Negoziato UE: nessun segreto né temporeggiamento

Negoziato UE: nessun segreto né temporeggiamento

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Nessuna diplomazia segreta, né temporeggiamento nel negoziato in corso con la Commissione Europea, bensì accelerazione impressa dalla stessa Commissione e favorevolmente accolta dai Paesi negoziatori.

E’ totalmente infondata ed anche artatamente concepita la comunicazione del PSD, apparsa sulla stampa nella giornata di ieri, che lascia delusione e sconcerto per l’erronea e capziosa interpretazione dei fatti.
Il negoziato, di per sé, comporta fasi istruttorie e azioni conseguenti in forma riservata, tanto più se a concorrere all’obiettivo sono più di una Parte.
Va rammentato che il negoziato con l’Unione Europea investe 3 Paesi che condividono obiettivi, specificità e punti sensibili non divulgabili prima della loro soluzione e, per questo, meritevoli della più ampia tutela.
Per questa ragione la maggioranza, ed in particolare il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Nicola Renzi, ha adottato la misura del riferimento trimestrale in Commissione Affari Esteri, in seduta segreta, allo scopo di dare puntuale e costante informazione a tutte le forze politiche dello stato di avanzamento del negoziato e dei relativi punti sensibili, le cosiddette linee rosse.
Ci si chiede altresì perché venga interpretato quale temporeggiamento una convinta volontà di accelerazione, impressa proprio da San Marino all’attuale percorso; tutte le parti negoziali riconoscono il ruolo di capofila, esercitato dalla Repubblica, nella volontà di pervenire il prima possibile alla definizione dell’Accordo con l’UE.
Nel caso specifico, la Commissione Europea ha accolto tale volontà di accelerazione, anche in ragione del desiderio di definire il percorso avviato nel 2015 entro la fine del proprio mandato.
Sempre nell’ambito della Commissione Affari Esteri, il Segretario di Stato Renzi ha più volte informato del coinvolgimento pieno di tutte le Segreterie di Stato e dei relativi Dipartimenti, nel recepimento dell’acquis relativo ai settori di riferimento.
E’ incontestabile lo studio che da più di un anno ha investito tutti i Dipartimenti della Pubblica Amministrazione, chiamati ad offrire un contributo per gli aspetti di competenza, nel recepimento dell’acquis, con il coordinamento della Direzione degli Affari Europei del Dipartimento Affari Esteri.

Chi si è già trovato a dover negoziare a nome e per conto della Repubblica di San Marino e intende farsi interprete della volontà della sua popolazione, sa inoltre molto bene cosa significhi adoperarsi per sottolineare e preservare specificità e tutele che un piccolo Paese deve rivendicare su scala multilaterale.

Ancor più con l’Unione Europea, che promuove e persegue principi che un piccolo Stato, quale San Marino, deve valutare con prudenza, al fine di tutelare le proprie specificità, declinandole nelle cosiddette “linee rosse”.

 

“Definire dilatorio il mio impegno istituzionale in materia ed euroscettica la politica del mio partito è assolutamente surreale”, replica il Segretario di Stato Nicola Renzi alle accuse mossegli.

“Dall’avvio del mio incarico, ho perseguito convintamente e senza alcuna battuta d’arresto il percorso negoziale, per addivenire nei tempi più rapidi alla definizione di un Accordo con l’UE. A tale riguardo, ho personalmente intrapreso tutte le misure possibili per arrivare a un buon Accordo, convinto più che mai che sia la strada vera per imprimere uno sviluppo pieno al nostro Paese”.

Il Segretario di Stato Renzi ha inoltre offerto piena disponibilità ad incontrare le forze politiche anche per ulteriori confronti e approfondimenti sul tema.
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