Devo ammettere che sono molto contenta per la presentazione di questa istanza e non è una formalità dire che mi complimento con i presentatori perché hanno colto, con molta sensibilità, un bisogno importante degli adolescenti, dei loro familiari e anche degli insegnanti stessi.
La scuola rappresenta l’ambiente ideale per individuare le situazioni di crisi, situazioni che molto spesso, nel contesto familiare vengono occultate., situazioni di violenza familiare, fenomeni di bullismo, di disagio di ogni genere.
La scuola deve divenire luogo neutro, un punto di riferimento, perché gli adolescenti hanno bisogno di un punto di riferimento che non siano i genitori, ne hanno un bisogno sostanziale per formare la loro personalità e la loro maturità psicologica.
Dunque una scuola aperta al dialogo, all’ascolto è certamente quello che di meglio si può sperare.
La scuola a San Marino, in particolare nelle figure sia dei dirigenti ma anche degli docenti è sempre stata accogliente e sensibile nei confronti delle problematiche legate alla fase adolescenziale e da sempre mantiene rapporti costanti con i nostri servizi sviluppando ottimi programmi di sostegno.
Ma oggi la richiesta che si avanza con questa istanza è di altro genere, perché si richiede la nascita di un centro stabile, fisso presso le scuole medie e le scuole superiori e questo cambia nella sostanza, e si capisce bene che diventa altro.
Ma, mi spiego meglio cercando di cogliere lo spirito vero dell’istanza che condivido in pieno
L’adolescenza è l’epoca delle passioni tristi come viene definita nell’omonimo saggio di Beniang e Smit , un periodo di transizione a cavallo tra l’infanzia e l’età adulta, un periodo di contraddizioni, di sperimentazioni e di contrasti
Ma l’ adolescenza è anche un terreno fertile agli errori, sbagli che a volte presentano un conto amaro per tutta la vita, un terreno dove regnano insicurezze e inquietudine, un periodo in cui si gettano le fondamenta della maturità. Le famiglie stesse, impotenti di fronte a un malessere a cui non sanno dare risposte, loro stesse vanno in una situazione di crisi.
Le domande che un adolescente si pone sono tante, da quelle più semplici e banali a quelle più impegnative , ma ognuna esige una risposta vera o semplicemente l’ascolto, perché è l’ascolto è già di se una risposta, perché è un sentimento di condivisione. Anzi a volte è importante anche il silenzio, purchè non sia in solitudine.
Il progetto del centro di ascolto presso le scuole di San Marino progetto che coinvolge le medie e le superiori dovrebbe essere gestito , secondo la mia interpretazione che credo in linea con i presentatori, da personale specializzato quale può essere uno psicoterapeuta magari con specialità proprio in dinamiche adolescenziali , quindi specifica e il centro dovrebbe essere in sintonia con i servizi del territorio, e in stretta relazione con loro, mantenendo però una propria neutralità e specificità altrimenti il rischio grosso in cui si potrebbe scivolare è il bisogno di fare diagnosi quindi la medicalizzazione il rischio da evitare è quello di entrare in campi che non competono al centro d’ascolto.
L’ascolto non implica il giudizio, non implica la diagnosi, l’ascolto è un momento di in cui si può parlare di problemi personali, scolastici, familiari, una parentesi in cui ci si può aprire senza che quello che si dice possa venire giudicato o peggio possa essere riferito ad altri.
Siamo in un periodo in cui la comunicazione è al massimo della sua espressione e la relazione anche tra giovani dovrebbe essere nel suo apice maggiore visto l’uso smisurato dei social , eppure siamo sempre più soli e anche una semplice domanda, un semplice perché tra giovani potrebbe diventare un ostacolo insormontabile potrebbe essere tenuto nascosto per vergogna o per paura delle conseguenze. .
Per tutti questi motivi io e il mio gruppo consiliare siamo d’accordo all’accoglimento di questa istanza.