Adda passà ‘a nuttata

Adda passà ‘a nuttata

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“Adda passà ‘a nuttata”. 
Chissà se il Segretario di Stato Elena Tonnini ogni tanto pensa a questa frase pronunciata in una celebre commedia. Da quanto ci è parso di vedere in questi giorni pare di no.
Prendiamo atto dell’ossessione che la Tonnini ha verso Repubblica Futura e ce ne siamo già fatti una ragione. Purtroppo però il Segretario Tonnini è ancora lontana dal dimostrare capacità e modestia per guidare il Paese, come Segretario di Stato per gli Affari Interni, in un periodo che definire complicato è un eufemismo. 
Sparita per settimane, sparita all’inizio della seduta del Consiglio Grande e Generale, è spiccata semplicemente, al termine del discorso della Reggenza, per un cenno, un cenno a proseguire celermente, incurante o inconscia dell’assoluta eccezionalità della seduta e del momento.
Così come non è importante spiegare perché il 27 aprile, nella babele delle buste paga dell’amministrazione pubblica, è venuta fuori una macedonia di detrazioni  (-15, -25, -30, 30, malattia, quarantena…) più simili ai numeri di una slot machine impazzita, che ad un plausibile modo di gestire la macchina pubblica.

Lo Stato è anche il datore di lavoro di migliaia di cittadini, che nonostante l’emergenza sanitaria, qualche diritto dovrebbero ancora averlo e un minimo di rispetto lo meritano, tanto più se forzosamente e senza spiegazioni il trattamento di fine rapporto del 2019 verrà erogato a qualcuno -e solo a qualcuno!- a rate.

Per lei è facile. Le spiegazioni sono una perdita di tempo. 
Spinge il pulsante e via il decreto, magari di notte.
Circolare della funzione pubblica il giorno seguente ed il gioco è fatto, con tanto di ranking dei dipendenti: serie A, serie B e serie C per gli sfortunati con ufficio chiuso o ammalati di coronavirus. Poi magari in un altro decreto si cambia tutto e si mettono dentro anche i pensionati in video zoom.
Il 27 è diventato il giorno della roulette: ci si addormenta con uno stipendio, ci si sveglia con un altro. Tanto che nessuno sa più neppure a che stipendio abbia diritto!
Non è un grande esempio verso il settore privato, le sue difficoltà e le parole del Consigliere Pasquale Valentini su come è stata gestita la PA in questi mesi sono state chiare, sintetizzando un pensiero diffuso.
Poca chiarezza sulla finanza pubblica e sulla liquidità dell’Amministrazione. 
Poca chiarezza sulle attività che il Governo intende mettere in piedi per sostenere il sistema economico. 
Zero risorse stanziate, solo mosci slogan lanciati verso l’opposizione e Segretari di Stato come palline di un flipper impazzito che rimbalzano in dichiarazioni sempre diverse (esemplari quelle sulla Scuola, rilasciate peraltro a profusione a media italiani: aperta, chiusa, così-così; tanto che in molti, volendo essere ottimisti, si sono ormai convinti che la Scuola, a San Marino, sarà esemplarmente semi-aperta… da subito!).
E per rispondere alle solite accuse ricordiamo (se ancora ce ne fosse bisogno!), che a San Marino oggi come ieri, le banche le può chiudere per gravi irregolarità solo Banca Centrale.
Non ci è dato sapere se il Segretario di Stato Tonnini abbia idee diverse a riguardo, forse lo vedremo in un prossimo decreto o con qualche legge con procedura d’urgenza, come fatto per la giustizia, tema molto caro e prioritario per il Governo, rispetto a PA, bilancio dello Stato o banche.
Banca Centrale è un’autorità sulla quale auspichiamo venga fatta una disclosure totale, circa il ruolo che ha e ha avuto nella gestione del sistema finanziario degli ultimi anni, e non solo. Lo segnaliamo al Segretario di Stato per gli Affari Interni quando parla di NPL – dossier seguito da BCSM attentamente negli ultimi 24 mesi-, oppure si addentra in altri temi pruriginosi come CARISP o Banca Nazionale Sammarinese, sempre nel perimetro di Banca Centrale, attiva – a quanto pare – anche con una forte moral suasion rispetto alla politica.

Il costo milionario delle non scelte o di decisioni maldestre lo pagano i cittadini e le imprese in difficoltà a ricevere credito da un sistema finanziario in difficoltà.

Repubblica Futura chiede chiarezza verso i cittadini, scelte lineari per sostenere il Paese. Nessuno, Segretario di Stato Tonnini, le vuole rubare la scena o è invidioso del suo ruolo.
Le chiediamo, a nome di migliaia di cittadini, di gestire almeno la pubblica amministrazione in termini organizzativi e amministrativi, se non adeguati, almeno comprensibili e non aleatori.
Poi “Adda passà ‘a nuttata”, vedremo le scelte del suo Governo su banche e Banca Centrale.
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