Con questo mio breve intervento vorrei porre l’attenzione dell’aula sul caso targhe: una questione che nella passata legislatura ha sollevato da parte di chi era seduto nelle file dell’opposizione non poche critiche e duri attacchi al Governo, accusato di aver lavorato poco e male, non essendo riuscito a portare a casa alcun risultato positivo a favore del nostro stato, ad ogni modo la questione come abbiamo visto è rimasta ancora in sospeso.
Il Governo fin dall’inizio della legislatura ha dichiarato che avrebbe risolto la questione, visti i fallimenti della maggioranza precedente, e che avrebbe “certamente fatto meglio e anche di più rispetto a quanto realizzato dal precedente Governo, e che avrebbe sicuramente coltivato diversamente i rapporti con l’Italia, rapporti che il precedente governo ha invece trascurato…..””
Ma che fine ha fatto il caso targhe?
E’ una domanda che viene spontanea e che Repubblica Futura si pone già da un po’ visto che ad oggi nonostante i mesi trascorsi, non sono pervenute notizie nuove in merito alla questione.
L’attuale governo, fin dal suo insediamento mentre il governo ha sempre decantato come possibile risoluzione, in tempi celeri, visti i contatti intercorsi con le forze di politica italiana. Ricordiamo inoltre le numerose dichiarazioni fatte dal Governo ed in particolare dal Segretario di Stato per gli Affari Interni e dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri in occasione della seduta del Consiglio Grande e Generale di febbraio, durante la quale hanno entrambi dichiarato che a breve il caso targhe sarebbe giunto ad una risoluzione positiva.
Eppure a Roma gli emendamenti che proponevano una soluzione al divieto, per i residenti, di circolazione su auto immatricolate all’estero, e quindi una soluzione alla spinosa questione dei frontalieri alla guida di un auto con targa sammarinese, non hanno ancora trovato purtroppo nessun rimedio normativo.
L’attuale opposizione ed in particolare l’ex Segretario di Stato per gli Affari Esteri, sono stati più volte accusati di aver gestito in maniera superficiale e grottesca i rapporti con la vicina Italia e di conseguenza di non aver prestato la giusta attenzione al caso targhe per giungere ad una risoluzione positiva, in tempi brevi.
Le parole espresse a suo tempo del Segretario Renzi, hanno sempre messo in luce le difficoltà emerse con il caso targhe “Purtroppo non lo nego, la questione targhe e sulla circolazione di veicoli immatricolati a San Marino, in seguito al decreto sicurezza, è stato un forte colpo per San Marino e cosa che ci induce oggi quotidianamente a far presente le nostre ragioni. Quel decreto colpisce le aziende produttive sammarinesi con il paradosso di andare a colpire proprio quelle aziende che danno lavoro ad italiani. Abbiamo fatto un lavoro molto forte di sensibilizzazione, facendo valere le nostre ragioni, e sono fiducioso che a breve si potrà arrivare a una soluzione.” In sostanza è bene anche evidenziare che da parte sammarinese, si è sempre lavorato senza sosta alla soluzione del problema, attraverso uno sforzo continuo sia della Segreteria di Stato competente che del Dipartimento Affari Esteri per far capire alla controparte italiana le nostre ragioni di Stato estero confinante.
C’è stata poi massima collaborazione e sostegno da parte del Corpo della Gendarmeria, così come numerosi sono stati i contatti sia con i Ministeri Italiani che con La Farnesiana, anche grazie all’ausilio del nostro Ambasciatore a Roma la Dott.ssa Rotondaro, e altresì massima collaborazione e attenzione è stata fornita dall’Ambasciata italiana a San Marino e dall’Ambasciatore Cerboni.
Non va poi dimenticato da parte italiana per il tramite dell’ex Vice Ministro ai Trasporti Mixi ha espresso parole di sostegno e supporto alla causa, basti ricordare le dichiarazioni fatte:“per i Paesi “non Ue” – come Monaco, San Marino e la Svizzera – si è aperto un tema che va affrontato e dipanato” ribadendo come si stia lavorando alla risoluzione di questo “danno collaterale” con gli uffici e le motorizzazioni coinvolte insieme al ministero degli Interni.
Ma oggi è facile dire e continuare a sostenere “Caso targhe: prima era colpa della maggioranza, ora dell’opposizione.
Non è in questo modo che si affrontano e si risolvono i problemi, continuando ad accusare di tutti i mali del nostro paese il precedente governo, e continuando altresì a colpevolizzarlo delle mancate risposte e di tutte le situazioni pregresse.
L’attuale Governo percorrendo questa strada di continue accuse, spesso anche dure e pesanti nei toni, evita di affrontare le proprie responsabilità e continua a nascondersi dietro a scuse aberranti e oramai non più credibili, magari anche approfittando della attuale situazione di emergenza sanitaria e certe risposte non le fornisce nonostante il compito affidatogli dagli elettori.
Repubblica Futura non è certamente per gli attacchi duri e forti, ma è per una soluzione immediata e celere della problematica al fine di dare risposte certe alla popolazione e soprattutto alle aziende sammarinesi messe in seria difficoltà da tale decreto sicurezza.
Repubblica Futura, è altresì fiera, e lo ha espresso più volte, dell’operato della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri nella passata legislatura, e ritiene pertanto ridicolo e fuori luogo tutto quanto detto e affermato contro il suo operato.
Un dato oggettivo, che smonta di per sé tutto il castello diffamatorio di chi voleva leggere in questa vicenda un qualche indizio della mancanza di rapporti tra Italia e San Marino, non solo ma da parte di chi ha definito una vera e propria incompetenza dell’attività di politica estera messa in campo negli ultimi tre anni, attaccando soprattutto l’ex Segretario di Stato Renzi.
La politica estera e il ruolo che la Repubblica di San Marino può svolgere all’interno delle organizzazioni internazionali sono un enorme valore della nostra sovranità e sono strumenti chiave anche per lo sviluppo economico del Paese.
RF ritiene pertanto indispensabile per il nostro paese continuare il lavoro iniziato nel corso della precedente legislatura, volto all’internazionalizzazione del Paese, e al rafforzamento dei rapporti con l’Italia e tutti i principali Paesi partner internazionali.
Ad ogni modo quanto portato avanti nei tre anni di legislatura, per poter risolvere il caso targhe, costituisce un fatto oggettivo, che smonta di per se tutto il castello diffamatorio costruito da parte di chi voleva sostenere, in questa incresciosa vicenda, una qualche possibile indizio della mancanza dei rapporti tra Italia e San Marino, non solo ma da parte di chi ha definito incompetente tutta l’attività di politica estera messa in campo in questo periodo.
Ma il governo in carica sa cosa significa promuovere la politica estera?
Rf ritiene fondamentali per il nostro paese tutti i traguardi raggiunti fino ad oggi sia a livello bilaterale che multilaterale così come ritiene indispensabile continuare il lavoro già iniziato nel corso della precedente legislatura, volto all’internazionalizzazione del Paese, al rafforzamento dei rapporti con l’Italia e con tutti i principali Paesi Esteri.
La politica estera costituisce un ruolo strategico e centrale per il nostro Paese. Ruolo talmente strategico che non può essere ne improvvisata ne inventata sul momento, il livello di tali rapporti è altissimo, così coma la sua complessità e quindi non c’è assolutamente spazio per l’improvvisazione.
Ci stupiscono pertanto certe affermazioni che ancora vengono esternate da parte di chi ora ha il timone della nave, affermazioni di chi non vuole ancora capire, nonostante le molteplici spiegazioni che l’Italia è un paese membro dell’Unione Europea e pertanto al pari di tutti gli altri paesi membri è soggetta alle norme e ai vincoli comunitari. Il rilancio della Repubblica è sicuramente legato a una revisione dei rapporti con l’Italia ma è legato altresì ad un percorso di associazione. Mai come in questi ultimi tre anni la Repubblica ha messo in campo una Politica Estera efficace e degna di essere chiamata tale, così come lo dimostrano i risultati ottenuti sia a livello bilaterale che multilaterale.
Cosa ha messo in campo il Governo attuale per promuovere la politica estera?
Si, ecco l’intervista fatta dai nostri Segretari di Stato ai microfoni del tg satirico di Striscia la notizia, dove possiamo dire senza dubbio di aver fatto un importante salto in avanti.
Abbiamo trovato finalmente un palcoscenico ed interlocutori assai più qualificati, ai quali è stata raccontata.
tutta la nostra situazione economica e sanitaria del periodo post covid, mettendo in ridicolo e creando altresì forte imbarazzo alla nostra piccola e amata Repubblica e ai suoi cittadini, che in questo momento avrebbe bisogno di altro, magari di riposte certe, di nuove idee e sostegno, e non certo di essere oggetto di strategie e immagini distorte e approssimative, perché ciò che ne esce è un immagine di un paese diviso e scomposto che non aiuta San Marino, che sta vivendo come altri, un momento difficile e ha bisogno di riscattarsi.
Non solo ma mette in evidenza, che i tanto decantati rapporti con la vicina Italia erano solo banali slogan e promesse da campagna elettorale, ma ciò che ancora di più stupisce è il livello basso usato dagli stessi interlocutori, i Segretari di Stato che si sono abbassati a chiedere sostegno economico elemosinando tramite un tg satirico un prestito rendendo poco credibile e poco dignitosa la nostra reputazione di Paese.
Stiamo vivendo un momento storico, particolarmente delicato, come Paese, come Stato, l’indebitamento che il Governo farà gravare sui cittadini e in particolare sulle future generazioni e di cui nessuno di noi, purtroppo ne conosce gli aspetti e le peculiarità che lo riguardano, nessuno infatti sa effettivamente quale siano le vere intenzioni di questo Governo e nulla trapela nonostante più volte sollecitato dalle forze di opposizione, porterà conseguenze pesanti.
In questo modo rischiamo di danneggiare maggiormente la nostra immagine, rischiando altresì di creare anche danni irreparabile al paese e alla nostra storia di politica estera, una politica estera che San Marino ha conquistato negli anni con grandi sacrifici, raggiungendo notevoli risultati nel rispetto della sovranità della Repubblica.
La Repubblica ha certamente bisogno di sostegno economico, questo non lo possiamo e non lo dobbiamo negare, ma non è questa la strada che il Governo deve percorrere per trovare aiuti o risolvere questioni sospese, in questo modo rischiamo davvero di farci ancora più male, e di cadere in un baratro dal quale poi non ne usciremo così facilmente, ma soprattutto sappiamo di non avere più tempo.