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ENERGIA – TRANSIZIONE ECOLOGICA

TRANSIZIONE ENERGETICA: efficientamento edifici, regolamentazione dei sistemi a biomassa, verso un’autonomia energetica

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite è un riferimento imprescindibile per coordinare tutte le politiche, gli investimenti economici in materia di tutela dell’ambiente.

RF si impegnerà per l’effettuazione di un’attenta ricognizione e di un serio aggiornamento di tutte le banche dati ambientali esistenti al fine di redigere con la massima celerità il 4° Piano Energetico Nazionale (PEN 4), non varato nel corso della uscente legislatura, a fronte del PEN 3 scaduto nel 2021. A tal fine si propone di ampliare al massimo il novero degli interlocutori pubblici e privati per riconsegnare al Piano il ruolo di strumento non solo di programmazione, ma anche di attuazione pratica degli indirizzi di politica energetica ed ambientale che in particolare contempleranno:

  • la prosecuzione di politiche per la transizione energetica, con particolare riferimento all’efficientamento degli edifici esistenti privati;
  • la pianificazione e l’avvio, dopo anni di sostanziale inerzia, dell’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare dello Stato, quale modello trainante per l’edilizia privata. Andrà individuato nelle primissime fasi della legislatura, fra gli immobili pubblici, un edificio-manifesto (una sede scolastica o istituzionale), per cui avviare immediatamente le fasi di diagnosi energetica, progettazione ed esecuzione delle opere di efficientamento;
  • la regolamentazione dei sistemi a biomassa per il riscaldamento domestico, a contenimento delle emissioni in ambito urbano delle polveri sottili e sottilissime;
  • l’istituzione di una rete territoriale di punti di controllo della qualità dell’aria (centraline) fissi e mobili con accesso pubblico ai dati rilevati;
  • l’individuazione di scenari energetici innovativi, per quanto concerne ad esempio la mobilità pubblica e privata (idrogeno), o forme di accumulo di energia che possano rendere San Marino un laboratorio ambientale all’avanguardia;
  • l’adozione del modello della Comunità Energetica superando lo schema meramente concessorio (peraltro a società estere) e di cortissimo respiro tecnico ed attuativo adottato in tale ambito dal governo uscente;
  • lo studio e l’approfondimento senza preconcetti di fonti di energia d’avanguardia nel campo della termovalorizzazione e dell’atomo atte al conseguimento, in prospettiva di una reale autonomia energetica per la Repubblica.

AUTONOMIA IDRICA: invaso in territorio ed efficientamento rete, sdoppiamento rete fognaria

Il tema dell’indipendenza idrica della Repubblica di San Marino va definitivamente approfondito, partendo dagli studi già in possesso dell’Amministrazione ed individuando, così come per i temi dell’energia, soluzioni fra loro complementari, nella consapevolezza che l’adozione di un solo indirizzo non potrà portare a risultati soddisfacenti.

In particolare RF propone:

  • la ripresa degli studi per la realizzazione di un invaso in territorio sammarinese finalizzati al definitivo chiarimento della fattibilità tecnica dell’opera e alla valutazione di convenienza economica basata sulle prospettive di disponibilità e futuro valore della risorsa idrica. In ogni caso, anche in funzione dei contenuti dell’Accordo di Associazione con l’Europa, andranno consolidati ed eventualmente ampliati gli accordi politici anche a supporto di tale opera (rinnovo e messa in sicurezza dei contratti e delle concessioni per approvvigionamenti esterni, accordi di salvaguardia dell’eventuale bacino imbrifero);
  • una campagna di ricerca per lo sfruttamento di nuove fonti interne potenzialmente incrementabili secondo gli studi già condotti;
  • l’adozione, desunta dai Paesi portatori delle migliori pratiche, di tecnologie per la riduzione delle perdite di rete da adeguare agli standard mondiali d’eccellenza anche, se necessario, tramite il rifacimento programmato di linee di adduzione obsolete;
  • l’incentivazione del risparmio e dell’accumulo idrico in edilizia, nel settore produttivo ed in agricoltura, tramite l’aggiornamento delle normative di settore;
  • la ripresa di una vasta campagna informativa che, a cominciare dalla scuola, indirizzi all’uso consapevole e al risparmio dell’acqua;
  • la redazione di tutti gli strumenti di programmazione, controllo e gestione della risorsa idrica previsti dalla normativa e non ancora realizzati;
  • il definitivo sdoppiamento della rete fognaria privata (acque bianche – acque nere), anche prevedendo incentivi o agevolazioni, al fine di introdurre sui principali collettori di scarico pubblico opere all’avanguardia per la depurazione ad uso irriguo o industriale delle acque reflue.

GESTIONE DEI RIFIUTI: recuperare il tempo perso con il superamento del doppio sistema di raccolta, tariffa puntuale rifiuti

La Repubblica di San Marino deve diventare uno Stato virtuoso nella gestione dei rifiuti, assumendosi le proprie responsabilità ed allineandosi alle disposizioni dell’Unione europea. Purtroppo l’Esecutivo uscente ha perso quattro anni in questo settore, non ha compiuto scelte strategiche ed ha aumentato a dismisura i costi di gestione a carico dello Stato.

RF si adopererà per:

  • il superamento del doppio sistema di raccolta sul territorio (in strada e porta a porta), che non risolve il degrado delle vie urbane ed extraurbane, non contiene i costi di gestione, né consegue le soglie di differenziamento imposte dagli accordi con le regioni limitrofe;
  • l’attuazione di politiche di economia circolare nella gestione del rifiuto, incentivazione del riciclo, riparazione e riuso da adottarsi a seguito della drastica riduzione nella produzione del rifiuto stesso da perseguire anche tramite l’introduzione di apposite norme relative, ad esempio, al contenimento nell’uso di materiali ad alto impatto ambientale come la plastica;
  • nella consapevolezza che la gestione del ciclo dei rifiuti rappresenta per lo Stato un “asset” fondamentale e valutati i contenuti dell’Accordo di Associazione con l’Unione europea, ricerca delle soluzioni a minor impatto in termini strettamente ambientali ed in tale alveo individuazione di quella a minor costo;
  • l’istituzione di una tariffa puntuale per i rifiuti definita per le singole utenze civili, superando l’attuale sistema tariffario basato sulle bollette elettriche, obsoleto, non equo e ingiustificatamente oneroso per i cittadini che producono energia elettrica da impianti fotovoltaici;
  • la lotta allo spreco alimentare, con l’introduzione di regole ai diversi livelli della filiera (produzione, vendita e ristorazione) e l’adozione di strumenti quali la doppia scadenza in etichetta, il last minute market supportato da applicazioni software e la donazione solidale. La dimensione del Paese consentirebbe in tale ambito il raggiungimento di standard elevatissimi tali da rendere San Marino un modello virtuoso a livello mondiale.
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