La conferenza organizzata da Repubblica Futura in occasione della giornata contro la violenza sulle donne è stato uno di quei momenti che lasciano il segno.
Una platea emozionata e profondamente toccata dalla testimonianza di Paola Mazzetti, vittima della violenza delle stragi naziste e sopravvissuta al genocidio, insieme alla sorella Lorenza.
94 anni, il peso di molti dolori sulle spalle, eppure Paola Mazzetti ha saputo ripercorrere con estrema lucidità i ricordi di un’infanzia segnata da una delle più grandi ferita della storia dell’umanità. Quello che si è instaurato nella sala di Palazzo Graziani è stato un clima di forte coinvolgimento da parte del pubblico, in un silenzio carico di rispetto e commozione.
A tenere le fila della serata, una moderatrice d’eccezione: Tina Meloni, che ha ricordato i primi passi fatti dalla Repubblica di San Marino nel 2008, quando lei stessa era membro del Consiglio Grande e Generale e della delegazione sammarinese al Consiglio d’Europa, raccontando la rivoluzione che per l’epoca rappresentò l’introduzione della legge contro la violenza sulle donne: “per l’epoca era impensabile che proprio dentro le mura domestiche, tradizionalmente considerate un luogo sicuro, potessero verificarsi atti di violenza: c’era e c’è ancora molto sommerso, ma abbiamo fornito i primi strumenti per aiutare le donne a difendersi e a tutelarsi”.
A seguire, gli interventi di alcune candidate di Repubblica Futura, che hanno fornito uno spaccato concreto dello stato attuale dell’ordinamento sammarinese, per quanto riguarda la prevenzione e la repressione della violenza contro le donne e di genere.
Patrizia Pellandra ha affrontato il tema della prevenzione nel contesto scolastico ed educativo, raccontando quello che si è fatto e si sta facendo oggi nelle scuole per far aiutare ai ragazzi e alle ragazze a riconoscere e a combattere per primi la violenza. A seguire, la dottoressa Miriam Farinelli che spiega come il percorso di formazione del corpo sanitario e ospedaliero sia in continuo divenire, non essendo ammessa l’improvvisazione, in nessun settore, specialmente nella cura e assistenza delle donne vittime di violenza. Profonda la riflessione sulla sospensione del giudizio: “la prima cosa che abbiamo imparato è di non farci toccare da pensieri quali «se fossi tornata a casa prima, non ti sarebbe successo», «se ti fossi vestita in maniera meno provocante, non ti avrebbero fatto nulla». Questo è stato il punto di partenza della formazione in ambito sanitario: imparare a sospendere il giudizio.
Margherita Amici ha fornito uno spaccato della legge n. 97 del 2008, la Legge sulla prevenzione e repressione della violenza sulle donne e di genere, constatando come dopo undici anni dalla sua entrata in vigore non ci siano stati aggiornamenti, a fronte di un mondo in continua evoluzione: la rivoluzione digitale e l’emersione di forme di violenza sempre nuove, anche a causa dei social network, impone oggi una riflessione sulla portata della legge del 2008 che, per quanto ampia nelle sue formulazioni, sconta il limite di una società segnata da nuove violenze difficilmente perseguibili con un impianto normativo nato in un’epoca che ancora non conosceva approfonditamente le dinamiche insidiose della rete.
Da questa constatazione, Maria Katia Savoretti ha illustrato la Raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che riconosce per la prima volta a livello internazionale il fenomeno del sessismo e indirizza agli Stati membri una serie di suggerimenti per cercare di arginare il fenomeno. Di questa Raccomandazione e della sua traduzione in strumenti normativi efficaci nel nostro ordinamento, le candidate di Repubblica Futura si sono fatte carico: “a prescindere da quale ruolo avremo nella prossima legislatura, ci prendiamo l’impegno di proporre l’attuazione di questa Raccomandazione che riteniamo fondamentale per l’avanzamento del nostro Paese su queste tematiche”, conclude Maria Katia.
Il racconto dell’ospite, Paola Mazzetti, ha fornito la chiave di lettura della serata.