Il semplice annuncio di una interpellanza su alcuni temi bancari ha provocato l’immediata risposta dell’Amministratore Delegato di Cassa di Risparmio che ha pensato di sostituirsi al Governo rispondendo a una legittima richiesta di un gruppo consiliare di opposizione.
Solerzia che il Dott. Vento aveva già mostrato nel recente passato, quando il C.d.A. di Cassa, in cui ricopre il ruolo di amministratore delegato, ha deciso – a maggioranza e con un tempismo perfetto – di riconsiderare la posizione di Carisp sulla questione Ciavatta-Santi, ritirando la querela della banca contro il capo di Rete, forza politica a cui Vento ha dimostrato di essere legato fin dalla scorsa legislatura (è stato proposto da Rete a membro del C.d.A e ha partecipato a serate pubbliche organizzate da quel movimento).
Vento a parte, attendiamo di capire dall’azionista unico di Carisp quali siano le prospettive di sviluppo dell’istituto e in che modo il Governo intenda metterle in atto.
È semplice favoleggiare sulla ritrovata stabilità patrimoniale di Cassa dopo che in 17 mesi di legislatura il Governo si è impegnato nei confronti della banca – fra obbligazioni, conferimenti, ristrutturazione di operazioni finanziarie – per quasi 650 milioni di euro, parrebbe.
Fatto che da solo dovrebbe portare ad una maggiore umiltà in chi ricopre ruoli apicali nella banca, visto che il debito contratto lo pagheranno i cittadini sammarinesi e non gli amministratori venuti dall’estero; fatto che dovrebbe portare il Governo ad essere sul pezzo, spiegando le ragioni delle scelte e illustrando al Paese quali siano i piani di rilancio.
I cittadini vorrebbero sapere se ci sono idee per rilanciare il settore finanziario, attrarre raccolta e nuovi player; se le indicazioni del Fondo Monetario Internazionale a favore di fusioni fra istituti bancari per rafforzare il sistema non sono più considerate attuali; se nel medio-lungo termine il Governo intende mantenere lo Stato nel ruolo di proprietario di una banca e cosa ne sarà di BNS.
Queste domande imporrebbero dialogo e scambio di informazioni nel rispetto dei ruoli e degli schieramenti. Ricordiamo invece che oggi l’opposizione è mal sopportata, non sono tollerate domande e si oppone il segreto su tante questioni, anche di fronte a lecite richieste di chiarimenti.