Sono surreali le parole indirizzate a Repubblica Futura nell’ultimo comunicato di RETE.
Sono ormai evidenti i miasmi di un movimento in decomposizione politica che ha come unica ragione d’essere quella di difendere i capi al governo per mettere in sicurezza le sedie ben pagate che occupano.
RETE afferma che dovremmo rallegrarci con Roberto Ciavatta per la gestione della sanità in un periodo difficile.
Rallegrarci di che?
Del modo in cui viene affrontata l’emergenza? Mentre tutto il mondo si prepara a fronteggiare il pericolo di un nuovo allargamento del contagio da Covid-19, a San Marino si balla e si festeggia tutti insieme, appassionatamente. Distanziamento sociale, mascherine, norme anti Covid? Da noi non servono e si organizzano i DJ set perché in Italia sono vietati.
Secondo RETE dovremmo complimentarci anche con Elena Tonnini per “la capacità di trovare una sintesi sull’estensione dei diritti politici”. Strana espressione per non far capire ciò che è: la partecipazione al voto per le elezioni delle Giunte di Castello anche ai residenti non sammarinesi. Tutto qui in dieci mesi di governo? Ma la segretaria non lavora a testa bassa?
Il resto del comunicato di RETE è il solito squallido campionario di calunnie perché non un solo caso citato ha il supporto del minimo straccio che comprovi la partecipazione di RF alle malefatte che le vengono addebitate. E, a proposito di malefatte, non è RETE che ha partecipato alla distruzione del Tribunale per evitare guai giudiziari al suo leader Ciavatta? Perché non dice quanto è costato, in termini di quattrini dello Stato, questo passaggio dopo la rimozione forzata del cda di Cassa di Risparmio necessaria per ritirare la querela di Cassa contro il segretario alla sanità?
Se queste sono le azioni di “alto profilo” frutto del lavoro “a testa bassa” di cui RETE si è resa protagonista, complimenti vivissimi!
La realtà è che RETE governa con chi chiede “tolleranza” (parola nuova nel gergo finanziario) a BCSM perché non ha 55 milioni da restituire e parallelamente si muove per attivare linee di liquidità a CARISP alle prese con la questione delle obbligazioni; RETE governa con chi non fa mistero di prendere ordini dai principali imputati del conto Mazzini (per RETE solo un processo politico!) e con chi ha fatto davvero arrivare Confuorti a San Marino: perché non chiede informazioni alla Dc invece di accusare RF di chissà quali legami con il soggetto, legami che nessuno dimostrerà mai semplicemente perché non sono mai esistiti?
E, a proposito di Confuorti, non era RETE che metteva all’indice tutte le persone che lo avevano incontrato?
Ha cambiato opinione o il duo Ciavatta-Tonnini ne ha parlato nei colloqui con nuovi diplomatici?
E non era RETE che non ne voleva sapere di nuovi scenari come l’indebitamento estero guidato da delibere segrete (evviva la trasparenza di RETE!) a favore di colossi della finanza (JP Morgan e Rothschild) che erano un po’ lontani dagli ideali retini della decrescita felice?
Noi siamo preoccupati per la potenziale recrudescenza del Covid a San Marino e per gli effetti che potrà avere sulla salute dei cittadini.
Assistiamo alla totale inerzia del governo, di cui RETE è parte, sul fronte finanziario, in cui ogni mese vengono bruciati centinaia di migliaia di euro dello Stato per sostenere due banche di cui non sappiamo più nulla.
E, intanto, il governo – di cui RETE è parte – pare non stia riuscendo neppure a piazzare il debito perché nella sua totale ingenuità e incompetenza aveva pensato di potersela cavare con un tasso fra il 3 e il 4%, tasso ormai totalmente inadeguato rispetto alla realtà di un Paese con una economia sempre più in crisi, senza un minimo piano per ripagare il debito e con lo stato di diritto messo in soffitta dopo le ultime vicende in Tribunale.
Se il governo pensa che l’eco della sua incompetenza e delle sue “imprese” si fermi a Dogana, ha pensato davvero male.