Gian Nicola Berti e AR: una replica imbarazzante

Gian Nicola Berti e AR: una replica imbarazzante

Cari colleghi di Alleanza Riformista, fa davvero tenerezza la levata di scudi in difesa del vostro (ormai ex) Segretario di Stato agli Affari Interni. Di certo ci vuole ben altro per toglierci il sonno, quello che però non tolleriamo è il totale non rispetto delle Istituzioni.

Se è vero che un invito è arrivato a neo-sammarinesi per il famoso aperitivo a Riccione dei primi di marzo, allora il Segretario Berti e Alleanza Riformista ci avrebbero dovuto spiegare semplicemente come hanno reperito i dati personali dei cittadini. Ricordiamo peraltro che il tempo di risposta ad una interrogazione è al massimo di 30 giorni, e da marzo ci sembra che questo termine sia stato abbondantemente superato. Ci fa sorridere che la giustificazione addotta per il ritardo sia la gestione della macchina elettorale, sulla quale da parte di Berti sarebbe certamente il caso di glissare! Oppure vogliamo ricordare le sue registrazioni delle sedute della commissione elettorale all’insaputa degli altri membri? O le sue trovate contrarie alla legge come il lasciapassare consolare? O il suo atteggiamento nei confronti del Capo dell’Ufficio Elettorale di Stato e dell’intera commissione elettorale?

Fatto sta che evidentemente Gian Nicola Berti e AR non sanno proprio come uscire da questa impasse, perché anche la risposta che ci è pervenuta in data 10 luglio in realtà è una non-risposta. Ancora quindi non ci è stato detto come siano stati reperiti i dati di tutti i neocittadini contattati. Sarà forse che realmente c’è stata una violazione di legge nell’estrapolare e utilizzare quei dati? Restiamo in attesa di saperlo, perché non tolleriamo di essere presi in giro dai colleghi di AR e non ci accontenteremo di una non risposta accompagnata da un comunicato nel quale si tenta di far finta di nulla su una possibile violazione della legge che, se realmente c’è stata, costituisce un comportamento gravissimo.  A maggior ragione se posto in essere dal Segretario di Stato agli Affari Interni.

Tra l’altro, vogliamo ricordare che non siamo stati gli unici a segnalare quell’anomalo evento-aperitivo e a chiedere delle risposte. Citiamo l’intervento dei neo-alleati di Libera, Psd e Partito Socialista in Commissione esteri: “Sentiamo il dovere di esprimere pubblicamente la nostra profonda preoccupazione riguardo a una serie di comportamenti che non solo mettono in discussione l’etica professionale e personale del Segretario di Stato agli Interni, Gian Nicola Berti, ma che sollevano anche serie questioni, dalla privacy alla possibile violazione della legge sulla protezione dell’utilizzo dello stemma ufficiale”.

Un evento, dunque, che non è passato inosservato per nessuna forza di opposizione, già rimasta perplessa qualche anno fa durante la festa champagne & porchetta del 1° aprile in cui Berti diede altri esempi di stile istituzionale impeccabile. Vedremo se Libera, seppure da una posizione politica diversa, vorrà continuare a chiedere chiarezza su questi fatti; noi attendiamo di avere delle risposte e continueremo a chiederle.

Peraltro ci preme evidenziare che in campagna elettorale anche forze politiche di maggioranza si sono ben guardate dal difendere i comportamenti del Segretario Berti.

Ai colleghi di AR diciamo che nessun sentimento di personale astio ci spinge alla critica verso di loro, anzi, ci congratuliamo per l’esito elettorale, rimarchevole quello di Rossano Fabbri e Denise Bronzetti, un po’ meno quello di Berti, al quale l’apericena di Riccione non deve aver portato bene, tanto è vero che non rimarrà all’interno del Congresso di Stato.

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