Come quel noto politico napoletano, celebre per dare una scarpa in omaggio agli elettori prima del voto e consegnare la seconda dopo le elezioni, il Governo prima – nella passata legislatura – ha emesso l’atto organizzativo dell’ISS ed oggi, dopo le elezioni, lo ratifica: missione compiuta.
Repubblica Futura ha criticato aspramente il governo passato per aver adottato un atto organizzativo senza piano sanitario, senza progettualità ed obiettivi, per giunta a poche settimane dallo scioglimento del Consiglio. Quelle battaglie allora le abbiamo fatte insieme a Libera.
Oggi ci siamo ritrovati, dopo vari mesi dalla sua emissione, a ratificare un provvedimento in virtù del quale, intanto, alcune persone sono state promosse, altre declassate, sono state distribuite UOC, UOS, UOSD e chi più ne ha più ne metta a mani basse.
Ovviamente quel che premeva al principale partito della maggioranza era il mantenimento di un feudo. In tre giorni di dibattito non si sono sentite le parole: liste d’attesa, gratuità, servizio sociale, assistenza. Si è parlato soltanto di posti, di collocazioni, di premi, di rivincite, di prebende e di punizioni.
Abbiamo assistito un po’ a tutto, tranne all’interesse dei cittadini, alla volontà di premiare il merito e di garantire gratuità ed universalità di servizi efficienti.
Abbiamo sentito, tra un intervento e l’altro, un membro eccellente della maggioranza preannunciare una verifica politica, stigmatizzata poi al microfono da un consigliere della maggioranza stessa. Abbiamo visto la DC inviare un comunicato stampa dando il decreto per già approvato (evidentemente – errori a parte – il risultato era già scontato, con buona pace per i consiglieri, anche quelli di maggioranza, che ovviamente per i leader della DC sono chiamati solo a spingere il bottone).
Abbiamo assistito allo smantellamento del servizio socio-sanitario, divenuto ormai un feudo nel feudo, in cui a qualcuno tutto è concesso – forse è per questo che qualcuno ha richiesto la verifica di maggioranza?
Infine abbiamo assistito alla più grande capriola della storia recente. Libera, dopo aver fatto annunci e proclami in campagna elettorale, con la promessa di cacciare Bevere e riscrivere completamente l’atto organizzativo, ora, accomodatasi comodamente sui banchi del governo, è riuscita addirittura a farsi scavalcare (a sinistra?) da Alleanza Riformista, che almeno un sussulto di orgoglio lo ha avuto su vari emendamenti.
Insomma: Libera non muove un dito per opporsi alla ratifica dell’atto organizzativo e addirittura lo vota… e Bevere è ancora lì. Peraltro, continuare a rimuovere direttori su direttori non è la panacea di tutti i mali e sarebbe invece necessario lottare strenuamente su atto organizzativo e piano socio-sanitario che sono i veri strumenti per indirizzare la sanità sammarinese.
RF ha continuato la sua battaglia mantenendo la parola data ai Cittadini. Non saremo al governo, ma siamo coerenti con le nostre idee e continueremo a proporle e sostenerle nell’interesse di tutti: degli operatori dell’ISS, medici, infermieri, OSS, personale amministrativo, che meritano rispetto ed il riconoscimento del loro impegno a prescindere dalle tessere di partito e dai ruoli istituzionali ricoperti pro tempore; nell’interesse soprattutto dei cittadini che, viste anche le risorse investite, meritano un Istituto per la Sicurezza Sociale efficiente, inclusivo, libero.
Atto organizzativo dell’ISS, la seconda scarpa di Achille Lauro
Atto organizzativo dell’ISS, la seconda scarpa di Achille Lauro
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