Bugie e stravolgimenti nell’odg della maggioranza sulla commissione di inchiesta

Bugie e stravolgimenti nell’odg della maggioranza sulla commissione di inchiesta

L’analisi della relazione della Commissione di Inchiesta sul sistema bancario e finanziario sammarinese non poteva avere un risultato più grottesco. Ancora una volta l’ordine del giorno prodotto dai padroni della maggioranza ha completamente travisato le risultanze del lavoro dei Commissari ed è giunto a mettere nero su bianco vere e proprie falsità, concettuali e fattuali.
Alcuni esempi. Il decantato “profondo processo di rinnovamento e di distanziamento operato dai partiti di ispirazione democristiana e socialista” che a detta della maggioranza – dunque anche di Rete! – sarebbero “profondamente cambiati negli obiettivi e nelle scelte strategiche rispetto a quelle fatte dagli anni ‘90 al 2008” si è concretizzato in realtà nella scelta democristiana di mettere al Governo nel 2008, nella Segreteria delle Finanze, quel Gabriele Gatti che forse qualche piccola responsabilità nel progetto della piazza finanziaria sammarinese e nel rilascio allegro delle licenze bancarie lo ha avuto… Gatti, che, solo grazie all’impuntatura dell’allora AP, fu estromesso dal Governo. E forse la maggioranza ha anche dimenticato come fra le sue fila ci sia ancora un esponente dc che ha distribuito – a suo tempo – alcune licenze bancarie e che la tanto vituperata Banca CIS sia stata il main sponsor della festa dell’amicizia per molti anni ancora dopo il 2010… Che dire della totale dimenticanza sul fatto che l’allora AP e pure L’UPR non abbiano votato la nomina di Grais in Consiglio e addirittura Antonella Mularoni abbia allora rilevato l’assenza di requisiti di Grais, manifestando la sua contrarietà all’incarico? O ancora della rocambolesca ricostruzione della crisi di Governo del 2016, che per la maggioranza attuale viene imputata a diverse visioni tra DC ed AP sull’AQR? Peccato che di AQR si iniziò a parlare in ottobre quando la crisi era aperta già da luglio, crisi dovuta al fatto che AP chiedeva la totale revisione della governance di Cassa di Risparmio, come raccomandato dal FMI, cosa contro la quale la DC si batté strenuamente a costo di incappare nella caduta del Governo. Che dire ancora delle accuse contro il Governo di Adesso.sm – l’argomento preferito dell’attuale maggioranza per mascherare la propria inadeguatezza e coprire interessi inconfessabili, magari quelli di una cricca che la controlla? – accuse mai circostanziate o addirittura false? Come quella di non aver costituito lo Stato parte civile contro Savorelli e Co. (falso: dato che il Governo di Adesso.sm scrisse più volte all’Avvocatura dello Stato per chiedere tale costituzione e la stessa Avvocatura rispose suggerendo di attendere gli eventuali rinvii a giudizio, come da prassi); oppure quella di non aver contrastato quella gestione della Banca Centrale (fingendo ovviamente di non accorgersi che RF non solo non ha voluto Grais e Savorelli, ma che addirittura fin dal marzo successivo all’insediamento del Governo iniziò a porre la questione della loro inadeguatezza)? Oppure ancora la descrizione di un personaggio mitologico, Catia Tomasetti, Presidente di Banca Centrale che, dopo la prima relazione della Commissione di Inchiesta veniva osannata come l’eroe che aveva sconfitto le forze del male (Banca CIS), e che questa volta, pur senza essere mai nominata, viene allusivamente imputata – almeno da alcuni interventi di maggioranza e da alcuni passaggi dell’odg – di aver tramato per svendere i crediti Delta (insomma: eroina del bene o genio del male)? Che dire del fatto che a difendere strenuamente Asset Banca si trovi ancora una volta il Consigliere-avvocato Gian Nicola Berti (che ci mancherebbe vedesse una pur minima responsabilità in capo a Stefano Ercolani, suo cliente!); che dire della carrellata dei cattivi stilata dalla maggioranza nella quale si fa di tutta un’erba un fascio per il semplice gusto di gettare discredito ora su uno ora sull’altro? Insomma: una farsa surreale che evidentemente non è piaciuta neppure alla stessa maggioranza perché, fra interventi in dissenso ed astensioni, i voti su un documento così strampalato sono stati solo 32 e non 44. Repubblica Futura aveva presentato una ricostruzione che ci pare più realista (ogni cittadino potrà leggere relazione ed ordini del giorno e farsi la propria idea!), e soprattutto aveva fatto due proposte: 1) fare quadrato e tutelare definitivamente gli interessi di Cassa di Risparmio e della Repubblica, specialmente alla luce delle nuove decisioni assunte dal Tribunale di Forlì; 2) rendere noti i nomi dei politici con posizioni debitorie rilevanti e capire se quelle posizioni sono state create da favoritismi ed errate modalità di erogazione del credito che possano aver favorito qualche politico anche attuale ed al contempo influenzato la sua azione politica. Purtroppo su questo ultimo punto DC, Rete, Motus Liberi ed una parte di quel che resta di NPR hanno fatto quadrato ed hanno detto no. Complimenti a tutti! Noi ci chiediamo perché e continueremo questa battaglia di trasparenza e legalità.
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