Nella giornata di ieri Repubblica Futura ha riunito il proprio Gruppo di Coordinamento, in una lunga e partecipata discussione nella quale tanti sono stati gli aspetti analizzati e gli spunti emersi.
La scadenza della prima metà di legislatura è stata l’occasione per una analisi più approfondita della attuale situazione politica: dalle azioni di Governo, sia rispetto a quanto fatto che rispetto agli importanti traguardi ancora da perseguire, all’attività della maggioranza, passando attraverso il rapporto con tutte le forze politiche e sociali del Paese.
Lo spirito di responsabilità e di attaccamento al Paese, che contraddistinguono da sempre la linea politica di Repubblica Futura, ci impongono alcune riflessioni innanzitutto riguardo ai temi da affrontare.
Numerosi sono i temi a cui oggi è prioritario dedicare la massima attenzione: la situazione del comparto finanziario, e in particolare lo stato di crisi di un Istituto, la situazione dei conti pubblici, la necessità di reperire nuove risorse e al contempo di risparmiarne quante più possibili, l’urgenza di sostenere gli investimenti in corso e di attrarne di nuovi, la grande opportunità rappresentata dal percorso in atto di maggiore integrazione con l’Unione Europea, la rinegoziazione e il rilancio dei rapporti con l’Italia.
Temi a cui ogni forza politica responsabile deve dedicare le proprie attenzioni e la propria energia, senza disperderle nella ricerca di consenso o nell’elaborazione di nuove (fantasiose) alchimie politiche.
Il clima politico di ascolto e collaborazione che ha caratterizzato le ultime settimane di lavoro della politica, affiancata in questo dal supporto tecnico di Banca Centrale e dal confronto con le parti sociali, portando all’approvazione della legge “Strumenti di risoluzione delle crisi bancarie a tutela della stabilità del sistema”, è salutato da Repubblica Futura come un fatto assolutamente positivo, nell’ottica di dare ulteriori strumenti necessari per la tutela dei risparmiatori e dello Stato. La protezione del sistema finanziario sammarinese e la salvaguardia della fiducia dei risparmiatori devono rimanere un obiettivo prioritario.
Il dialogo e la collaborazione politica, quando sono finalizzati all’interesse della collettività e non al protagonismo dei singoli, sono fondamentali in questo momento storico, per dare gli strumenti necessari al sistema paese per affrontare le attuali difficoltà e per indirizzare l’azione politica nella direzione di affrontare con determinazione i problemi più impellenti.
Allo stesso modo, riteniamo che l’istituzione della Commissione politica di Inchiesta sulle crisi bancarie, che hanno portato innumerevoli danni ai sammarinesi e al bilancio dello Stato, sia uno strumento utile per accertare le responsabilità politiche di un lungo periodo di gestioni disinvolte, da qualcuno da sempre osteggiate e da altri (oggi a corto di memoria) foraggiate in modo alquanto interessato.
Dopo il lungo e impegnativo percorso iniziato nel 2009 per riportare la nostra Repubblica nell’alveo del pieno rispetto delle normative internazionali di trasparenza e contrasto al riciclaggio, è più che mai opportuno fare piena luce sulle vicende bancarie che hanno caratterizzato una difficile pagina della storia recente del nostro Paese. Questo ovviamente non può, in alcun modo, sollevare il nostro tribunale dal proprio ruolo, cioè quello di accertare le responsabilità penali e civili di chi si è reso protagonista in negativo di queste vicende.
Riteniamo, inoltre, che anche l’applicazione del summenzionato strumento di risoluzione delle crisi non possa prescindere da un’attenta analisi degli impatti economici sul nostro sistema e sul nostro bilancio, che, seppur inevitabili, andranno al tempo stesso soppesati con attenzione.
Il momento storico che il Paese sta affrontando impone a tutta la classe politica – alla maggioranza in primis – il massimo impegno, nella costruzione di una agenda più attenta alle priorità, alla gestione delle emergenze e alla costruzione di un percorso incentrato sì sul dialogo ma ancor prima sulla responsabilità delle proprie azioni.
Responsabilità a cui Repubblica Futura non si è mai sottratta né per il futuro intende sottrarsi.