In questa pazza estate di tempeste e burrasche di garbino, non potevano mancare i terremoti politici, in Italia ed a San Marino (per non allargare i nostri patemi a livello mondiale).
Quanto all’Italia, dirò solo che la bussola si sta mettendo al meglio, nel senso che la saggezza e la fermezza di pochi sta riuscendo ad arginare le mire imperiali di chi si era messo in testa i pieni poteri per sistemare
gran parte dei problemi che angustiano tutta l’umanità.
Qui da noi, invece, le diatribe ed i rumors che da tempo agitano il clima politico per altro con contorni molto imprecisi e di scarso nesso logico, hanno avuto un’impennata.
In sostanza si è giunti alla agognata crisi di governo, e non tanto per l’ovvia e sconclusionata insistenza delle compagini di minoranza, ma per l’altrettanto sconclusionata irruenza di talune componenti della
defunta maggioranza, o meglio di frazioni di queste, vagamente intrecciate ad altrettanti gruppuscoli dell’attuale opposizione, con l’obiettivo non dichiarato (e indecifrabile) di garantire qualche poltrona a
qualche papavero da tempo in astinenza.
Non siamo nati ieri, e siamo quindi consapevoli che la situazione della Repubblica è precaria sotto molti punti di vista: l’economia in recessione, le peripezie del sistema finanziario e bancario, l’indebitamento
pauroso dello stato, gli exploit di Banca Centrale, le brame insaziabili degli speculatori, e soprattutto la scarsa oltre che approssimativa capacità di reazione da parte della gente, non disposta a un minimo di
autocritica; tutto concorre a rendere la situazione buia e instabile.
A tutto ciò si aggiunge il risveglio dei salvatori della patria, incredibilmente ricomparsi al centro della scena,
i quali fingendo di millantare il potere (che hanno ancora sul serio), grazie anche alla dabbenaggine dei dilettanti allo sbaraglio che generosamente li supportano, riescono a influenzare gli amici devoti, i presunti nemici scafati, gli esecutori apparentemente inermi; tutto ciò anche per provocare lo scompiglio nel sistema giudiziario in modo da produrre le sospirate prescrizioni o magari le inverosimili revisioni dei verdetti già emessi in primo grado con le conseguenti pene già eseguite (e le relative scuse con risarcimento di danni).
Così RETE ha compiuto la missione di resuscitare la Democrazia Cristiana e di riportarla al suo meritato ruolo di perno di quel sistema di potere che tanto benessere e tanta saggezza ha portato al Paese.
La collaborazione di Civico 10 e di parte di SSD ha facilitato l’operazione, riportando la società sammarinese al ripristino di un clima politico finalmente sereno, molto limpido e con prospettive grandiose per
l’immediato futuro.
Stona un po’ la santa alleanza fra il PDCS e soci socialisti con le smanie del movimentismo libertario di Civico 10 e RETE; pazienza!
Ma con la difesa dei diritti civili e della laicità dello Stato, come la mettiamo?
“Oh, quelle robe vadano a farsi benedire! Noi puntiamo al successo elettorale”.
Certo che lo squallore “dell’enorme” folla alla Cerimonia di ingresso della “Reggenza di garanzia” non è stato un gran prologo!
Carlo Franciosi