Che fine ha fatto la Ragioneria Generale dello Stato?

Che fine ha fatto la Ragioneria Generale dello Stato?

Leggendo le delibere del governo apprendiamo che l’avvocato Marialaura Marinozzi è stata nominata Direttore del Dipartimento Affari Istituzionali e Giustizia. A lei, e agli altri Direttori di Dipartimento, vanno le nostre congratulazioni. Al governo va riconosciuto di avere riparato al pastrocchio pre-elettorale fatto dal precedente Segretario di Stato per gli Affari Interni che attaccò più volte – personalmente e professionalmente – l’avvocato Marinozzi nella sua funzione di Dirigente dell’Ufficio Elettorale. La nomina dà speranza a un Paese in cui sempre più spesso l’Amministrazione pubblica è brutalizzata dal governo e i dirigenti professionali e indipendenti vengono messi in disparte.

Nel mese di agosto 2024 doveva essere conferito l’incarico di Dirigente dell’UO “Ragioneria Generale dello Stato” (delibera n. 7 del 11 aprile 2024). Dalla lettura delle ultime delibere, però, apprendiamo che il dirigente in pectore della Ragioneria Generale è stato riconfermato quale Direttore del Dipartimento Cultura e Turismo. Precisiamo che l’unità organizzativa sarebbe diventata operativa inglobando la Direzione Generale della Finanza Pubblica e la Contabilità di Stato. Siamo già nel mese di settembre e non è dato sapere che fine abbia fatto la Ragioneria Generale dello Stato, quando partirà e da chi sarà guidata. Ricominciamo con i misteri in perfetta continuità col precedente governo?

Come stanno operando nel frattempo le unità organizzative del Dipartimento Finanze – modificate dal Decreto Delegato 25 settembre 2023 n. 133 “Disposizioni relative alla struttura del Dipartimento Finanze e Bilancio ed al controllo della finanza pubblica” – e soprattutto con quale autonomia stanno agendo le unità organizzative accorpate un anno fa con il solito decreto delegato in questa delicata fase?

Non sappiamo poi se in questo caotico ingorgo governo e maggioranza avranno la volontà di nominare nella prossima seduta del Consiglio Grande e Generale la Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, altro importante tassello nel controllo della legittimità degli atti pubblici di spesa.

Non vogliamo pensare male collegando questa situazione alla volontà del governo di nascondere qualche pastrocchio pre-elettorale (acquisto parco eolico in Liguria??) oppure di mettere sotto silenzio qualche situazione che inizia a essere esplosiva (deficit bilancio e debito pubblico).

Quel che è certo è che a poche settimane dall’inizio della missione del Fondo Monetario Internazionale, il governo non ha attivato un ufficio cruciale per la gestione delle finanze pubbliche e l’unica mini riforma fatta negli ultimi 5 anni è rimasta sulla carta.

Iniziamo a pensare che continuità, aggettivo scelto per le elezioni da un partito di governo, faccia ormai rima con immobilismo o, peggio, con inerzia, e che il governo dovrebbe fare qualcosa di concreto anziché continuare a sparare decreti delegati a vanvera.

Questo sarà uno dei punti che solleveremo durante l’incontro con il Fondo Monetario Internazionale, auspicando che qualche persona dotata di buon senso nel governo e nella maggioranza si renda conto dei pericoli verso i quali ci stiamo avvicinando e che non si governa così uno Stato che ha oltre un miliardo di debito pubblico e mezzo miliardo di obbligazioni irredimibili bloccate nella banca dello Stato.

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