Dopo aver scritto e detto per oltre un anno che l’attuale Governo non è “legittimamente abilitato” a dirigere questo paese, chissà quale dolore avrà avuto l’opposizione vedendo rigettato, con sentenza del Giudice per i rimedi straordinari del 4 marzo scorso, il ricorso introdotto dalla Coalizione Democrazia in Movimento nel febbraio 2017!!!
Nella sostanza con tale ricorso Democrazia in Movimento ha inteso mettere in discussione i risultati elettorali, collegandoli alle conseguenze economiche che sarebbero pregiudizievoli per la stessa Coalizione.
Il Giudice per i rimedi straordinari ha ritenuto che Democrazia in Movimento abbia sbagliato giudice, trattandosi – quella elettorale – di materia rientrante nella sfera dei diritti soggettivi e non dei diritti legittimi. E dunque il giudice cui rivolgersi avrebbe dovuto essere semmai il giudice civile e non quello amministrativo.
Ci si consenta poi di evidenziare che fa specie vedere che Democrazia in Movimento, cioè la Coalizione che vuole sempre mostrarsi come poco attaccata ai soldi, abbia impostato il ricorso contestando i cedolini liquidati nel mese di gennaio 2017 dall’Ufficio Generale Contabile ai sensi della legge 170/2005, ovvero la legge che regolamenta il finanziamento dei partiti e dei movimenti politici … e dunque lamentandosi per i soldi in meno che secondo i due movimenti che fanno parte della detta Coalizione illegittimamente percepirebbero.
Come dice un noto proverbio, tra il dire e il fare (spesso) c’è di mezzo il mare!!!