San Marino, deve necessariamente farsi alleato e compagno di viaggio dei propri concittadini.

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