L’elaborazione di un nuovo modello di welfare con politiche sociali innovative è una delle sfide cruciali per la prossima legislatura.
Negli ultimi anni si è assistito ad una riduzione drastica della natalità ed un aumento della fascia di popolazione in età avanzata.
Tali fenomeni richiedono interventi complessi e concertati con le parti sociali, in modo da garantire la sostenibilità e l’efficacia del welfare.
WELFARE PER LA TERZA ETA’: cohousing e più strutture per anziani non autosufficienti
Un’attenzione particolare dovrà essere riservata all’invecchiamento demografico della popolazione, un fenomeno che sta trasformando gran parte del nostro stato sociale e nel cui ambito sanità e sistema previdenziale saranno, sempre più, costrette a fare i conti.
E’ essenziale adottare politiche di invecchiamento attivo, passando da un concetto di ageismo, discriminazione nei confronti dell’anziano, a politiche di valorizzazione.
RF propone un ripensamento del welfare a sostegno della terza età, affiancando all’attuale sistema basato esclusivamente sulle badanti, per molti oneroso e talora insostenibile, la realizzazione di strutture abitative comuni per anziani autosufficienti (cohousing), che prevedano spazi comuni ricreativi e l’assistenza di personale sanitario, consentendo agli anziani di poter vivere in comunità e di non sentirsi soli.
Tale tipologia di strutture potrebbe avere anche una dimensione intergenerazionale.
Vanno, altresì, favorite la nascita di nuove strutture, anche private, per anziani non autosufficienti, sottoposte a sistemi di accreditamento e di controllo della qualità stringenti, prevedendo forme di contributo pubblico per il pagamento delle rette e precisi standard da rispettare a livello di spazi, personale e trattamenti.
POLITICHE PER LA PARITA’ DI GENERE: lotta alle discriminazioni e contrasto alla violenza di genere
Il tema della parità di genere è molto ampio e trasversale rispetto a tutti gli ambiti della vita pubblica e privata.
Gli obiettivi che proponiamo, consci che il tema è estremamente delicato e che ci troverà attenti e pronti a dare il nostro contributo, sono:
- riconoscere il valore e l’impatto – economico e sociale – del lavoro di cura. Ancora oggi infatti l’onere della cura è in larga misura sulle spalle delle donne;
- lavorare in sinergia con le parti sociali affinché le distorsioni e le discriminazioni sul luogo di lavoro a seguito della maternità e durante il periodo di puerperio siano vietate e vengano fatti controlli dedicati;
- modellare i servizi, in modo che si possano vivere pienamente sia la genitorialità, sia la carriera lavorativa;
- contrastare la violenza di genere, dando piena attuazione alla Convezione di Istanbul e ai disposti in essa previsti. In questo senso si propone di creare un fondo a disposizione dell’Authority Pari Opportunità per poter seguire in maniera più sostanziale le donne che denunciano e che devono essere protette in un percorso molto lungo e delicato. Sempre nell’alveo del contrasto alla violenza di genere, fondamentale è la preparazione e la formazione continua del personale dedicato, inclusi gli insegnanti.
RIFORMA DEL WELFARE PER LE FAMIGLIE: più servizi, maggiore fruibilità e più facilitazioni a sostegno della natalità
Negli ultimi dieci anni si è perso oltre il 40% delle nascite, nel 2023 sono nati solo 191 bambini. E’ un segnale concreto di un profondo cambiamento delle dinamiche sociale e culturali. RF ritiene necessario adottare misure concrete per contrastare l’inverno demografico, che ha già e avrà ancora di più in futuro effetti rilevanti sul sistema economico e sociale della Repubblica: l’obiettivo è una significativa ristrutturazione dei servizi a sostegno delle famiglie, in termini di orari, potenziamento e fruibilità. Pertanto proponiamo:
- azzerare la retta degli asili nido a carico delle famiglie;
- assicurare alle famiglie l’iscrizione dei figli al medesimo nido per l’infanzia;
- prevedere l’estensione del congedo parentale fino ai tre anni del figlio per il padre o la madre che non intendono usufruire del servizio degli asili nido, con un’adeguata corresponsione dell’indennità anche per un genitore non occupato;
- incentivare (attraverso specifici sconti fiscali o contributivi) la creazione di asili nido aziendali;
- incentivare (attraverso bonus e forme di credito d’imposta) i soggetti che si occupano di servizi alle famiglie a domicilio (asili a domicilio, babysitteraggio comune, ecc.);
- modificare la norma sulla deducibilità fiscale del costo del babysitteraggio (oggi possibile solo fino a 2.000 € annui, solo se non ci sono posti al nido e solo fino ai 3 anni di vita del bambino), eliminando questi limiti e collegando la deducibilità di tali costi al livello di ICEE del fruitore;
- incentivare il welfare aziendale erogando, ad esempio, un credito d’imposta alle imprese per interventi di welfare aziendale o fringe benefit (per un ammontare massimo annuo da stabilirsi per ogni dipendente), e lavorare per l’istituzione di uno specifico portale per imprese e lavoratori che vogliano offrire servizi di welfare aziendale (es: baby sitter);
- riduzione dei costi di iscrizione ai centri estivi pubblici in base al livello ICEE, fino a giungere al solo pagamento della refezione;
- assicurare l’erogazione degli assegni familiari anche ai disoccupati e differenziarne l’importo in base al livello dell’ICEE;
- creare momenti di attività formative e di approfondimento per la fascia 6-11 anni che voglia restare nelle strutture scolastiche al termine della scuola;
- creare un sistema di taxi integrato che supporti le famiglie nei trasporti da scuola a casa ed alle attività sportive formative, ricreative e culturali, favorendo una iniziativa di sinergia pubblico-privato-volontariato);
- prevedere una copertura economica anche attraverso l’indennità di malattia per quei genitori(dipendenti o lavoratori autonomi o liberi professionisti che siano) necessitati ad astenersi dal lavoro a causa della malattia dei figli minori di 11 anni;
- modificare la normativa sullo smart working, prevedendo incentivi per le aziende che adeguino le proprie modalità del lavoro in tal senso;
- incentivare la flessibilità oraria per i genitori-lavoratori, con opportuni strumenti fiscali;
- incentivare attraverso detassazioni la scelta di giovani coppie e single provenienti dall’UE (manager, alti funzionari di aziende ed amministrazioni) di stabilirsi a San Marino sfruttando sia la necessità di costanti spostamenti di queste figure professionali, sia le attuali possibilità date dallo smart working (buen retiro per giovani).
POLITICHE PER LA CASA: aumentare l’offerta, favorire la domanda
La possibilità di acquistare o affittare casa a prezzi sostenibili e in tempi ragionevoli rappresenta un elemento strategico per favorire la nascita e la stabilità delle famiglie.
Attualmente il mercato immobiliare soffre di una rilevante scarsità di offerta di immobili, con la conseguenza che i prezzi sono quasi proibitivi per la capacità di spesa dei nuclei familiari. Tale situazione si somma alla difficoltà di accesso al credito per l’acquisto e agli elevati tassi di interessi praticati per i mutui ipotecari.
Per far fronte a questa situazione proponiamo i seguenti interventi destinati al mercato degli immobili residenziali:
- migliorare la legislazione sulla locazione immobiliare per favorire l’immissione di nuovi alloggi sul mercato, migliorando le procedure a tutela dei proprietari di immobili rispetto a inadempienze contrattuali degli inquilini;
- tassazione fissa e proporzionale (cedolare secca) pari al 2,5% sui ricavi dei canoni d’affitto degli immobili;
- incentivazione per i proprietari di immobili che necessitino di ristrutturazione, messa a norma, efficientamento energetico, i quali accettano di destinare tali immobili all’affitto a prezzi calmierati, secondo un modello tipo Equo Canone, per un certo periodo di tempo;
- azzerare l’imposta di registro anche sull’acquisto di abitazioni successive alla prima, se si tratta della propria abitazione di residenza e dell’unica casa intestata;
- sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui in presenza di gravi condizioniintervenute nel corso della vita, come la perdita del lavoro;
- studio di un sistema di tassazione degli immobili sfitti (ad eccezione degli immobili di proprietà acquisiti per le necessità della famiglia) con introiti destinati all’edilizia sociale; esenzione dal pagamento di tale tassa per i proprietari che volontariamente aderiscono ad un sistema di “equo canone” (cioè l’accettazione di un prezzo prefissato, basato su studi di mercato) per l’affitto dell’abitazione in questione;
- riavvio di un piano di edilizia popolare, con il recupero, ove possibile, del già edificato (anche attraverso la destinazione allo scopo degli Npl immobiliari con uno specifico accordo con gli istituti bancari) e, qualora non possibile, una edificazione compatibile con un limitato consumo dei suoli;
- potenziare i controlli, in maniera non invasiva e da remoto (ad esempio controllando le utenze ed i consumi delle abitazioni) della effettività delle residenze.
POLITICHE PER LA DISABILITA’: una nuova e organica Legge sulla disabilità
Sul tema della disabilità, è importante riassumere tutte le politiche all’interno di un unico testo legislativo, aggiornato e innovativo, destinando le necessarie risorse economiche per attuare gli interventi in esso contenuti e giungere finalmente ad una reale realizzazione degli obiettivi sanciti dalle convenzioni internazionali a cui la Repubblica di San Marino aderisce, evitando che rimangano solo parole.
All’interno di una nuova e organica Legge sulla disabilità andranno normati:
- la figura del caregiver (prevedendo in particolare per lo meno i contributi figurativi per chi svolge tale attività);
- l’assistenza domiciliare o strutture residenziali per chi ha difficoltà di movimento ed è solo;
- il “Dopo di Noi”;
- la figura dell’assistente personale;
- l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici,
- la previsione della gratuità di farmaci e integratori che si rendessero necessari per la persona con disabilità;
- contributi per le spese mediche e per ausili di varia natura connessi alla disabilità del soggetto;
ed andrà inserita una parte dedicata all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, seguendo le linee tracciate nel Decreto terminato nel 2019 e colpevolmente dimenticato dall’attuale Governo.