La relazione finale del Fondo Monetario ha evidenziato la condizione che il nostro paese sta vivendo.
Una situazione economica complessa, figlia in parte anche della crisi che si è sviluppata a partire dal 2008. E’ una fotografia realista del nostro paese, che fa intravedere però la luce in fondo al tunnel. Un paese che nell’ultimo biennio è cresciuto circa del 3%, dimostra che gli sforzi messi in campo dal governo e dalla sua maggioranza stanno portando i risultati che avevamo anticipato .
Quindi, ora, Basta cosi? E’ già stato tutto fatto? Assolutamente no! ma certamente è un chiaro segno di risveglio da un torpore economico di un lustro. San Marino è un paese che deve risolvere alcune criticità, soprattutto nel comparto bancario e finanziario, che per anni non sono stati affrontati o che sono stati lasciati indietro pensando che prima o poi qualcuno avrebbe risolto.
Il governo e la sua maggioranza hanno avuto il coraggio di non aver nascosto i problemi, ma di averli riconosciuti e che sta cercando di risolvere le sue maggiori asperità, e che lo farà nell’anno in corso, con le riforme necessarie ed urgenti.
Queste non sono solo parole mie ma del Fondo Monetario Internazionale , nella relazione che ha lasciato a San Marino dopo sua settimana di analisi..
Occorre individuare delle politiche strutturate, non di passaggio, che possano permettere al paese di rinnovare, svoltare verso un sistema San Marino diverso rispetto l’ultimo ventennio.
Il governo ha presentato all’organizzazione sovrannazionale le idee, le strutturazioni e le riforme che saranno messe in campo, che avranno bisogno di un supporto sociale come paese.
Una valorizzazione e ristrutturazione del sistema bancario e finanziario; un sistema che dovrà essere più moderno, determinato a supportare la nuova economia che si sta affacciando nel nostro
paese.
Un sistema finanziario e bancario che sia aperto verso l’esterno, che possa accogliere anche nuovi investitori, affinché i nostri istituti siano parimenti internazionali.
Le sofferenze bancarie, gli Npl, devono divenire una risorsa per il nostro paese; i crediti che sono nelle pance delle banche devono essere una risorsa importante in cui poter rilanciare il nostro sistema bancario per le nuove sfide che attendono il paese. A partire dal rilancio del sistema bancario e finanziario partirà dal implementazione del piano industriale di Carisp.
La nuova governance dell’istituto implementerà a breve il suo progetto, da sottoporre al paese, per avere un nuovo ruolo da protagonista, non solo nel sistema bancario sammarinese, ma in tutta la società sammarinese. Perché anche la società civile, quella dei cittadini, deve vivere nel tempo attuale, evitando di ancorarsi a sistemi non più fruibili.
Le riforme non sono più rinviabili, si partirà da una nuova struttura ed organizzazione di Banca Centrale perché quella attuale non è più rispondente alle esigenze che il paese vive.
La nascita di banca centrale avveniva all’inizio degli anni duemila, in cui il parterre bancario sammarinese era ben diverso da quello odierno. Ricordiamo che San Marino ha visto implementare la sua offerta bancaria di 13 istituti di credito in pochi anni. Sicuramente sono state scelte poco oculate, viste le risultanze di questi anni. E considerando che tutto la raccolta che si faceva con 13 banche era identica a quella di una piccola banca di una provincia italiana.
Ora il sistema bancario, finanziario ed economico è diverso e sicuramente la struttura elefantiaca di Bcsm deve essere rivista, a partire dalla scelta del nuovo presidente.
Una revisione che dovrà contenere competenze e professionalità: al paese sono chiesti sacrifici e Banca Centrale non deve essere scevra da questi presupposti. Occorre predisporre una revisione
della spesa pubblica. Una spending review perenne che tenga in considerazione l’obiettivo finale dettato dalla legge di bilancio approvata nella sessione consiliare di dicembre.
Una contrazione della spesa di dodici milioni di euro. Tagliare quelle sacche di sprechi, di spese non necessarie, concordate e condivise come fautori sia dalla segreteria di stato dalle organizzazioni sociali e datoriali sammarinesi.
Tutti, nel 2018 dovranno essere protagonisti nel rilancio del nostro paese, nessuno escluso, pubblica amministrazione compresa. Lo Stato ha svolto un ruolo importante, in questa fase di crisi
economica, infatti ha rivestito la funzione di ammortizzatore sociale, non indifferente.
Di fianco ad una ristrutturazione del sistema bancario e finanziario, di una revisione della banca centrale, la sostenibilità della spesa pubblica deve essere affiancata ad una prospettiva per il mercato
del lavoro.
Le nuove politiche messe in campo dal governo, con la nuova legge sviluppo, hanno l’obiettivo di rendere il mondo del lavoro più moderno e più attinente alle prospettive dei lavoratori e dei datori di
lavoro.
I nuovi investitori che si sono affacciati al nostro paese e che si affacceranno, chiedono un mercato del lavoro meno burocratico e più in linea con le politiche degli stati più avanzati.
La possibilità di assumere secondo discrezione, favorendo i sammarinesi, deve permettere di velocizzare le assunzioni, renderle subito operative e non perdersi in farraginose schedature
burocratiche che possono far perdere tempo prezioso alle aziende che offrono lavoro ed a lavoratori che sono alla ricerca di un’occupazione.
Un altro aspetto importante riveste la riforma del sistema previdenziale. Il sistema che reggeva la possibilità per i lavoratori di collocarsi a riposo deve essere rivisto. Il vecchio sistema in cui
4 lavoratori pagavano la pensione a coloro che erano collocati a riposo non regge più.
Oggi abbiamo un sistema lavorativo diverso, l’aspettativa di vita si è allungata e le nuove pensioni devono essere erogate con approccio sistemico differente, rivolte all’equità, alla sostenibilità del sistema ed una giustezza generazionale.
E’ il tempo che tutta la società riveda la concezione previdenziale, in cui a fare i sacrifici non siano solo i giovani lavoratori, ma che tutte le componenti della società siano consci che quel sistema non può esistere più e che tutti svolgano la propria parte.
In definitiva, San Marino è pronto per un anno ricco di sfide e di opportunità, che lo deve vedere protagonista nella svolta indicata come direttiva portante.
Il governo ha presentato le proprie prospettive e le rispettive riforme. La maggioranza Adesso.sm è pronta a sostenere ed a rinforzare queste scelte che dovranno far uscir definitivamente il
paese dalla fase di difficoltà che versa dal 2008.
Il paese è chiamato ad un cambio epocale sotto molti aspetti, vedremo chi scenderà dalla giostra e vorrà vedere la luce in fondo al tunnel stando sull’Aventino.
Grazie.