La conferenza stampa del governo di ieri è stato un ulteriore esempio di come il Congresso di Stato stia annaspando nella completa inerzia della propria azione politica.
A parte il soccorso di quattro segretari di stato al collega Ugolini – che da solo non saprebbe che pesci pigliare oltre a leggere ciò che gli scrivono – finito il week end del rally si è riacceso Marco Gatti che, per spiegare la sua incapacità di gestire le dinamiche del bilancio dello Stato, getta la colpa all’opposizione.
Prima si avventura pericolosamente a spiegare come i 55 milioni di debito con BCSM non sono stati contratti da lui (preferiva che gli stipendi non fossero pagati?); poi parla a sproposito di turbativa dei mercati senza specificare a quali mercati si riferisce. Nazionale o estero?
Gatti ha firmato un accordo segreto con qualche advisor in ragione del quale non si possono più esprimere opinioni o chiedere delucidazioni sull’attività di governo?
Non era Marco Gatti che nella scorsa legislatura urlava al colpo di stato?
Non erano i suoi compagni di governo che raccontavano in diretta, durante le sedute del Consiglio, ciò che accadeva nel sistema bancario-finanziario con illazioni pesanti e incitando in alcuni casi i correntisti a portare il denaro fuori San Marino?
Le posizioni di Repubblica Futura sono ben diverse.
Chiediamo chiarezza e trasparenza perché debiti di Gatti saranno i debiti di tutti – anche dei futuri governi e delle legislature che verranno.
Ci permettiamo di manifestare preoccupazione perché stiamo assistendo a atteggiamenti molto superficiali su questioni potenzialmente esplosive per il sistema.
Il governo ha un piano vero per il rilancio dell’economia o segue solo un percorso per tirare a campare fino alle prossime elezioni politiche ?
Chiedere agli altri responsabilità mentre si è alleati con i rinviati a giudizio, con chi entra nelle banche con minacce e atteggiamenti rissosi e poi si fa terra da ceci per accomodare le cose, è serio o è la dimostrazione che qualcuno ha dei problemi?
Se si rade al suolo il tribunale e si piega lo stato di diritto a logiche di parte sperando che il nuovo dirigente possa metterci una pezza, è fare una bella figura con il Consiglio d’Europa come tenta di argomentare (ma non ce la fa) il povero Ugolini?
Ricordiamo poi all’altro inquilino di palazzo Begni che anche i consiglieri di opposizione sono una parte delle istituzioni della Repubblica.
Una parte forse piccola ma che ha dignità istituzionale e politica che lui si permette di calpestare con un pressappochismo poco consono al Segretario di Stato per gli Affari Esteri.
Se il governo vuole fare un buon servizio alla Repubblica faccia il contrario rispetto alla sua azione nel settore giustizia e si rimbocchi le maniche su tutti gli altri temi per i quali non riesce a combinare nulla.
Usi buon senso, scatti meno fotografie e non faccia gli interessi dei soliti noti come è accaduto fino ad oggi.