Non certo come un fulmine a ciel sereno ma ampiamente annunciata, è arrivata la ricusazione del Giudice Caprioli e dunque lo stop del processo del Conto Mazzini.
Intendiamoci: le garanzie degli imputati, previste per legge, così come quelle di un giusto ed equo processo non sono in discussione.
Purtroppo però pare che ormai da qualche tempo anche gli esiti del “processo del secolo”, cioè del Conto Mazzini, si stiano giocando – con logiche tutte particolari – in altri luoghi rispetto alle aule del Tribunale; o meglio,
il Tribunale è l’ultima appendice in cui approdano strategie e garbugli studiati altrove.
Crediamo sia giusto porsi alcune domande, affinché tutti i cittadini possano comprendere cosa sta accadendo, e perché ci si trovi davanti al rischio concreto che il Conto Mazzini non veda mai la sua fine, oppure che la veda con infinito ritardo, e non certo per colpa della magistratura, contro la quale, peraltro, l’attuale maggioranza pare avere ingaggiato una lotta senza quartiere in questo ultimo anno, fino al quasi azzeramento del Tribunale.
Ecco le domande:
- che senso hanno le strampalate dichiarazioni del Segretario Ciavatta in un recente Consiglio Grande e Generale? I suoi attacchi contro alcuni compagni di maggioranza, accusati – nel migliore dei casi – di essere dei “tangentari”? Oppure contro personalità di spicco della DC, apostrofate con nomignoli quale “Ciccio Mazzetta”? O ancora le sue dichiarazioni “postume” di frequentazione con un giudice del Tribunale, oggi sospeso? Guarda caso proprio il giudice che ha svolto le indagini del Conto Mazzini?
- si è accorta la maggioranza che, dopo aver rallentato in ogni modo la nomina di due giudici di appello nella passata legislatura, dopo averli destituiti in malo modo in questa legislatura, a furia di cacciare giudici dal Tribunale, oggi non ve ne è più uno che possa giudicare sulla ricusazione del Giudice Caprioli, il giudice del processo Mazzini, cosa che evidentemente allungherà enormemente i tempi della sentenza?
- Come si spiega la fuga di notizie relativa alla trasmissione di documenti riservati della Commissione di inchiesta, la maggior parte dei quali hanno poco o nulla a che fare con le vicende processuali del Conto Mazzini, che sono finiti per diventare di dominio pubblico, spiattellati su blog e giornali?
Queste sono solo alcune domande che evidenziano molte, troppe coincidenze, purtroppo.
Repubblica Futura è convinta che quello che è un processo epocale per il nostro Paese non possa subire ritardi ulteriori e non possa patire influenze ed ingerenze politiche di alcun tipo.