Considerazioni su Banca Centrale

Considerazioni su Banca Centrale

Comunicati Stampa, News
“Una Banca Centrale che ha completamente fallito la sua missione istituzionale perché, da oltre quindici anni a questa parte, non è mai stata in grado di intervenire anticipatamente sulle crisi bancarie che hanno interessato i nostri istituti di credito. Da SMIB al Credito Sammarinese, da Euro Commercial Bank a Banca Commerciale Sammarinese, da Asset a Banca CIS, passando per Banca Partner: quanti dissesti potevano essere anticipati esercitando un’attività di vigilanza più adeguata e tempestiva? Alla luce dei fatti emersi, è lecito domandarsi se i controlli che la nostra Banca Centrale esercita attualmente sulle banche rimaste siano sostanziali e veramente efficaci oppure si limitino ad un approccio formale o fine a se stesso”.
Queste non sono parole di Repubblica Futura ma del Consigliere di maggioranza Giulianelli che ha sintetizzato un giudizio diffuso fra gli operatori del settore finanziario e gran parte dei Cittadini.
Banca Centrale è un argomento sparito dagli schermi radar di Governo e maggioranza dall’inizio di questa legislatura. E dire che negli anni precedenti, fra interpellanze (come quella di novembre 2018 di Denise Bronzetti su “gettoni e consulenze”) e prese di posizione pubbliche (come quella di Rete nel 2015: “… un piano di conversione del personale di BCSM verso i settori strategici identificati che non escluda il principio di ridimensionamento degli stipendi percepiti. Se è vero che BCSM è al momento sovradimensionata, è altrettanto vero che non possiamo permetterci ulteriore disoccupazione…”), erano stati spesi fiumi di inchiostro su quanto accadeva in via del Voltone ancora prima dell’arrivo della famigerata “cricca”.
Ma ora c’è il silenzio.
Grais, Savorelli, Siotto, Sommella, Granata sono colpevoli di ogni nefandezza verso la struttura che, nel frattempo, continua la sua corsa nel nulla. Cronache di “baruffe chiozzotte” dietro gli scuri vetri del Voltone mentre banche e finanziarie chiudono; esponenti bancari entrano ed escono da indagini giudiziarie in Italia e a San Marino; processi che si aprono e rimangono aperti; bracci di ferro fra BCSM e Tribunale, BCSM e Governo, BCSM e ABS: temi che hanno caratterizzato tutta la scorsa legislatura in mezzo a licenziamenti eccellenti e relative riassunzioni.
Nel 2018 c’è l’arrivo di una presidenza “elevata”, capace di passare con eleganza fra servizi segreti e incontri politici lungo l’asse San Marino-Roma, in grado di far saltare governi e giudici come palline di un flipper, di dare o togliere speranze al Paese, poi di fare arrivare fiumi di denaro in prestito grazie a un sistema di potenti law firm.
Oggi abbiamo una raccolta bancaria quasi dimezzata; tre banche private, una banca di Stato e un’altra di proprietà di Banca Centrale, con le società finanziarie quasi scomparse; un Governo che in pochi mesi ha emesso una obbligazione irredimibile di quasi mezzo miliardo di euro, che ha preso un prestito di 150 milioni a scadenza un anno da una multinazionale del food, ed ha collocato un bond per altri 340 milioni solo per finanziare la spesa corrente.
In mezzo a tutto ciò abbiamo la sola certezza che il biglietto lo paga Pantalone.
Intanto BCSM assume tre dipendenti. Al 31.12.2019 Banca Centrale aveva 94 dipendenti mentre quelli bancari erano in totale 488, con un rapporto di uno a cinque. Con la diminuzione del numero dei bancari e dei soggetti vigilati, BCSM assume altro personale? Gli stipendi, accordo di solidarietà a parte, sono più o meno gli stessi, ma questo non è un tema che appassiona Rete come in passato. In soffitta i cartelli contro i super stipendi, basta con la decrescita felice perché “Rete è cambiata” come dicono i suoi esponenti. Molto meglio e più rassicuranti gli abiti classici e i toni nazional popolari.
Circa tre anni fa, nel maggio 2018, la nuova presidente di BCSM rispondeva più o meno così a un futuro membro di governo: “Banca Centrale non ha un centro studi e ciò comporta un investimento per i prossimi anni. Questa potrebbe essere una prima sinergia con Banca d’Italia mettendo in condivisione i rispettivi dati, è una sinergia imprescindibile. Il Memorandum con Bankitalia è una priorità e va amplificato l’oggetto di un accordo che tocca solo due punti, come l’operatività delle carte di credito e poco altro. Dovete porvi un obiettivo più ambizioso perché non c’è tempo, se usato bene il tempo volge a favore per poter cogliere occasioni, con gli strumenti giusti”.
Ma il Memorandum è un altro tema finito nell’oblio e non è dato sapere se, passata la boa di metà mandato, la presidente abbia raggiunto gli obiettivi. Dai giudizi del consigliere Giulianelli pare di no.
Riforma di BCSM, riorganizzazione di AIF, memorandum di intesa con autorità di vigilanza estere come la Russia, ruolo propulsivo sul sistema per attirare raccolta bancaria e nuovi soggetti, riconversione del personale interno e del sistema, riduzione degli oneri dello Stato in favore di BCSM, nomina del Direttore Generale, sono alcuni argomenti sui quali, viste le premesse, si attendevano risposte che non sono arrivate.
Prima, a detta di una presidente molto loquace nei salotti romani o nelle chat usate come mitragliette, il problema era Repubblica Futura e i suoi Segretari di Stato, molto poco inclini ad accettare i suoi interventi e capire che interloquire direttamente con i servizi segreti di un altro paese o con politici italiani sarebbe stata una best practice per le attività di vigilanza a San Marino.
Il problema non esiste più dalla primavera del 2019, quando la presidente pare aver attivato le procedura di safety car per la legislatura, oltre alle denunce dentro e fuori confine, gli esposti, i dossier.
Avremmo voluto conoscere l’opinione di BCSM sullo stato di liquidità del sistema, se le operazioni poste in essere dal Governo per la ristrutturazione del debito avessero un saldo positivo per lo Stato, se i dipendenti di Banca Nazionale Sammarinese, ex CIS, potessero avere un futuro (a parte i tre nuovi assunti di Banca Centrale). Quale futuro ha lo Stato imprenditore nella new age di Cassa di Risparmio con oltre 600 milioni di debito pubblico iniettato in meno di 90 giorni nella banca che fa concorrenza a tre istituiti privati? Piacerebbe sapere quale sarà il costo delle società finanziarie e delle law firm coinvolte nell’operazione di emissione dei bond  e se ci sarà un ritorno economico per il Paese. Sarebbe stato interessante conoscere l’opinione di BCSM sull’affare Cargill oppure sulle prospettive del sistema dopo la pandemia. Capire se con un Governo impegnato h24, come dice Ciavatta, il rappresentante legale di Banca Centrale dedica solo scampoli del suo tempo a San Marino. O avere una sua alta opinione sul futuro del sistema bancario e se i suoi amici italiani torneranno ad essere benevoli con il nostro Paese. Piacerebbe infine sapere se una considerazione della presidente espressa tre anni fa, vale ancora: “in un momento economico come questo, non esiste maggioranza e opposizione, il Paese si trova ad un bivio, c’è molto più in gioco di un Governo cioè un Paese che è la più antica Repubblica d’Europa”.
RF sostenne allora la nomina della presidente per questa ed altre motivazioni, sparite tutte dalla sua personalissima agenda. Oggi, oltre a una replica a mezzo stampa o qualche mitragliata su chat riservate, non c’è nulla di concreto a parte le tre assunzioni a tempo determinato, l’ibernazione del vice direttore facente funzioni, il maxi pastrocchio BNS, gli esposti in commissione AAGG.
I vetri neri di via del Voltone possono nascondere l’interno ma i costi li paghiamo tutti, opposizione compresa.
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