Leggiamo con interesse il comunicato di Noi per la Repubblica (immaginiamo su imbeccata di Mdsi, che di quel minestrone fa parte), che ci attacca sul debito estero.
Come sempre, l’unica risposta concreta che riescono a dare è la politica dello specchietto retrovisore: “è colpa vostra”, “siete stati voi che avete creato questo e quest’altro”, e tutto il restante campionario di accuse varie e strampalate, con i soliti ritornelli della passata legislatura che non hanno ancora trovato alcuna evidenza nei fatti concreti.
Ci sta, siamo consapevoli che per almeno qualche mese dovremo sentire questa litania, utile per mascherare, almeno per un po’, la propria totale assenza di linee politiche e la propria totale incoerenza sui temi. Come in questo caso sul debito estero.
Si perché i lettori devono sapere che, nonostante il comunicato di Noi per la Repubblica cerchi di fare capire il contrario, la precedente maggioranza non ha indebitato il Paese con finanziatori esteri: l’unico debito che si è contratto in questi ultimi 3 anni è stato fatto per una anticipazione di cassa con Bcsm (per circa 55 milioni) ed una ricapitalizzazione di Carisp (per circa 80 milioni), finanziata con risorse provenienti dall’interno del sistema.
Tutto il rimanente debito di San Marino (che supera i 300 milioni) è frutto delle scelte dei precedenti Governi (di cui anche varie componenti di Noi per la Repubblica facevano parte).
Non c’è quindi nessun “debito enorme”, contrariamente a quello che dice Npr, che invece farebbe bene a farsi un esame di coscienza.
Quel che è più particolare e divertente è che Noi per la Repubblica si è dimenticata di risponderci sul tema principale: è d’accordo con il Segretario Gatti che afferma che verrà convertito il debito interno già presente in debito estero? Non stiamo parlando di nuovo debito, ma del fatto che Gatti ha detto di voler far diventare debito estero anche il debito attualmente presente, che è tutto interno.
Nel comunicato stampa fanno una interessante disamina sulle fonti di finanziamento possibili per un nuovo debito, ma glissano in maniera totale sul tema di fondo: date le pregresse posizioni prese da Mdsi (e Rete) contro il debito estero, dati i suoi rischi, e considerato quanto riportano nel comunicato (“quella di rivolgersi all’esterno – va da sé – risulta sempre la meno consigliabile, in quanto impegnerebbe non solo le finanze pubbliche, ma anche una quota importante di autonomia del Paese”) sono d’accordo sulla volontà espressa da Gatti di convertire l’attuale debito interno in debito estero?
Attendiamo fiduciosi una risposta, possibilmente sul tema e senza divagazioni.