Giornata internazionale della donna “Pari opportunità: il valore del lavoro”

Giornata internazionale della donna “Pari opportunità: il valore del lavoro”

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In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Repubblica Futura intende rimarcare una questione ancora irrisolta e profondamente iniqua: le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro. Nonostante i progressi compiuti in termini di diritti e partecipazione femminile, il divario retributivo tra uomini e donne rimane una realtà documentata. In Europa, le donne guadagnano in media il 12,5% in meno rispetto agli uomini, in Italia il 10,7% in meno (Report Donne e lavoro in Italia- Rome Business School 2025), una disparità che trova origine in molteplici fattori strutturali e culturali, che persistono nel tempo.

La principale causa di questa disparità è la diversa distribuzione dei carichi di cura. Le donne, infatti, si trovano più frequentemente a dover interrompere la propria carriera per dedicarsi alla cura dei figli o della famiglia in generale. Questa situazione, oltre a limitare le loro prospettive di crescita professionale, determina anche una minore esperienza lavorativa cumulativa, che si traduce in guadagni inferiori e in una progressione di carriera più lenta rispetto ai colleghi uomini.

Inoltre, le donne sono spesso assunte in posizioni meno retribuite e dequalificate rispetto alla loro formazione, nonostante siano generalmente più istruite degli uomini. L’accesso a ruoli di leadership e a settori altamente remunerativi è ancora ostacolato da pregiudizi e stereotipi, che condizionano le scelte aziendali e la distribuzione delle opportunità professionali e genera un fenomeno noto come segregazione occupazionale.

La diffusione del part-time tra le donne, sebbene presentato come una scelta e una opportunità, è nella maggior parte dei casi una necessità dettata dalla mancanza di adeguati servizi di supporto alla genitorialità e alla cura familiare. Questa condizione ha un impatto significativo oltre che sulla retribuzione immediata, anche sui contributi previdenziali, e determina un accesso ritardato alla pensione e un assegno pensionistico significativamente inferiore rispetto a quello degli uomini. Di conseguenza, le donne sono maggiormente esposte al rischio di povertà ed esclusione sociale in età avanzata.

Le difficoltà nel mondo del lavoro e negli avanzamenti di carriera, unite alla carenza di iniziative a sostegno del lavoro femminile di cura e professionale, rappresentano una delle principali cause della denatalità. La mancanza di politiche adeguate per conciliare maternità e lavoro scoraggia molte donne dal fare figli, contribuendo al calo demografico e mettendo a rischio il futuro equilibrio sociale ed economico anche nel nostro Paese.

Le conseguenze di questo squilibrio dunque, non si limitano alle singole persone, non si limitano alle donne, ma hanno ripercussioni sull’intera società.

Consapevole che un mercato del lavoro più equo e inclusivo nei confronti delle donne rappresenti un’opportunità di crescita economica e di miglioramento della qualità della vita per tutti, Repubblica Futura ha proposto diversi emendamenti al PdL sullo sviluppo economico:  interventi per la detassazione del welfare aziendale, laddove le forme incentivabili avrebbero potuto riguardare il lavoro di cura e assistenza, varie ipotesi di intervento sulle strutture residenziali per anziani, la regolamentazione del lavoro a distanza saltuario, la convivenza intergenerazionale, la revisione dei congedi di genitorialità e di paternità, l’estensione dei servizi di centri estivi e asili nido, l’istituzione della figura del care giver e il congedo per prestatori di assistenza, la revisione delle regole dell’astensione dal lavoro per le lavoratrici autonome, permessi retribuiti per le visite mediche e per malattia dei figli fino a 14 anni, l’adeguamento degli assegni familiari all’imponente caro vita, il riconoscimento del valore del part-time attraverso strumenti che compensino gli effetti negativi del lavoro a tempo ridotto sulla pensione e sulle prospettive di carriera.

Gli emendamenti sono stati tutti respinti! Avrebbero potuto tracciare la strada per un’economia più inclusiva ed equa, favorendo al contempo una maggiore coesione sociale; tuttavia, un governo e una maggioranza miopi, evidentemente prigionieri del presente e di interessi immediati, li ha bocciati senza considerare il bene comune e le reali esigenze del Paese. D’altra parte sono gli stessi soggetti che ritengono soddisfacente punire le molestie sessuali con una semplice riprensione.

Repubblica Futura chiede a tutte le forze politiche e, in particolare, a tutte le donne impegnate in politica di unirsi e intraprendere un percorso di integrazione delle proposte, perché dal loro recepimento può discendere un aiuto concreto per costruire il futuro del Paese.

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