Eccellenze, colleghi consiglieri,
il dibattito che abbiamo appena iniziato sulla Relazione article IV del Fondo Monetario è un dibattito molto rilevante, che ci permette di fare una serie di riflessioni sullo stato dell’economia sammarinese, su come vogliamo approcciarci al prossimo futuro, ai temi nodali che riguardano oggi lo scenario politico ma anche l’economia della Repubblica di San Marino.
Io vorrei innanzitutto ringraziare il collega Celli e il gruppo del Congresso di Stato che ha seguito i colloqui con la delegazione del Fondo Monetario, il collega Renzi e il collega Zafferani, insieme a Banca Centrale e a tutti i funzionari pubblici, perché la scelta che qualche anno fa è stata fatta dal governo di aumentare la periodicità della visita (passandola da due anni a un anno) chiaramente impone una situazione molto complessa con la quale tutti gli anni l’amministrazione si deve confrontare. E quest’anno, lasciatemelo dire, è stato direi un confronto ancora più approfondito su tanti temi sui quali abbiamo avuto dei riscontri piuttosto interessanti.
È evidente (è stato detto prima di me e vorrei riconfermarlo) che la Repubblica di San Marino non si muove in un contesto economico semplice: questo lo vorrei ribadire nel mio intervento più volte, perché chiaramente quando noi andiamo a fare riflessioni o ragionamenti sullo stato dell’economia o sui progetti che vogliamo portare avanti, dobbiamo anche capire in che contesto ci stiamo muovendo e si muove la Repubblica di San Marino.
La crescita che il nostro paese ha avuto è stata in questi anni tutto sommato interessante dal punto di vista di dato statistico. Dati statistici alla mano va riconosciuto che nel 2016, anno in cui questo Congresso di Stato non era in carica, la Repubblica di San Marino ha avuto un tasso di crescita interessante in termini europei. Stessa cosa è avvenuta nel 2017 e la stima per il 2018 è un tasso dell’1%, un tasso tutto sommato non disprezzabile. Anche considerando il fatto che tutto è avvenuto nel 2016, un anno in cui sono state le elezioni politiche e nel 2017, un anno caratterizzato da forti turbolenze nel settore bancario finanziario.
Perché quando andiamo a fare delle considerazioni sugli obiettivi che poi vogliamo raggiungere, dobbiamo anche capire il contesto in cui ci muoviamo e il contesto direi che è stato un contesto piuttosto critico.
Per fare un riferimento immediato su Banca Centrale, è stato un anno in cui si sono avvicendati alla guida della Direzione Generale di Banca Centrale ben 3 Direttori, è stato un contesto nel quale il sistema bancario nel suo complesso (e qui faccio riferimento chiaramente a livello europeo) sta vivendo una fase molto complicata (ricordiamo che quest’anno è scattato il decennale dalla prima crisi bancaria conclamata, quella della Lehman Brothers del 2008, e noi vediamo in dieci anni cos’è accaduto a livello bancario all’interno dell’unione europea).
Vorrei ricordare per i colleghi dell’aula, ma anche per i cittadini che ci ascoltano, che la Eepubblica di San Marino non essendo membro dell’Unione Europea non può sostanzialmente utilizzare una serie di interventi di natura bancaria a sostegno del proprio sistema quali ogni paese membro dell’Unione Europea può in ogni momento attivare, sistemi anche di tutela dei Governi, sostanzialmente.
Da questo punto di vista, nelle riflessioni che abbiamo fatto col Fondo Monetario, e nei ragionamenti che andremo a fare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, coinvolgendo pienamente tutti gli attori dell’arco istituzionale del CGG e tutte le parti sociali (perché non vorremmo e non vogliamo essere autoreferenziali e portare avanti delle politiche che non siano dialoganti con le parti attive della società), da questo punto di vista uno dei temi cruciali di intervento e di riflessione sarà il tema del settore bancario.
È chiaro che il tema degli NPL è un tema molto critico. Anche qui vorrei ricordare che è un tema che non riguarda solo la Repubblica di San Marino ma che in termini dimensionali riguarda sia l’Italia che l’Unione Europea e qui andranno portati avanti nei ragionamenti e riflessioni coinvolgendo gli attori in campo.
In questi mesi abbiamo sempre lavorato affinché ci fosse un dialogo in modo permanente col settore bancario, un dialogo che noi vogliamo continuare ad avere perché alcune dinamiche generali e progetti, che si vogliono portare avanti per sviluppare il paese, non possono solamente essere allocati alla decisione del Governo.
L’altro tema su cui andranno fatte delle riflessioni, e c’è già un impegno da parte del Congresso di Stato all’interno della legge di bilancio, è la riforma di banca centrale.
Da questo punto di vista io penso che nella visita del 2018 dell’arte l’article IV del Fondo Monetario sia un po la novità il tema banca centrale nel quale per anni e si è sempre fatto sostanzialmente delle lodi all’operato di banca centrale.
Quest’anno il fondo monetario ha chiesto di iniziare ad attuare una serie di interventi di riforma piuttosto importanti su queste istituzione sammarinese. Anche qui penso che vada sicuramente data priorità alla riflessione su come riformare lo statuto di banca centrale: sono già stati fatti dei ragionamenti e anche degli incontri, però il punto politico è capire quali istituzioni dobbiamo avere per regolare in modo molto trasparente, affinché si evitino delle crisi bancarie – e su questo il Fondo Monetario Internazionale è stato piuttosto chiaro – e si abbia una struttura che dimensionalmente sia adeguata alla Repubblica di San Marino e possa sostenere anche il Governo e il Consiglio Grande e Generale quando deve compiere delle scelte in materia anche di riflessioni e disponibilità di dati ma anche di supporto per sviluppare politiche nuove.
L’altro elemento di riflessione è il bilancio pubblico: sostenibilità e impegno affinché il bilancio pubblico raggiunga il pareggio. Questo è un tema molto importante così come molto importante anche il tema della liquidità del bilancio dello stato.
Si tratta di un tema che a inizio legislatura aveva portato tantissime polemiche: avevamo dato lo stato di liquidità, facendo delle proiezioni. Purtroppo, che piaccia o non piaccia, il tema della liquidità è un tema strutturale, congenito all’interno del bilancio pubblico della Repubblica di San Marino, sul quale occorre fare anche qui degli interventi e delle riflessioni per capire come questo possa essere gestito con le nuove esigenze di bilancio che abbiamo.
Così come anche la disponibilità di dati, all’interno del bilancio, e rendere efficiente alcuni progetti semplificando modelli organizzativi: da questo punto di vista il governo sta portando avanti nei vari settori una serie di interventi e anche questo è un obiettivo molto importante.
Ma l’altro tema su cui vorrei fare qualche riflessione, e l’ha accennato il collega Zanotti prima di me, è il tema della revisione della spesa: ecco se noi vogliamo fare delle riflessioni, è chiaro che il tema della revisione della spesa è un tema molto importante.
Qui dobbiamo capire quali sono le risorse adeguate che il paese si può permettere rispetto a tutta una serie di servizi attività che andiamo ad erogare.
Faccio un esempio: il settore della cultura è un settore che nel 2017 ha avuto monte salari di oltre 3 milioni e 600 mila euro con circa 109 dipendenti, con spese correnti per oltre 520mila euro. Questo è solamente IL settore della cultura, un settore che è pubblico a san marino e che per anni ha avuto tantissime attività, sul quale occorre fare delle riflessioni per capire in termini pratici e onesti quale perimetro deve avere uno stato delle nostre dimensioni in termini di offerta culturale (perché qui chiaramente c’è un aspetto di sovranità che va difesa in modo molto severo) e quali sono ragionevolmente le attività che un soggetto pubblico in ambito culturale non può portare più avanti data la disponibilità di bilancio che abbiamo.
Perché poi chiaramente è possibile fare delle riduzioni di spesa o ottimizzazioni, però ci sono scelte e lo dico in modo molto chiaro riducendo del 2 3 o 4 %: non è così che ci si approccia i temi.
Così come l’altro settore che è molto importante: il settore dell’istruzione anche qui parliamo di un settore pubblico che ha un’elevatissima qualità, un settore che è anche un modello di riferimento per settori che sono intorno a noi ma che ha un costo perché chiaramente ogni cosa al costo e che ha un costo di quasi 50 milioni di euro per circa 900 dipendenti.
Io ritengo che l’istruzione sia un settore strategico: il governo quest’anno ha tentato, pur nella difficoltà di bilancio, di mantenere le risorse nel settore dell’istruzione e mantenere le risorse nel settore dell’università, che sono settori rilevanti per uno stato di piccole dimensioni come il nostro.
Ecco anche qui, vorrei ribadirlo, non si tratta di fare dei risparmi: non è così che funziona perché possono essere fatte delle ottimizzazioni da alcuni servizi però ci sono livelli che vanno assolutamente garantiti.
Altro aspetto più generale, che incide direi in modo rilevante nel settore, così come tutti i settori della pubblica amministrazione, è il costo del personale: questo chiaramente è un dato abbastanza interessante in termini economici. Considerate che in termini totali tutto il settore dell’istruzione a san marino consta in circa 45 strutture, considerando anche l’università e il centro di formazione professionale e tutti gli ordini scolastici di vario ordine e grado.
Anche su questo tema, qualche riflessione in senso generale ed evolutivo andrà fatta coinvolgendo le parti sociali, coinvolgendo le parti politiche, capendo quali risorse il nostro paese riesce a ragionevolmente mettere a disposizione, dove si possono efficientare alcuni percorsi (perché alcuni percorsi possono essere efficientati senza ridurre assolutamente la qualità dei servizi che eroghiamo), capire in termini di scelte strategiche, in un momento di transizione, quali possono essere le scelte più logiche e permettetemi di dire condivise affinché si possa in termini di bilancio dello stato supportare questa delicata crisi che sta vivendo la Repubblica di San Marino in questa fase storica.