Mancano poche ore alla seduta straordinaria del Consiglio Grande e Generale in cui maggioranza e governo balneare saranno chiamati al secondo test sulla capacità di continuare la legislatura.
Rimandati sull’assestamento di bilancio nell’esame di luglio, i nostri eroi si presenteranno la prossima settimana a Palazzo con i soliti problemi di consistenza numerica per la convocazione legale delle sedute e con i vari mal di pancia all’interno delle liste che compongono la maggioranza.
Repubblica Futura assiste sconcertata a questa sceneggiata che piano piano si sta espandendo anche a società – di proprietà dello Stato e partecipate – come Banca Centrale, Cassa di Risparmio e Giochi del Titano. All’interno di queste società, o meglio nei loro CdA, stanno accadendo fatti sui quali RF intende fare chiarezza affinché enti di rilevanza strategica che amministrano risorse pubbliche non siano gestiti con la cura con la quale si spazza il cortile di casa.
Banca Centrale: alle posizioni pubbliche di RF con richieste indirizzate agli organi competenti circa la legalità delle sedute del Consiglio Direttivo, non è seguita nessuna risposta ufficiale concludente, risposta doverosa e dovuta rispetto a un organismo che viene nominato dal Consiglio Grande e Generale. È solo con estremo ritardo è stato convocato un ufficio di presidenza per lunedì 21 agosto. Non è chiaro se si stanno tenendo riunioni dell’organo di gestione, né in quale contesto giuridico si possono svolgere, né se a questo punto il dott. Giacomo Volpinari è membro del Consiglio in regime di prorogatio visto il mancato insediamento del membro retino nominato ad aprile.
Cassa di Risparmio: nella calura di luglio il socio unico, cioè lo Stato, ha salutato il Direttore Generale Rescigno, declassato a membro del CdA insieme all’ex amministratore delegato Vento, promosso ambasciatore in Arabia Saudita. Confermati tutti i membri del CdA senza minimamente consultare, anche solo formalmente, le opposizioni (quanto meno RF), con la conferma del rappresentante di Rete che gioca ancora nella squadra di governo anche se il suo partito è all’opposizione; stesso discorso per altri membri che non si capisce più se rappresentino la maggioranza, l’opposizione o le nuove forme di “mutanti politici” oggi tanto di moda. Il percorso ci pare decisamente anomalo, soprattutto se si parla di una società di proprietà dello Stato, prossima – si dice – alla vendita, in cui sta per atterrare al vertice, stando ai rumors, Luca Simoni, un ex di peso garante di molti patti politico/bancari che in passato non hanno portato grandi benefici alla banca.
In ultimo la Giochi del Titano: il CdA – scaduto – è retto da un reggente, manca di un membro e il Direttore è stato al centro di una infelice quanto inutile polemica in Commissione Permanente Affari Esteri, vicenda consumatasi proprio tra membri di maggioranza.
Capiamo la scarsa attitudine di governo e maggioranza a seguire le minime regole del confronto democratico; siamo consapevoli che gli attuali guardiani dell’ortodossia della trasparenza sono diventati oggi soggetti mansueti, molto a loro agio nelle poltrone del potere e del sotto-potere.
RF è preoccupata del dilettantismo e superficialità con la quale si stanno gestendo asset importanti dello Stato. Notiamo il silenzio totale intorno a vicende sulle quali, nel recente passato, si sarebbe scatenato il finimondo. Per esempio, a governo e maggioranza (per la verità anche all’opposizione con l’eccezione di RF), i messaggi WhatsApp con la Guardia di Finanza o i rendez vous con i servizi segreti italiani di Catia Tomasetti non destano alcuna preoccupazione, nonostante siano questioni che riguardano anche la sicurezza nazionale. Così come gli strani balletti nel CdA della Cassa di Risparmio, in cui siedono ambasciatori di paesi arabi ed in cui un direttore sparisce dopo pochi mesi dall’insediamento per fare posto a Luca Simoni, personaggio del periodo degli NPL, dei buchi, degli intrecci tra politica e finanza.
RF presenterà una interrogazione per fare luce su tutto questo. Un atto necessario di trasparenza rispetto ai cittadini in una fase istituzionale-politica di fine legislatura in cui, nei paese normali, chi governa usa garbo e sobrietà nella gestione di asset strategici evitando operazioni stile happy hour per sistemare amici e sodali fino all’ultimo minuto disponibile.
Repubblica Futura
membro dell’Associazione dei Liberali e Democratici Europei (ALDE)