L’Accordo Bilaterale tra la Repubblica di San Marino e la Santa Sede per l’insegnamento della Religione Cattolica nelle Scuole Pubbliche firmato il 26 giugno 2018 che oggi viene portato in Ratifica è un importante momento sia per il valore politico che rappresenta sia per quello culturale.
Dal punto di vista delle Relazioni Internazionali è indubbia l’importanza che riveste un atto che va a
riconfermare l’ottima collaborazione tra la Repubblica di San Marino e la Santa Sede, e dall’altra conferma il valore della cultura religiosa nel processo educativo della scuola sammarinese.
Riconosce infatti nei valori e nei principi della religione cattolica l’identità stessa del popolo sammarinese la cui storia è intimamente connessa con quella del Santo Marino
Dal 1992, anno in cui fu firmato il precedente accordo, sono passati 26 anni e l’insegnamento della
Religione cattolica se da una parte ha confermato la sua sostanza di base, dall’altra ha avuto una notevole evoluzione per ciò che concerne il metodo e l’ampliamento dei programmi passando da programmi rigidi allo studio della Storia di altre Religioni e alla conoscenza di culture diverse un arricchimento dunque non solo dal punto di vista religioso ma anche culturale e soprattutto umano perché mira ad aprire alla accettazione dell’altro, con il superamento di ogni forma d’intolleranza e di fanatismo nel rispetto di chi professa altre religioni.
Scoprire le radici della storia e il confronto con le civiltà sono obiettivi prioritari dell’insegnamenti della Religione. Così come la conoscenza dell’arte perché è evidente quanto il Cristianesimo abbia influito sull’accrescimento del patrimonio artistico di cui sono piene i grandi musei nel mondo. Per non parlare della cultura letteraria da Virgilio che già parlava di senso religioso a Jacopone da Todi, a Dante, Petrarca, Boccaccio, a Manzoni , Stendhal, Carducci, fino ad arrivare all’ermetismo del novecento Ungaretti, Quasimodo, Montale, e poi ai giorni nostri Mario Luzi e ho fatto solo alcuni esempi : ecco queste connessioni alle altre discipline fa si che l’insegnamento della religione cattolica può rappresentare una grande opportunità culturale, un occasione mirata allo sviluppo integrale della persona umana senza tralasciare alcun aspetto quindi da una parte la conoscenza, dall’altra l’approfondimento delle grandi domande della vita.
Mail condizionale è d’obbligo e indica il dinamismo della scelta che gioca un ruolo fondamentale perché l’insegnamento della Religione Cattolica è l’unica materia che si può scegliere rispetto alle altre discipline che sono obbligatorie e la libera scelta non implica alcuna discriminazione.
E’ un’ora curriculare la cui dignità formativa è al pari delle altre discipline il che significa che è una
disciplina vera e propria e che oggi si avvale di docenti sempre più preparati e attenti alla vita dei ragazzi.
Gli Insegnanti di Religione, e su questo vorrei soffermarmi, escono oggi da un percorso formativa molto impegnativo e di alto livello. Cinque anni di Scienze Religiose, una triennale più due di specialistica, e ancora continui Corsi di Aggiornamento presso le Università e Istituti tutti ugualmente mirati allo sviluppo delle competenze e alla conoscenza della persona nella sua interezza. Dunque gli Insegnanti che escono da questo intenso percorso formativo hanno oggi una profonda professionalità che coniuga l’aspetto dell’istruzione (ambito metodologico-didattico) con quello dell’educazione (metodo psico-pedagogico).
Inoltre tra le Autorità Scolastiche e l’Organo Ecclesiastico competente Diocesano si dovrà giustamente
ad addivenire ad un’intesa , ad un regolamento per quello che concerne la programmazione,
l’organizzazione oraria, la scelta dei libri di testo per far si che il calendario e la programmazione scolastica si svolga nella giusta armonia.
Un particolare attenzione si dovrà egualmente riservare a coloro che faranno la scelta alternativa
all’insegnamento della Religione Cattolica, non un tempo vuoto o un tempo da bypassare ma un tempo da utilizzare per approfondire le tematiche civiche, sociali e bioetiche in un contesto prettamente scolastico ma estraneo a quello religioso.
Credo che tutto quanto ho elencato fin qui concorra in pieno a fa sì che l’ora di Religione sia
effettivamente una preziosa opportunità culturale ed educativa.