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ECONOMIA

DEBITO PUBBLICO: linee guida per una sua gestione e riduzione

San Marino ha negli anni realizzato una serie di emissioni di titoli di debito pubblico, interne ed estere.

In sostanza lo Stato ha proposto a investitori istituzionali come banche, fondi pensioni, istituzioni finanziarie o privati, l’acquisto di titoli di debito pubblico sui quali lo Stato riconosce un tasso di interesse.

Questa pratica, iniziata nel 2013 con emissioni di bassa entità e rivolte ad investitori interni, è negli anni aumentata fino ad arrivare nel corso di questa legislatura a livelli elevati (circa 1 miliardo e 300 milioni di euro), sul fronte interno con le obbligazioni irredimibili e sul fronte esterno con una prima emissione nel 2021 e una seconda nel 2023 di 350 milioni di euro a un tasso fisso del 6,50% fino al 2027.

I punti critici per il bilancio dello Stato sono:

  • oneri economici estremamente rilevanti da sostenere per il pagamento degli interessi, nell’ordine di quasi 40 milioni all’anno;
  • utilizzo delle risorse quasi esclusivamente per finanziare la spesa corrente e non per effettuare investimenti strategici;
  • l’esposizione della Repubblica, per le emissioni estere, alle turbolenze dei mercati finanziari.

La prassi di emettere titoli di debito pubblico, ormai consolidata a livello mondiale e accettata dalle istituzioni finanziarie internazionali, può però diventare nel lungo periodo pericolosa per la stabilità del bilancio pubblico e sicuramente pregiudica il futuro delle giovani generazioni.

In base a queste considerazioni RF propone per la riduzione del debito e lo sviluppo economico interventi tempestivi e concreti:

  • la riduzione degli interessi dovuti a fronte delle varie emissioni di debito, creando prodotti interessanti per il risparmiatore sammarinese con il connesso allungamento delle scadenze;
  • la ristrutturazione della spesa pubblica, attraverso un “patto per la sostenibilità”, da stilare tra le forze politiche, sociali e datoriali. Il patto deve prevedere azioni di contenimento della spesa di due tipologie:
  • interventi circoscritti e limitati nel tempo di riduzione della spesa pubblica;
  • interventi strutturali di ridefinizione della spesa stessa, attraverso una complessiva revisione del settore pubblico allargato, compresa l’ottimizzazione e la valorizzazione delle risorse umane;
  • la creazione di un Ufficio del debito, per una gestione amministrativa centralizzata e tecnica del debito, delle scadenze, dei momenti giusti per il suo rinnovo o rollover, ecc. per non dipendere dalla gestione della Segreteria di Stato di turno;
  • la totale semplificazione burocratica e fiscale, per rendere la Repubblica appetibile a livello internazionale;
  • il miglioramento del meccanismo di lotta all’evasione fiscale, anche attraverso sistemi induttivi;
  • la riforma delle procedure per gli accertamenti tributari e dei tempi degli stessi (dagli attuali 4 anni a massimo 1 anno) per evitare l’accumularsi di situazioni di debito, che possono diventare inesigibili ed aumentare così la capacità di riscossione dello Stato;
  • la ricerca di nuove entrate, anche straordinarie e temporanee, finalizzate alla riduzione dello stock di debito per liberare risorse per il rilancio dell’economia, tramite:
    • lo studio e adozione di un programma citizenship by investment, secondo le migliori prassi internazionali, al fine di finanziare la creazione di un fondo sovrano sammarinese;
    • l’aumento della “quota Smac” da 9.000€ a 15.000€, per stimolare i consumi interni, aumentare l’attività economica e di conseguenza le entrate, rendendo però deducibili le utenze, in una percentuale da definire, per i residenti in territorio.

RILANCIO DEGLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE: credito agevolato e “pacchetto crescita” per stimolare la ripresa degli investimenti

Dal punto di vista del rilancio dell’economia, la base di tutto è che ripartano gli investimenti delle imprese.

Dai report dell’Anis emerge che, dopo il boom degli investimenti nel triennio 2017-2019 (certamente anche grazie alle normative poste in essere in quegli anni), nel quadriennio successivo gli investimenti hanno visto un preoccupante blocco; e se questo poteva essere certamente comprensibile nel periodo del Covid, è molto più preoccupante che sia accaduto nel biennio 2022-2023.

Se oggi godiamo di una grande performance economica questo dipende certamente anche dalla mole di investimenti fatti nel periodo pre-Covid, che ci hanno consentito di ripartire con forza appena terminata la pandemia; ma il blocco degli investimenti che abbiamo registrato, se non invertito, comprometterà la crescita dei prossimi anni.

Proponiamo quindi due misure molto concrete:

  • il ripristino dell’articolo 13Decreto n.72/2018 sul Credito Agevolato, dando quindi la possibilità di finanziare anche investimenti superiori a 1.000.000 € attraverso una convenzione con il Congresso di Stato e la successiva ratifica del Consiglio Grande e Generale, prevedendo tutele e garanzie per lo Stato in caso di investimento non realizzato. Attualmente non esiste alcuna forma di sostegno in conto interessi per i grossi investimenti che portano occupazione interna, indotto ed entrate (fiscali e contributive) al Paese;
  • l’approvazione di un “pacchetto crescita” dedicato all’incentivazione di investimenti qualificati delle imprese (ampliamenti, nuove produzioni, miglioramento energetico, ecc.), che preveda:
  • un credito d’imposta pari ad una percentuale (es: 30%) delle maggiori imposte dovute per effetto dell’investimento effettuato (utilizzabile a sconto di ogni tipo di imposta a carico dell’azienda);
  • super ammortamento (es: 130%) del costo dei beni strumentali acquistati;
  • sgravi contributivi per i dipendenti assunti per effetto dell’investimento per alcuni anni (es: 3);
  • incentivi per la formazione dei dipendenti.

Inoltre lo Stato dovrà sviluppare una logica di azione favorevole nei confronti di investimenti e ampliamenti di imprese già esistenti e con importante base occupazionale, in particolare rispetto alla richiesta di spazi per espandersi, rifuggendo la “logica dei no” che troppo spesso crea difficoltà alle imprese e impedisce la creazione di un ambiente competitivo

PICCOLE/MEDIE IMPRESE E PROFESSIONISTI: meno costi fissi, più possibilità di lavorare

Risulta fondamentale cambiare in profondità le regole che governano oggi le piccole e medie imprese in Repubblica.

In molti casi, infatti, aprire una piccola impresa, specie se svolta in forma individuale, o una attività da libero professionista è disincentivato dal legislatore: vuoi per l’eccesso di costi fissi che vengono posti in carico alle imprese (minimi contributivi, costo della licenza, contributi e costi per gli amministratori in caso di impresa svolta in forma societaria, affitto delle sedi, costo dei professionisti, ecc.) anche qualora non si guadagni a sufficienza, vuoi per l’assenza pressoché totale di ausili e sostegni che invece sono garantiti ai lavoratori dipendenti (assegni familiari, malattia, aspettativa post-partum, ecc.).

In questo quadro, decidere di avviare una attività economica, in assenza di una sicurezza assoluta di guadagnare bene oppure senza capitali robusti alle spalle, diventa veramente complicato.

Il paradigma dovrebbe radicalmente cambiare, smettendo di considerare gli autonomi e i professionisti come evasori da caricare di costi, e creando le condizioni per cui sia possibile provare a intraprendere, senza che lo Stato ostacoli l’attività.

In questo senso proponiamo alcune azioni ben precise:

  • l’abolizione dei “minimi contributivi”: i contributi a carico degli amministratori, della gestione separata e dei lavoratori autonomi / liberi professionisti, nonché per le imprese individuali, devono essere pagati sul reddito effettivamente percepito, non su minimi fissati per legge. Non è possibile che una impresa debba pagare migliaia di euro all’anno di contributi anche se non li guadagna;
  • garantire ai lavoratori autonomi e ai professionisti alcuni diritti scontati per altre categorie, come l’indennità di malattia quando stanno male o gli assegni familiari se hanno dei figli;
  • permettere anche a chi ha una impresa in forma individuale o libero professionale di poter avere la deducibilità Smac, anche per favorire maggiormente i consumi in territorio;
  • aumentare la fruibilità del lavoro occasionale, rendendone possibile l’utilizzo con maggiore libertà (nell’ambito di un limite di ore annuali per impresa), senza limiti di casistiche ma prevedendo un maggiore costo rispetto al lavoro subordinato classico;
  • estendere la logica del lavoro occasionale – in modo particolare per i pensionati – anche al supporto dei familiari, liberalizzandolo completamente e senza costi fissi mensili: si paga in base all’utilizzo effettivo del supporto familiare (diverso se si tratta di 1 ora ogni tanto o di 8 ore al giorno, non può essere uguale come avviene oggi).

POLITICHE TRASVERSALI: più competitività e più garanzie per Stato e lavoratori

Abbiamo necessità, oltre alle politiche specifiche per i singoli settori, anche di mettere in campo alcune azioni utili in maniera trasversale a tutti quanti, per rendere più competitivo il sistema e creare maggiori garanzie per lo Stato e i lavoratori.

Tra queste suggeriamo:

  • intraprendere il percorso atto ad armonizzare la gestione delle imposte indirette e dell’import/exportin modo che tutte le aziende possano operare al meglio dall’interno del nostro territorio verso l’esterno e viceversa, con regole certe, elemento essenziale per attrarre nuove imprese e migliorare l’operatività delle esistenti;
  • uniformare e modernizzare tutti i nostri sistemi di pagamento e incasso in linea con le realtà europee, sia per i cittadini residenti che per le aziende presenti in territorio;
  • prevedere garanzie reali e proporzionali ai bilanci o business plan alle nuove aziende che vorranno stabilirsi in territorio;
  • rivedere la normativa in merito ai ruoli in BCSM ed attivare il cosiddetto alert o notifica preventiva delle aziende che non versano imposte, tasse e contributi. È necessario in tal senso che i dipendenti possano essere informati immediatamente nel caso in cui il proprio datore di lavoro non stia versando i Contributi Previdenziali e relativo Fondiss o altro in loro diritto.

SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO: Task Force di esperti, formazione del personale e riforma di Banca Centrale

Un sistema finanziario e bancario, efficiente e moderno, è un presupposto per ogni prospettiva di impresa e di sviluppo. A tal proposito proponiamo la Creazione di una Task Force sul rilancio del sistema bancario, in prospettiva dell’accordo di associazione.

Essa sarà composta da un gruppo di giovani sammarinesi altamente qualificati da affiancare a tre esperti che abbiano maturato esperienze di successo in Paesi europei e/o extraeuropei; dovrà elaborare una legislazione all’avanguardia da adottare in Repubblica per aumentare la raccolta bancaria, anche attraverso l’attrazione di primari players internazionali.

La formazione professionale dei dipendenti del settore finanziario è un elemento cruciale per la competitività e la crescita del sistema Paese.

Tale aspetto fino ad a oggi è stato trascurato dalle istituzioni; RF in questo senso propone un piano nazionale permanente di formazione, realizzato con il supporto delle migliori professionalità estere.

E’ importante altresì la chiusura del contratto nazionale di settore, che dovrà essere una delle immediate priorità del prossimo governo.

Occorre poi realizzare una radicale riforma della Banca Centrale, riducendone i costi e prevedendo per legge che il Presidente debba essere sammarinese o residente in Repubblica.

Sarà fondamentale inoltre attuare una riforma del Dipartimento Finanze – oggi drammaticamente ridotto nei numeri – che deve essere dotato di maggiori figure altamente qualificate per determinare le politiche economico-finanziarie, di sviluppo e controllo del Paese.

SAN MARINO DIGITALE: un piano di digitalizzazione del Paese e di incentivazione di imprese e investimenti digitali

L’elaborazione di un Piano per la digitalizzazione del Paese, colmando il gap di sviluppo accumulato in questi 5 anni di sostanziale inerzia, è un fattore strategico di competitività per le imprese e di miglior qualità della vita per i cittadini.

Tale obiettivo si può raggiungere con un piano di azioni e incentivi molto precisi (accompagnando e potenziando quanto già previsto dal Decreto Delegato n.73/2019 “Norme per le imprese ad alto contenuto tecnologico”), secondo le seguenti linee:

  • investire sulle infrastrutture digitali, in particolare nel settore delle reti mobili, per dotare la Repubblica di una rete nazionale efficiente e performante 4G-5G, da affittare a operatori privati, e dare piena funzionalità alla rete in fibra ottica;
  • prevedere la possibilità per le imprese digitali/tecnologiche di convertire gli incentivi fiscali (previsti dal DD 73/2019) in un “bonus avviamento”, da utilizzarsi come credito d’imposta su altre tasse e contributi da versare allo Stato;
  • sviluppare le competenze digitali, attivando programmi educativi e formativi per la popolazione (in particolare per la Pubblica Amministrazione), da finanziarsi attraverso fondi specifici (coinvolgendo anche il Fondo Servizi Sociali e la Cassa Ammortizzatori Sociali). Saranno da perseguire, a tal fine, accordi con primarie aziende del settore e l’attivazione di appositi corsi universitari o ITS (Istituti Tecnici Superiori, post diploma);
  • studiare un sistema attrattivo e competitivo per gli apportatori di capitali nelle imprese digitali e tecnologiche;
  • introdurre un regime fiscale speciale (anche potenziando il sistema della detassazione degli utili reinvestiti) per facilitare attività di digitalizzazione delle imprese già esistenti (a livello tecnologico e formativo);
  • potenziare la sovranità digitale della Repubblica partendo dal presupposto che i dati sono sempre più preziosi. E’ fondamentale conoscere dove essi sono allocati fisicamente, il livello di protezione adeguato, la tutela della privacy. E’ necessario dunque valutare la fattibilità di un cloud nazionale collocato in Repubblica, sicuro, funzionale ed energeticamente sostenibile, ciò per garantire gli operatori sammarinesi e anche per attrarre operatori esteri.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: sicurezza per i cittadini, innovazione

L’intelligenza artificiale è un elemento di forte innovazione tecnologica, che per le sue ricadute economiche, sociali e politiche, deve essere tenuto in forte considerazione nella prossima legislatura.

RF ritiene che il settore dell’intelligenza artificiale debba essere celermente regolato ispirandosi all’Artificial Intelligence Act dell’Unione europea; l’assenza di norme in un settore in impetuoso sviluppo può comportare dei rischi per la Repubblica.

RF vuole delle norme per garantire la sicurezza, proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale. RF è contraria ad applicazioni che agiscono sui cittadini come la categorizzazione biometrica su caratteristiche sensibili e l’estrapolazione indiscriminata di immagini facciali da internet o dalle registrazioni dei sistemi di telecamere a circuito chiuso per creare banche dati di riconoscimento facciale.

RF considera però il settore, in molte sue applicazioni, rilevante per il sostegno che può dare all’innovazione e alle implicazioni positive sulla vita dei cittadini.

PROGETTO DAVOS E SAN MARINO FIERA: attrazione di importanti summit, eventi e convegni in Repubblica

Si propone lo studio di un progetto volto ad accogliere nella Repubblica di San Marino importanti eventi congressuali e conferenze internazionali, sul modello della città svizzera di Davos. Le relazioni diplomatiche ed internazionali del nostro Paese già consentono l’opportunità di ospitare rilevanti summit multilaterali per favorire il dialogo fra i Paesi e i principali player mondiali.

Anche per giungere a questo obiettivo riteniamo indispensabile realizzare il progetto San Marino Fiera,coinvolgendo le eccellenze del territorio: saranno quindi necessarie strutture ricettive, congressuali e del benessere, l’assenza delle quali oggi impedisce tali attività, nonché spazi fieristici e sinergie con enti fiera e espositori di vari paesi e una collaborazione diretta con enti delle zone limitrofe (es. Rimini/Bologna).

INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA: una normativa per attrarre produzioni cinematografiche in Repubblica

Si propone di realizzare una legge per attrarre produzioni cinematografiche in territorio, basandosi su quanto fatto da altre legislazioni (es: Malta) attraverso:

  • la nomina di una Film Commission con persone qualificate provenienti dall’esterno, da selezionare con un bando internazionale, affiancate da figure interne con conoscenza dettagliata delle norme;
  • la previsione di forme di agevolazione finanziaria, in particolare il cashback (una sorta di Smac che “restituisca” alcune delle spese fatte all’interno del territorio dalle produzioni cinematografiche) e il tax credit (un credito d’imposta per le produzioni che ritorneranno a sviluppare attività cinematografiche in Repubblica, anche in assenza di una stabile organizzazione in territorio);
  • la previsione di royalties per lo Stato, di durata pluriennale (fino a 50 anni) che preveda che una quota fissa degli introiti della produzione cinematografica vada allo Stato stesso;
  • modalità definite per la formazione del personale sammarinese ed esterno all’interno delle produzioni cinematografiche

Importante anche la messa in campo di una collaborazione con le assicurazioni che consenta di prevedere una copertura assicurativa aggiuntiva per gli attori che gireranno a San Marino: questo darebbe un vantaggio competitivo rispetto all’Italia.

La presenza di San Marino Rtv, emittente di Stato, potrà altresì favorire la nascita di produzioni cinematografiche dedicate alla televisione, da incentivare all’interno della norma, anche attraverso la piattaforma SVOD (Streaming Video On Demand) della TV stessa. L’Ente Radio Televisivo Sammarinese e la San Marino RTV, ulteriormente sviluppati, possono trasformarsi in un soggetto centrale nelle politiche di promozione di un distretto geografico – non solo localizzato nella Repubblica di San Marino – individuando una nuova sede per l’emittente e un piano di sviluppo credibile e originale, coerente con il progetto di sviluppo del Paese.

Tutta la gestione della norma e del settore, essendo una vera e propria industria, dovrà avere un riferimento istituzionale certo, Segreteria di Stato per l’Industria, e avere fondi definiti nel bilancio dello Stato.

PROGETTO ARTE: norme ad hoc per la crescita del settore arte

Si propone di sviluppare il settore dell’arte a San Marino, tramite l’emanazione di apposita normativa volta a regolamentare lo svolgimento di aste in territorio e tramite l’introduzione di una fiscalità dedicata.

MARCHI, BREVETTI E DIRITTO D’AUTORE: una legislazione da aggiornare e armonizzare con la disciplina UE

È riconosciuto che i marchi, i brevetti, il design e il diritto d’autore hanno un ruolo importante nel contribuire allo sviluppo socio-economico delle nazioni.

La proprietà industriale e intellettuale, come strumento di sviluppo, è collegata agli altri componenti della strategia di sviluppo socioeconomico del Paese, quali la sanità, l’istruzione, lo sviluppo industriale e soprattutto il commercio e l’industria culturale e creativa.

Attraverso uno sfruttamento efficace della proprietà intellettuale e della creatività, le attività economiche di San Marino possono diventare più competitive e produttive; ciò potrebbe contribuire all’aumento del volume e valore delle esportazioni e all’aumento dei flussi di investimenti diretti nazionali ed esteri.

Per avere un sistema di proprietà industriale e intellettuale aggiornato e armonizzato con la disciplina della Unione Europea occorre aggiornare la legislazione su marchi, brevetti e disegno industriale; occorre inoltre completare la riforma sostanziale della legge sul diritto d’autore, ormai non più adeguata ai tempi, che costituisce una cornice indispensabile per lo sviluppo dell’industria cinematografica e di quella musicale e di intrattenimento.

RIPENSARE IL TURISMO: riformare leggi e logiche dell’accoglienza, puntare su nicchie di turismo realistiche per San Marino

Il settore del turismo, asset strategico nell’economia nazionale, ha necessità urgente di rinnovamento, focalizzando l’attenzione su tutti gli attori facenti parte del sistema:

  • il sistema politico-amministrativo (che governa le località di destinazione turistica e che può influire sullo sviluppo e sull’organizzazione dell’offerta e della domanda);
  • le imprese (che operano in termini professionali per soddisfare le esigenze del turista con la produzione di beni e servizi per esso);
  • la comunità ospitante (l’insieme delle persone residenti nelle località oggetto dei flussi turistici e che entra in contatto con i visitatori).

Serve lavorare ad un piano operativo, concordato con le associazioni di categoria, per il rilancio dell’offerta turistica improntato a criteri di sostenibilità, di valorizzazione del territorio ed al coinvolgimento delle risorse imprenditoriali sammarinesi e creare normative che favoriscano l’attrazione (anche con regimi fiscali speciali) di investimenti infrastrutturali con partnership pubblico/privato destinati prevalentemente al settore del turismo e dell’accoglienza.

In tale ambito occorre un piano di riqualificazione del Centro Storico, mettendo in atto una politica tesa alla ristrutturazione e alla riorganizzazione dei servizi, con una programmazione di offerte culturali di livello da svolgersi durante tutto l’anno.

Il sistema politico-amministrativo

La legge di riferimento del sistema “Turismo” è la Legge Quadro sul Turismo n. 22 del 27 gennaio 2006. Una legge creata 18 anni fa, che necessita assolutamente di essere riformata.

In particolare, è imprescindibile una riforma della struttura dell’Ufficio del Turismo che tenga conto dell’impossibilità attuale di gestire una materia che non è più compatibile, sia per tempistiche che per natura eterogenea, con le regole standard della pubblica amministrazione.

L’Ufficio del Turismo, preposto alla promozione turistica, al marketing territoriale e alle relative azioni operative, necessita di una maggiore autonomia organizzativa e funzionale.

Si può valutare, in tal senso, la trasformazione dell’Ufficio del Turismo in un Ente di promozione turistica, di diritto privato e a capitale sociale al 100% pubblico.

Tutela del settore ricettivo, sharing economy e norme per la legalizzazione delle piattaforme Airbnb & Co.

Con l’arrivo del portale di ricerca alloggi Airbnb che ha rivoluzionato il sistema ricettivo è improrogabile l’aggiornamento del quadro normativo che tenga in considerazione i cambiamenti che le piattaforme online stanno apportando giorno dopo giorno. L’attuale quadro normativo è privo di tutele per i settori esistenti, ma anche per i nuovi lavoratori. L’aggiornamento dovrà prevedere uno studio sulla fiscalità di tali attività.

Riforma della classificazione alberghiera

Le categorie della classificazione alberghiera fanno da bussola per il posizionamento delle imprese e quindi da metro di misura oggettivo delle esigenze minime degli ospiti.

E’ opportuno rivedere la classificazione delle strutture esistenti per allinearla agli standard internazionali.

Va rilevato che ad oggi mancano strutture di alto livello “5 stelle”, in grado di offrire servizi di livello come centri benessere, piscina, impianti sportivi che possano destagionalizzare e differenziare l’offerta turistica.

Formazione e carriere professionali turistiche

In un Paese a vocazione turistica come San Marino, appare imprescindibile avviare una collaborazione con l’Università e il Centro di Formazione Professionale per attivare da subito corsi formativi atti alla riqualificazione e formazione del capitale umano nel settore turistico. Come prospettiva a lungo termine sarebbe interessante poter istituire un vero e proprio centro di formazione turistico – alberghiera.

E’ necessario attivare da subito un confronto per realizzare una riforma dell’ordinamento professionale delle guide turistiche, per regolamentare i principi fondamentali della professione, standardizzare i livelli di prestazione del servizio al fine di poter liberalizzare il mercato e al contempo stringere accordi di reciprocità con i territori circostanti, affinché le nostre guide turistiche possano svolgere servizi nelle località limitrofe. 

Rievocazioni storiche come elemento identitario della destinazione

Occorre aumentare l’offerta di eventi a carattere storico – rievocativo fortemente identitari e dunque potenti mezzi per caratterizzare e promuovere la nostra destinazione, valorizzare il patrimonio culturale territoriale e presentare alle nuove generazioni la storia, divenendo funzionali alla conservazione della memoria del passato e delle tradizioni.

I vari passaggi strategici della nostra storia vanno raccontati attraverso tecnologie multimediali, video guide, rappresentazioni da proiettare in cinema e teatri, musei interattivi e tramite il sostegno alle associazioni rievocative della storia sammarinese, anche attraverso l’inserimento di attività laboratoriali scolastiche e/o extrascolastiche in cui venga insegnata l’arte dello “sbandieratore” o attraverso la previsione di crediti scolastici legati alla partecipazione a associazioni/gruppi rievocativi.

L’obiettivo deve essere valorizzare la nostra unicità, crearci un “brand” e spingere le persone a passare a San Marino 2-3 giorni per scoprire tutti i passaggi della nostra unicità storica.

 

Turismo scolastico/educativo

E’ necessario attivare da subito incentivi, promozione e contatti per lo sviluppo di un settore che negli ultimi anni non è stato giustamente considerato e che nel periodo post – COVID ha avuto un grande ritorno: il turismo scolastico o turismo educativo. Questo settore ha mosso negli ultimi anni grandi numeri, aggiudicandosi un posto di rilievo nel panorama di segmenti turistici.

La destinazione “Repubblica di San Marino – più antica Repubblica del mondo, modello unico di democrazia in Europa”, dichiarata dall’UNESCO nel 2008 Patrimonio dell’Umanità, rappresenta una meta ideale e attrattiva per viaggi di iniziative educative, scolastiche o extrascolastiche, orientate a forme di turismo educativo con visite guidate, vacanze-studio e campi culturali estivi.

Questo segmento del turismo, tra insegnanti e studenti, muove circa quattro milioni e mezzo di italiani che nel corso dell’anno scolastico si spostano per effettuare viaggi di istruzione. Questi numeri dimostrano che il turismo alimentato dall’universo scuola può essere un’opportunità di business importante, anche in considerazione del fatto che il picco dei flussi si registra in periodi considerati tradizionalmente “di bassa stagione” (marzo-maggio e settembre-ottobre), notoriamente meno praticati dal resto dei viaggiatori.

Turismo medicale

Il turismo sanitario potrebbe rappresentare un acceleratore importante di sviluppo per la qualità dell’assistenza sanitaria di un territorio generando ricadute importanti sull’intero indotto. Questo tipo di turismo, che non ha stagioni, rappresenta una realtà consolidata già in altri Paesi europei, come Francia, Germania, Spagna e Slovenia. Per San Marino potrebbe rappresentare un’opportunità di sviluppo e di richiamo di professionisti sul territorio che potrebbero giovare di un sistema fiscale agevolato e delle prestazioni, con ricadute positive per la popolazione interna.

Turismo sportivo

Il segmento del turismo sportivo è uno dei settori che non conosce stagione. Per lo sviluppo di questo comparto vanno da subito messe a sistema tutte le offerte che il territorio presenta, in collaborazione con le federazioni sportive, associazioni, società, Comitato Olimpico e Comitato Paralimpico. Si rende necessario anche un potenziamento delle infrastrutture sportive per accogliere eventi internazionali attraverso la realizzazione di impianti innovativi.

Turismo pet friendly

Un settore turistico altamente adeguato al nostro territorio è quello legato al turismo in compagnia dei propri animali che nel nostro Paese ha avuto attenzione e sviluppo grazie all’Associazione Sammarinese Protezione Animali.

Accoglienza territorio – servizi – mobilità turistica – accessibilità

La valorizzazione del turismo si misura, anche o soprattutto, dalle piccole cose, quelle che danno il segno dell’accoglienza a cominciare proprio dai servizi essenziali. A questo proposito non è più rimandabile:

  • la ristrutturazione dei servizi igienici del centro storico, della zona Funivia, di Murata e di Borgo Maggiore;
  • la realizzazione di impianti di risalita meccanici, altamente caratterizzanti per San Marino ed ecologici, per la mobilità verso il centro storico;
  • la creazione di facilities e mezzi dedicati per la fruizione del Centro Storico per le persone diversamente abili;
  • parcheggi più fruibili, anche sotterranei.

In linea con quanto portato avanti nella legislatura 2016-2019, potrebbe essere una buona idea rivalutare l’idea di costruire un nuovo parcheggio multipiano a Borgo Maggiore, che permetterebbe di realizzare una piazza panoramica di fronte al loggiato.

COMMERCIO: creare un sistema che valorizzi la qualità e favorisca la riconversione merceologica

Per potenziare ulteriormente l’attrattività del Paese dal punto di vista turistico e rendere più competitivo il sistema commerciale, si propone la creazione di un ente per la valorizzazione dei centri storici (nome possibile “C’Entro Spa”) che dia accesso a specifici incentivi per le imprese operanti in tali luoghi che pongano in essere attività di riqualificazione, innovazione di prodotto o immagine, ecc. in linea con un programma di  caratterizzazione dei Centri Storici da definire da parte pubblica.

Gli incentivi possono essere legati a sconti sulla monofase (es: 15%), credito agevolato (con contributo in conto interessi fino al 100%), contributi al pagamento delle utenze e sgravi contributivi sui dipendenti ed altri da definire.

“C’Entro S.p.A.” (che deve essere società privata a maggioranza pubblica) avrebbe il potere di rilasciare autorizzazioni e certificazioni, nonché monitorare le politiche commerciali poste in essere dagli operatori economici ed erogare servizi, al fine di orientare lo sviluppo delle imprese in conformità al programma di sviluppo e valorizzazione (sul modello già applicato da San Marino Innovation).

TRUST: necessarie delle modifiche alla Legge n.42/2010

Per essere un sistema più appetibile sul mercato dei trust ed incrementare il numero di trust iscritti nel nostro Registro, si propone l’istituzione di una commissione di studio permanente che si occupi di approfondire le best practices a livello internazionale.

A seguito di questo approfondimento la commissione poi potrebbe suggerire le modifiche da apportare alla nostra legislazione (Legge 1° marzo 2010 n. 42 e normative connesse). La Commissione dovrebbe essere tecnica, di composizione mista tra personalità esperte e membri degli uffici coinvolti dall’istituto (un membro della Corte dei Trust, un rappresentante dell’Ufficio Tributario, di Banca Centrale, dell’Ufficio del Registro, dell’Ordine Avvocati e Notai e Commercialisti e dell’Associazione Bancaria Sammarinese).

E’ poi opportuna la conversione della veste giuridica dell’attuale Fondo per la Solidarietà Internazionale in trust di scopo, cosicché i fondi in esso presenti non possano essere utilizzati per fini diversi da quelli previsti dall’atto istitutivo. Si tratta di un fondo che riceve sia denaro pubblico, sia contributi e donazioni da parte privata e può essere utile per prestare, a nome del Paese, il proprio contributo alle gravi emergenze del nostro tempo.

QUESTIONARIO SUI FABBISOGNI FORMATIVI: pianificare le esigenze di figure professionali

Per poter essere efficaci nell’attuare le linee di sviluppo economico delineate, sarà importante pianificare adeguatamente la formazione del capitale umano sammarinese cercando di indirizzarla verso ciò che il mercato richiede e richiederà nei prossimi anni.

Andrà in tal senso rimesso in campo il Questionario sui Fabbisogni Formativi, a cadenza annuale, con intervista alle imprese e al settore pubblico allargato (es. ISS) in merito alla necessità di risorse umane programmate o programmabili nei prossimi 5 anni e alla definizione del loro profilo professionale.

L’elaborazione dei risultati e la presentazione degli stessi agli studenti delle scuole superiori andrà effettuata entro il mese di febbraio di ogni anno, in tempo per effettuare in maniera informata le scelte scolastiche presenti e future.

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