Quando la memoria difetta

Quando la memoria difetta

Comunicati Stampa

La DC mostra preoccupanti amnesie sia sul cosiddetto “progetto salvabanche” e sia sul rispetto del bon ton istituzionale 

È sorprendente come il gruppo dirigente della Democrazia Cristiana denoti una scarsa propensione a ricordare le sue stesse posizioni politiche e come si arrampichi sugli specchi per difendere l’indifendibile. 

Afferma che “la vicenda tra due consiglieri sia diventata politica” e dimentica che tutto quello che avviene in aula consiliare sia assolutamente politico. Certo, la “vicenda tra due consiglieri”, come la DC tenta di sminuire, è fortemente politica; è una questione di stile e di impostazione politica: la violenza verbale, l’insulto gratuito, l’offesa personale, le minacce, lo “squadrismo” politico, non appartengono a questa maggioranza e speravamo neppure alle opposizioni che invece si sperticano a cercare giustificazioni ad un atteggiamento intollerabile, dal quale avrebbero invece dovuto prendere le necessarie distanze.

Il gruppo dirigente della DC dimentica come, per molto meno, suoi autorevoli rappresentanti siano intervenuti per garantire il rispetto e il decoro del Consiglio Grande e Generale, delle istituzioni e di chi le rappresenta.

Amnesie che sembrano coglierla anche quando accusa RF o il Governo di non voler portare a compimento il cosiddetto “progetto salvabanche”.  

Un testo di legge elaborato da Banca Centrale, sul quale si sono tenute numerose riunioni del CCR (Comitato per il Credito e Risparmio) allargate proprio alle forze di minoranza. Come dimenticare allora che quel testo “salvabanche” ha ottenuto il consenso di tutte le forze politiche, Governo, ovviamente, compreso? 

Le ricostruzioni fantasiose di pressioni esterne, tentennamenti e mancanza di volontà di fare chiarezza si smentiscono da sole.

Da un gruppo politico come quello della DC, tutti si attendono la difesa senza se e senza ma delle nostre istituzioni e della dignità di ogni persona che ne fa parte; un impegno costante per risolvere le problematiche del paese e un dialogo costruttivo nell’interesse della Repubblica dal quale certamente RF non si sottrarrà.

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